Timidezza, problemi relazionali, con le ragazze e di fronte ogni cosa che temo.

Cari Dottori,
sono un laureato di 25 anni. Ho già letto altri consulti su questo sito ma, dato che io di terapie ne ho già fatte, vorrei qualche altro parere per avere risultati migliori.
Grazie a uno psicologo (e a un po' di mia buona volontà) mi sono lasciato alle spalle quasi completamente una balbuzie gravissima.
Pur consapevole d'aver riguadagnato una capacità verbale di tutto rispetto, non sono molto loquace e certe cose ancora mi terrorizzano. Conoscere e parlare con tutte le ragazze è tra i miei talloni d'Achille (ovvio che con quelle che mi piacciono è per me ancor più difficoltoso). Ne consegue una vita sentimentale nulla, tanta frustrazione e tristezza. Le serate passate con gli amici per me finiscono spesso con l'amaro in bocca: le ragazze o le evito o me ne sto come un palo a guardarle di tanto in tanto.
Ci sono anche altre cose che mi spaventano e che pertanto evito: per esempio parlare in inglese o espormi in situazioni che potrebbero ledere l'interesse altrui. In generale, le situazioni nuove o inattese mi turbano talvolta in modo spropositato.
Lo psicologo che mi ha aiutato a "curare" la balbuzie, mi ha detto che questi problemi non vanno confusi più con la balbuzie (magari da essa sono stati influenzati o causati, ma vanno presi come cosa a sè): io concordo con questo parere.

Ho già fatto terapie in passato per vincere questa timidezza e ampliare le mie capacità relazionali, ma senza risultato.
Una psicoterapeuta mi aveva fatto fare una terapia di 8-9 sedute e esercizi per aumentare l'autostima: piccolissime cose, tipo camminare su marciapiedi stretti e far scendere da questo solo gli altri passanti. Tempo perso.
Uno psicologo minimizzava e mi aveva dato consigli assurdi e al limite della legalità.
Sono sicuro di poter superare questi miei limiti. Mi occorre trovare la terapia e il professionista giusto, oltre al mio massimo impegno.
A chi mi devo rivolgere? Psicologo, psicoterapeuta, altro? Uomo o donna? Che tipo di terapia? Individuale, di gruppo? Se vado da un dottore e non vedo miglioramenti o non concordo con la terapia, qual è il momento giusto per capire se è il caso di continuare o cambiare figura?
Vi ringrazio. Il vostro contributo potrebbe essere importante per migliorare la qualità della mia vita.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

può specificare meglio che terapie ha effettuato?
E' sicuro di essersi rivolto sempre a psicologi?

E' molto importante che abbia vinto il suo problema e mi congratulo con lei per il risultato: la maggior parte del lavoro è probabilmente già fatta, ora immagino che si tratti di aiutarla a lasciarsi del tutto alle spalle quell'immagine di Sé carente che tanti anni di balbuzie hanno contribuito a costruire nella sua mente.

Perché non si rivolge di nuovo allo psicologo che l'ha già aiutata?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dal mio punto di vista di terapeuta strategico, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo, magari psicoterapeuta, che usi un approccio focalizzato e attivo, che le insegni a sviluppare le abilità sociali che ancora le mancano.

Deve mettere in conto che le sarà richiesta motivazione, perché quasi certamente dovrà sottoporsi a compiti di esposizione graduale che all'inizio potrebbero provocarle qualche piccolo disagio, tipo parlare con sconosciuti ecc.

Ad ogni modo complimenti per il risultato fin qui raggiunto, non è poco.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le risposte e le congratulazioni.
Sono molto felice che abbiate preso in esame il mio problema.
Spero che mi perdoniate, complice un periodo di intensa preparazione a un esame, il mio ritardo nel rispondere.

Mi trovo in pieno accordo con la posizione del secondo consulto. Devo sicuramente espormi, anche a costo di provare forte disagio. Con una terapia che mi costringa ad affrontare veramente le cose che mi fanno paura. E qui rispondo anche alle domande riguardo le terapie che ho fatto.
La prima è stata a circa 14 anni, in accostamento alla logoterapia (che non è servita). Già allora avevo enormi deficit sul piano relazionale. La psicologa, in varie sedute, mi fece parlare tanto di me. Invece che aiutarmi, alla fine uscì come con un verdetto riferito ai miei genitori mentre io ero fuori dalla porta dello studio: "E' un bambino normale, senza sostanziali problemi.". Il che non era vero.
Deluso da tale esperienza, mi sono messo di nuovo in terapia solo nel 2008, con la psicoterapeuta che dicevo. Lei mi fece parlare riguardo le mie paure, aspirazioni ecc in circa dieci o meno sedute da un'ora. I piccoli esercizi di autostima da lei proposti erano molto blandi, tanto da influire per nulla sulla mia evoluzione personale. Va sottolineato però che soffrivo di una balbuzie spaventosa.
Nel 2009 sono andato due volte da uno psicologo che ha fatto della balbuzie il suo cavallo di battaglia. Era sostanzialmente quasi una gruppo analisi. Per circa 8 mesi ho avuto una qualità di parola straordinaria. Ma con le ragazze che mi piacevano continuavo ad avere difficoltà di relazione. Magari era / è venustrafobia, in quanto oltre a uno scadimento della qualità verbale facevo fatica anche a pensare cose sensate.
Fatto sta che, per varie ragioni, ho passato un periodo di depressione, che poi ho superato quasi da solo. Durante questo periodo la mia balbuzie è tornata alla carica. Ma, se ero già riuscito a superarla una volta, sapevo di potercela fare di nuovo.
Così è stato. Certo, bisogna sempre stare attenti alla balbuzie. Perchè se si comincia a esser negativi o depressi, sfiduciati o molto stanchi, quello è il primo punto in cui si perdono i colpi. Io non mi ritengo "guarito" del tutto. Per ora ho fatto diventare un leone un agnellino. E sto lanciando alle spalle le maschere che mi ero messo addosso in favore del mio vero carattere e la mia personalità.
Ho il massimo affetto e stima verso lo psicologo che mi ha fatto capire di poter uscire dalla balbuzie. Tuttavia, vive a grande distanza dalla mia città e il suo punto di vista riguardo l'acquisizione di capacità relazionali non mi ha convinto appieno.

Ho pensato che magari andrò a fare dei primi consulti da più di uno psicologo / psicoterapeuta per capire cosa mi propongono. La mia scelta verterà proprio verso chi mi proporrà un percorso di crescita ambizioso. Certo, devo guadagnare autostima e fiducia nelle mie capacità. Senza dimenticarsi di esporsi nella vita reale, il solo campo di battaglia che conta veramente.
Quindi, mi orienterei verso una terapia breve strategica.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

anche secondo me un approccio attivo e focalizzato (es. cognitivo-comportamentale) potrebbe essere indicato per la Sua probelamtica.
Si tratta di mettere a fuoco con il terapeuta degli obiettivi specifici, sensati e percorribili (ad es. per il problema "le ragazze o le evito o me ne sto come un palo a guardarle di tanto in tanto.") e poi FARE concretamente tutto ciò che Le verrà prescritto per raggiungere tale obiettivo.

Mi rendo conto che in questo momento la strada possa apparirLe in salita a causa del non saper come fare, ma ritengo che il lavoro più difficile (vincere la balbuzie) l'ha già fatto.

Imparare a relazionarsi, a stare con gli altri, ed esporsi sono tutti comportamenti APPRESI e quindi tutti noi abbiamo dovuto impararli.

Ci sono programmi appositi per l'apprendimento delle abilità sociali anche da adulti (es quelli del prof. Soresi e della dott.ssa Nota) .
Legga qui per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
ho trovato molto utile la sua risposta e la ringrazio davvero.
Il link è illuminante e i "programmi appositi per l'apprendimento delle abilità sociali" potrebbero davvero fare al caso mio. Ovvio che per una buona terapia sono disposto a spostarmi (e terrò presente anche i vostri nominativi), ma per me sarebbe più comodo restare nel Nord Italia, o ancor meglio in Emilia.
Ho provato a vedere in che città si possano fare questi programmi di apprendimento delle abilità sociali. Per ora mi sembra di aver trovato solo Roma. Per caso lei è a conoscenza di altre sedi dove si faccia qualcosa del genere?
Ad ogni modo, colgo l'occasione per ringraziarla ancora una volta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Può provare a cercare un terapeuta su questo sito:

www.aiamc.it nella Sua regione.
Non dovrebbero esserci problemi, addirittura di spostamento... :-)

Un cordiale saluto,