Paura pressante e immotivata

Salve a tutti,sono un ragazzo di 19 anni. Spiego brevemente la mia situazione:la mia vita è stata un continuo di alti e bassi. I miei genitori sono entrambi insicuri,depressi e ansiosi. Mio padre prende attualmente farmaci antidepressivi. Mia madre nella sua vita ha sopportato la perdita di una sorella e della madre,morta a 52 anni (mia madre al tempo aveva 29 anni). Risultato,lei è piena di ansie e paure,e le ha trasmesse tutte anche a me. Vede la vita in un modo molto pessimistico. Da piccolo,nonostante mi dicesse che mi voleva bene e che ero la ragione della sua vita,non lo dimostrava molto,smontandomi ogni volta che ero felice,e criticando le altre mamme che lodavano e premiavano i loro figli anche se secondo lei non c'era motivo di farlo. Risultato,io mi affeziono molto alle persone che mi dimostrano di volermi bene. La persona a cui mi sono di più affezionato è un bambino di 13 anni. L'ho conosciuto a un corso quando aveva 8 anni e io 14,in un momento molto buio della mia vita. Lui mi continuava a dire ti voglio bene,mi vedeva (e mi vede) come un figo,ha addirittura detto che sono suo fratello (lui ha già 2 fratelli e una sorella),e in 6 anni abbiamo legato veramente tanto. Questo legame però è sia la mia forza che la mia rovina. Una sua frase può farmi stare benissimo oppure farmi cadere in depressione. La mia paura più grande è che possa perderlo,che lui inizi a dare le sue attenzioni ad altri,invece che a me. Questa paura si manifesta solo con persone che sono più grandi di lui,per esempio lui ha molti amici della sua età,ma questo non causa paura,anzi mi rende felice per lui. Ci sono 2 persone in particolare che le vedo come 2 "minacce" molto grandi. Nonostante lui abbia fatto vedere più volte che parla e sta di più con me che con loro,anche una sola frase che lui rivolge a loro mi fa andare in paranoia,mi assalgono mille pensieri di paure che,ammetto,sono assurdi. Non lo riesco a sopportare. Queste 2 persone mi considerano un amico,ma io tendo a evitarle perché la loro presenza mi causa rabbia. Sono paure immotivate,come mi ha dimostrato più volte anche questo bambino,preferendo palesemente stare di più con me che con loro,e infatti anch'io mi preoccupo per questa cosa,però non riesco a togliermele. Vado da uno psicologo e psicoterapeuta da 2 anni,per problemi legati ad ansie,depressione e bassa autostima,però di questa paura non gli ho mai parlato molto.
Questa paura la provo anche nei confronti di altre persone che mi hanno dimostrato e mi dimostrano di volermi bene (miei coetanei e anche persone più grandi),ma con lui la provo in modo molto più forte.
Cosa ne pensate? Come potrei fare per combatterla?
Cordiali saluti
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Dr. Sandro Lingua Psicologo 47 2
Gentile utente, il consiglio che mi viene da darle e di parlarne con lo psicoterapeuta che la riceve da due anni. ritengo infatti possa essere un aspetto importante del suo lavoro su se stesso.
Un consulto on-line è sicuramente uno spazio meno vantaggioso che il colloquio di persona.
Ci sono motivi particolari per i quali non lo ha ancora condiviso? Tutto ciò che è fonte di sofferenza e di disagio è oggetto di lavoro terapeutico, lo psicoterapeuta è lì per quello, vale la pena utilizzarlo al meglio!

Un cordiale saluto

Dr. Sandro Lingua
psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
perfezionato in sessuologia clinica

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

>>però di questa paura non gli ho mai parlato molto.<<
credo proprio che questi suoi timori debbano essere analizzati in seduta, perché descrivono molto bene le sue fragilità e le sue insicurezze.

Non può sperare di mantenere questa relazione di evidente asimmetria con questo ragazzo, prima o poi potrebbe mettere in discussione il modo in cui la sta considerando. Si tratta semplicemente di una idealizzazione, ma è un processo tipico di un ragazzo adolescente altrettanto fragile come lei e la sua autostima non può reggersi su questo punto.

Il problema non è tanto che qualcuno possa mettersi tra voi due o prendere il suo posto sul gradino più alto, ma è proprio la relazione in se che andrebbe rivista, soprattutto per l'investimento affettivo che ci sta riversando sopra.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Non ho mai parlato molto di questa cosa al mio psicoterapeuta perché ho sempre argomenti diciamo più importanti di cui parlare,tipo il rapporto con mia madre.
Gli ho parlato comunque del rapporto che ho con questo ragazzo,e lui sa quello che provo per lui,infatti nei miei sogni lui rappresenta "la parte di me che mi vuole bene".
Di questa paura gli ho accennato un poco la volta scorsa,parlando soprattutto di quei 2 ragazzi che considero di più una minaccia.
Dopo avermi ascoltato mi ha chiesto se in loro vedo qualcosa che mi assomiglia. Cosa che è vera,era una domanda che non mi ero mai posto.
Comunque dopo il tempo della seduta è scaduto e quindi non abbiamo potuto approfondire. In ogni caso questa cosa mi far stare male non solo per la paura che ho che lui possa preferire loro a me,ma anche perché mi rendo conto che una tale possessività non è normale,quindi sono anche arrabbiato con me perché provo questi sentimenti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

non deve essere arrabbiato con se stesso, ma semplicemente affrontare questa situazione in seduta, perché è altrettanto importante rispetto ad altri argomenti e soprattutto perché in questo momento è il più pressante.

Quando questo rapporto si trasformerà (è solo questione di tempo), dovrà essere pronto ad affrontare la cosa, altrimenti rischia una risposta depressiva legata alla perdita.

I due ragazzi rappresentano una proiezione del sé aggressivo indirizzato verso l'oggetto "buono", ossia le parti di se positivi riversate sul ragazzo. In ogni relazione affettiva ci sono componenti buone e cattive, se tende ad idealizzare una persona mi sembra chiaro che la componente aggressiva debba essere agita da qualcun'altro (i due ragazzi).





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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la rapida risposta.
In effetti questo rapporto è già cambiato,infatti fino a l'estate scorsa ero molto più tranquillo.
Lui è un anno che si è preso il cellulare e da allora,oltre a vederci di persona (non organizzavamo mai incontri,ci vedevamo sempre in luoghi di incontro comuni),ci sentiamo anche su whatsapp. Era sempre lui a scrivermi per primo,mi cercava molto,proprio come faceva nella realtà. Poi in una settimana è tutto cambiato. Mentre prima era lui che mi tirava avanti a parlare,ora mi risponde poco e sempre con frasi molto corte. Nella realtà siamo ancora molto legati,ma non più come una volta (frasi come "sei come un fratello" ecc ormai sono solo ricordi). Tale cambiamento in una sola settimana è stato un duro colpo per me,ho anche avuto (e ho ancora) appunto episodi di depressione,e la vista di lui che rivolge anche solo una frase a questi 2 ragazzi mi manda in paranoia. Comunque ha ragione,devo approfondire meglio questa cosa nelle prossime sedute,perché sta iniziando ad essere pressante.
La ringrazio molto per le risposte.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

come vanno le sue relazioni affettive e sentimentali?
Canalizzare questo interesse verso una dinamica di coppia potrebbe essere una buona soluzione.
Che ne pensa?







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dopo
Utente
Utente
Salve dottore.
In quanto amici non mi posso lamentare. Frequento diversi gruppi in diversi ambienti. Il gruppo dei miei migliori amici lo frequento dall'asilo,quindi hanno tutti la mia età,anche se ora sto frequentando molto anche un gruppo composto da ragazzi di 17 anni. Diciamo che con il mio carattere sono ben visto da quasi tutti quelli che conosco,sono tranquillo e buono,infatti svolgo anche molto volontariato (voglio aiutare le persone,infatti molte volte se vedo uno che sta male,sto male pure io per lui..).
Ecco,l'unica cosa che mi manca è la ragazza. Purtroppo in 19 anni mai avuto un'esperienza. Questo perchè sono comunque timido e un pochino introverso. Se parlo con una ragazza come un amico,va tutto tranquillo,il problema si manifesta se mi piace qualcuna. 3 anni fa mi è capitato di prendermi una cotta per un paio di ragazze,ma purtroppo ho combinato solo casini e quindi non sono andato da nessuna parte. Premetto che in quel periodo stavo malissimo con me stesso,quindi lo sapevo anch'io che non sarebbe andata bene. Ora in 3 anni sono molto cambiato (sia fisicamente che mentalmente,anche grazie al mio psicoterapeuta,però timido lo sono ancora),e sono visto anche da alcune come un "figo". Però da quando sono cambiato non riesco a trovare una ragazza che mi interessi,visto che cerco delle caratteristiche che non sono da tutte (le cerco con un carattere come il mio,timide,introverse ecc.). Alcune ragazze mi vengono dietro,però appunto io non voglio loro. Una cosa che ho è che io cerco l'affetto da tutte le persone a cui voglio bene. Nel senso,vorrei che quel ragazzo provasse lo stesso affetto che io provo per lui,e questo mi capita anche con altre persone a cui sono legato. è questo,io mi baso molto sugli altri,devo ricevere continue conferme che mi vogliono bene..
Grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
i rapporti con le altre persone modellano il nostro essere. Sono delle dinamiche molto importanti ed al tempo stesso passibili di facili mutamenti soprattutto nel periodo adolescenziale. In quest'ottica, quindi, risulta essere particolarmente importante, saper gestire le situazione ed affrontare nel modo corretto i cambiamenti. Questo suo legame è ricco di proiezioni ma al tempo stesso anche di aspettative. Mi fa pensare che, da un po' di tempo a questa parte, ogni sua interazione con questo ragazzo, soprattutto tramite messaggi, sia accompagnata dall'attesa della delusione che avverrà con la risposta. Mi sbaglio?

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

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dopo
Utente
Utente
Salve dottore e grazie per la risposta.
Diciamo che da quando lui ha smesso di scrivermi messaggi (cioè ogni tanto lo fa ancora,però prima era una volta ogni 2 giorni,ora una volta ogni 2 settimane circa) quando gli scrivo io ho un po' di "paura" ammetto. Lui mi risponde sempre,con frasi corte,però lo fa,ma ora che ci penso un po' di timore che non lo faccia lo provo.
Però è nella realtà che mi metto più preoccupazioni. Premetto che ogni volta che esco con qualcuno rimugino sempre su tutto quello che ho fatto o detto,e questo mi accade anche con lui. Ripenso a ogni frase che ho detto o fatto e alla sua reazione,perchè ho paura di avere fatto qualche,diciamo "brutta figura",o comunque qualunque cosa che posso fargli cambiare in peggio il suo giudizio su di me. Questa cosa mi capita con ogni persona a cui sono legato. Mentre gli altri vivono le brutte figure come qualcosa su cui ridere magari,io le vivo come fallimenti. Ecco,fallimenti è il termine appropriato. Alcune volte cado pure in depressione per certe cose,cose che magari vedo capitare anche ad altri e loro la prendono sul ridere e lo faccio pure io,senza assolutamente cambiare il mio giudizio su quella persona..
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
quelli che lei chiama fallimenti, risultano essere tali perchè visti con gli occhi di una persona che ha un passato particolarmente significativo. Il suo mettersi costantemente in discussione e il pressante timore che vive nelle relazioni sociali, dovrebbero essere esplicitati con chiarezza al suo terapeuta.
Da quello che ha scritto, mi vien da chiedere se le stesse condizioni di disagio le vive sia con i suoi coetanei che con ragazzi un piu giovani di lei?
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dopo
Utente
Utente
Il mio rimuginare e il disagio che ne deriva dipende dall'affetto e dal legame che provo verso una persona. Più le voglio bene,più aumenta. L'età non influisce. Mi capita con questo ragazzo di 13 anni come anche con un signore di 30 con cui sono molto amico.
Mi capita anche di pensare a cose che ho detto o fatto a persone verso le quali sono indifferente o quasi,ma poi mi passa,non mi interessa anche nel caso avessi fatto qualcosa che possa aver cambiato il loro giudizio su di me.
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Questo suo malessere quindi è circoscritto alle persone con cui ha dei legami piu "intimi". Qui potrebbero entrare in gioco diverse questioni, come la paura di perdere l'altra persona, che non le fanno vivere le relazioni con la tranquillità e le bellezza con cui dovrebbero essere gestite. Proseguire il suo percorso terapeutico prendendo in considerazione anche questo aspetto della sua vita, potrebbe aiutarla in maniera significativa a gestire bene i suoi rapporti e qundi saper esaminare, con un occhio diverso, le sue reazioni.