Gli ho mentito .. mi ha lasciata...

Salve solo adesso dopo 16 mesi decido di scrivervi perché non vivo più non riesco a dimenticarlo. Tutto ha inizio circa 5 anni fa periodo in cui terminati gli esami avevo cominciato a scrivere la tesi, decido tuttavia di accettare un lavoro che mi avrebbe allontanata dall' obbiettivo laurea per 12 mesi, nel frattempo conosco F. casualmente, tramite amici in comune, brillante estroverso esuberante fino allo sfinimento, si chiacchera ed io stupidamente affermo di aver terminato gli studi da circa 2 anni... convinta di non rivederlo più. Ed invece nonostante i 1500 km di distanza comincia a cercarmi ci scambiamo i numeri di tel, decidiamo di frequentarci. Dopo un mese mi presenta i suoi genitori 2 persone stranissime ottuse e gratuitamente maleducate, affermano sodisfatti che i loro figli gli raccontano tutto nonostante siano ultratrentenni, reputo tutto cio ridicolo ma non mi esprimo. Dopo un anno mi chiede di trasferirmi per cominciare una convivenza che l' anno successivo si sarebbe dovuta tramutare in matrimonio ma che invece dopo innumerevoli ripensamenti e rinvii decidera di non sposarmi perché e' meglio comprare prima casa.. lascio tutto cio che avevo lavoro amici, affittiamo un appartamento a 15 km di distanza da casa dei suoi, ma dopo un anno opta per occupare un immobile di sua proprietà adiacente la casa dei genitori.. detestavo il loro comportamento invadente, il fatto di dover sapere praticamente ogni dettaglio ,e soprattutto il modo subdolo che utilizzavano per mettergli in testa ansie e paure. Inizialmente F. si schiera dalla mia parte specialmente di fronte alle insopportabili ed immotivate cafonerie dl padre(probabilmente perché temeva che la mia presenza potesse far venire meno la sua autorità), mi ribello gli chiedo di vederli meno, di trascorrere i sabati in compagnia di amici e non in casa con loro per vedere la partita, riesco a prenotare con suo gran dispiacere una vacanza all' estero anziché le solite due settimane nella casa al mare dei genitori, continua a ripetermi che lui e' un uomo che ama la famiglia ed io dovevo incastrarmi nei suoi meccanismi solo cosi poteva essere felice!!!dopo tre anni rispondo a muso duro alle provocazioni genitoriali , suo padre comincia a fare dlle indagini su di me tramite amici ed ecco che salta fuori la storia della laurea, mi caccia di casa, non ci sentiamo più, dopo 4 mesi stava gia con un altra rimorchiata in una vacanza per single. Ho sbagliato a non dire la verità subito ma temevo di perderlo e soprattutto sapevo che due secondi dopo la mia confessione sarebbe corso da mamma disperato per piangere e raccontargli tutto. Se avessi trovato in lui un individuo capace di gestire le situazioni in maniera autonoma avrei confessato subito, con cio non significa che intendo giustificarmi ma non sono un mostro come invece mi descrive lui. Da quel giorno piango la sua assenza penso a loro insieme a come lei forse riesce a dar testa ai genitori, meritavo davvero un epilogo simile??
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

non credo che la storia della laurea sia poi così importante, al punto da determinare la fine di una relazione. Voglio dire che probabilmente le vostre difficoltà erano altre e di matrice "relazionale".

Forse è anche per questo che non riesce a farsi una ragione sulla fine di questa storia, comprendere le reali motivazioni che stanno alla base della separazione è fondamentale anche per un'adeguata elaborazione della stessa.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ho sbagliato a non dire la verità subito ma temevo di perderlo e soprattutto sapevo che due secondi dopo la mia confessione sarebbe corso da mamma disperato per piangere e raccontargli tutto>

Gentile Utente,
certamente dire la verità sarebbe stato più opportuno, anche se è comprensibile il timore che l'ha trattenuta nel farlo, date le relazioni riferite in essere nella famiglia del suo ex fidanzato e forse anche il timore di perdere la faccia con lui.

In ogni caso la sua intuizione era corretta, dato poi ciò che è accaduto.

Dal mio punto di vista, non so quanto avrebbe potuto difendere la sua relazione e mettere paletti intorno alla vostra coppia (anche senza la bugia) vista l'implicazione di questo ragazzo in dinamiche familiari disfunzionali, così come lei le riporta.

<dopo 4 mesi stava gia con un altra rimorchiata... come lei forse riesce a dar testa ai genitori>
Non ne sarei così certa, comunque continuare a rimuginare su questo e su altro, non la aiuta ad elaborare la perdita.

<meritavo davvero un epilogo simile??>
Solo alla luce di un suo futuro benessere. Ha mai pensato come, anche senza la bugia detta, avrebbe potuto essere la sua vita continuando in un rapporto del genere? Crede davvero sarebbe stato così facile riuscire a tenere alla larga i suoceri dalle loro intrusioni nella vita del figlio e della coppia, dato l'atteggiamento di lui ?
Dovrebbe riuscire ad elaborare la perdita, questi sono solo alcuni spunti di riflessione, non continui in questo modo. Un nostro collega la potrebbe aiutare se le riuscisse oltremodo difficile farlo.

Ci faccia sapere se crede

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

anche secondo me un aiuto specialistico farebbe al caso Suo, perchè il nocciolo della questione non è tanto se non avesse detto la bugia, quanto il tipo di relazione che aveva intrapreso, con determinate modalità che bene non fanno alla salute.

Il Suo ex sembra infatti una persona dipendente e incapace di staccarsi da casa e dai genitori: Lei davvero avrebbe voluto che continuasse una relazione del genere dove riceveva insulti e privazioni (anche solo essere libera di uscire la sera con fidanzato e amici)?

Il problema principale ora è piuttosto capire come mai adesso non riesce a chiudere davvero questa storia? Cosa La trattiene in tale sofferenza? Cosa La trattiene nella rimuginazione e nella colpa?

Sono questi i temi centrali, a mio avviso, del problema che porta qui.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica