Insonnia, tremori, alcol, ecc.

Buongiorno a tutti
chiedo questo consulto per capire come comportarmi con mio marito.
Da 4 anni è rimasto senza lavoro in circostanze un po' particolari ed è rimasto a casa. L'unica sua occupazione è stare davanti alla tv tutto il giorno. Non sistema casa, non va a fare la spesa da solo, non fa niente.
Alla sera dopo cena beve e fuma tantissimo. Viene a dormire alle 3 di notte e ovviamente dorme fino alle 12.
Soffre di attacchi di panico e di tremori. Da mattina a sera gli tremano tantissimo le mani poi quando inizia a bere il tremore passa. Certi giorni il tremore è molto evidente tanto da non riuscire a portarsi un bicchiere alla bocca, altre volte è molto lieve ma comunque presente.
Soffre anche di insonnia. Quando viene a letto alle 3 di notte non riesce ad addormentarsi e continua a muoversi e parlare in modo sconclusionato, senza un filo. Si arrabbia con me per motivi assurdi. Tutto questo per un'ora circa da quando si corica. Nel momento in cui si addormenta non riesco più a svegliarlo. Posso pizzicarlo, prenderlo a sberle, tappargli il naso e lui non si sveglia: sembra in coma. Alcune volte mi accorgo che respire "a vuoto" cioè sembra che respiri ma non prende aria dal naso. C'è soltanto il movimento del torace e sento proprio che è come se avesse il naso tappato.
In questi anni è peggiorato sempre di più anche come velocità di ragionamento. Sembra più limitato, instupidito, lento. Sembra quasi che non riesca bene a capire cosa gli si dice a volte.
Gli ho fatto fare gli esami del sangue ed è risultato tutto nella norma. Ho provato anche a convincerlo ad andare dalla neurologa (al momento sta facendo una cura con il cipralex per gli attacchi di panico.... sono oramai 3 anni) ma non vuole andarci. Ho provato a proporgli lo psicologo ma niente.
Cosa posso fare? Cosa può avere? Depressione?
Grazie mille
Stefania
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Stefania,

è comprensibile che un giovane uomo entri profondamente in crisi nel momento in cui perde il lavoro e si ritrova tutto il giorno a casa senza sentirsi più utile al mantenimento della famiglia.
La situazione è difficile come lo è probabilmente accettare un aiuto e quindi ammettere di avere un problema.

Se sta prendendo da 3 anni un antidepressivo e non migliora, ma sente anzi l'esigenza di bere per calmare l'ansia, può significare che la terapia è inadatta o insufficiente (o che l'assunzione di alcool, vietata quando si è in terapia antidepressiva, sta invalidando i possibili risultati).

Il medico di base è a conoscenza della situazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Massaro,

mio marito si vergogna molto a parlare dei suoi problemi e non vuole ammettere di avere qualcosa che non va. Ultimamente mi ha confessato che beve per cercare di dormire altrimenti non riesce a prendere sonno.
Nessuno sa come stanno veramente le cose. Io vorrei aiutarlo ma non so proprio da che parte iniziare.
Adesso vuole provare a prendere dei sonniferi ma non mi sembra una grande idea. Lei cosa ne pensa?

Grazie ancora

Stefania
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non credo che prendendo un sonnifero risolverebbe qualcosa, perchè il problema sta altrove.
Qualunque farmaco comunque deve essergli prescritto da un medico: può provare a parlarne con il suo curante, ma dovrebbe anche dirgli che beve pur assumendo un antidepressivo e assicurargli che non berrà più.

Che rapporto avete?
Che carattere ha suo marito?
In genere non si apre con lei? Prima di restare a casa non la rendeva partecipe dei propri problemi?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Quello che pensavo anch'io
Il problema è proprio il bere, non riesce a smettere anche se l'altra notte dopo una mega litigata mi ha promesso che smetterà. Ieri infatti è andato al supermercato e non ha preso alcolici. Spero tanto che questa volta mantenga la promessa.
Il nostro rapporto? Lui non si confida molto con me, tiene tutto dentro e poi sbotta dicendomi tutto in una volta. Mi riferisco a problemi in generale non soltanto con me.
Prima di restare a casa? Lavorava nell'azienda di famiglia e fino a 6 mesi prima del "licenziamento" non sapevo niente. Vedevo che tornava a casa sempre arrabbiato ma non mi diceva niente. Alla fine a furia di continuare a chiedergli se andasse tutto bene si è aperto un po'. E le cose a mano a mano sono migliorate. Devo però ammettere che io non so ancora tutto quello che è successo tra lui e la sua famiglia e le cose escono piano piano.
Ogni tanto si confida ma non credo mi dica tutto.
Mio marito ha un carattere particolare ultimamente. Prima non me ne ero resa conto o forse è cambiato. Si arrabbia per tutto e l'unica cosa che fa quando sbaglia è cercare di incolpare altre persone anche in modo assurdo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il cambiamento che lei riscontra può essere dovuto sia al fatto che ha perso il lavoro, sia all'uso (o abuso) di alcool.

Probabilmente vi sarebbe utile richiedere una consulenza psicologica di coppia per lavorare sul modo in cui (non) comunicate e iniziare a cooperare nella ricerca di una soluzione per i problemi concreti.
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per le sue indicazioni. Il problema è che lui non vuole andare dallo psicologo. Avevo pensato di andare insieme ma anche così si arrabbia, si agita e gli vengono gli attacchi di panico.

Come posso comportarmi? Se gli stampassi gli effetti del cipralex assunto assieme all'alcool potrebbe essere uno stimolo secondo lei?

Grazie mille

Stefania
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il medico non l'ha avvisato del fatto che non si deve bere quando si assumono psicofarmaci?

[#8]
dopo
Utente
Utente
si si certo che l'ha avvisato. Ha chiesto anche se beveva e lui ha mentito dicendo che ogni tanto beve una birra.
Il problema è che beve 1 bicchiere abbondante di vino alla sera e 3 o 4 birra nel dopo cena.
Adesso è così ed è diminuito tanto. All'epoca beveva anche super alcolici.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che, oltre a ricordargli che ci sono dei motivi se l'alcool non deve essere assunto in concomitanza con gli antidepressivi, lei possa impostare un discorso non accusatorio sul fatto che lui stesso riconosce di avere delle difficoltà, che queste difficoltà sono normali per una persona che si trova nella sua situazione e che il suo desiderio e intento è quello di aiutarlo, ma che non può fare nulla per lui finchè non deciderà di raccontarle per bene cosa gli sta succedendo.
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