La gravidanza che non arriva...

Gentili dottori buongiorno.
Il titolo del mio post dice tutto: sposata da un anno e mezzo, un forte desiderio di genitorialità da parte di entrambi ma il bimbo non arriva.
All'inizio dicevo sempre a mio marito che ne volevo solo uno e dopo un anno di matrimonio. Man mano che sono passati i mesi, lo sconforto ha preso piede. Non sto qui a raccontarle gli esami fatti da parte di entrambi ( da cui risulta una sua prostatite curata e guarita e una mia tuba non perfetta, ma tutti i medici ci hanno detto che nulla impedisce una gravidanza naturale) ma potrà immaginare le ansie di ogni mese, i pianti, lo sconforto ma anche i litigi con mio marito e l'invidia verso tutti quelli che hanno un bambino.
Sta diventando impossibile andare la domenica dai miei suoceri dato che i miei cognati hanno una splendida bambina (nata dopo due aborti in un anno per carità anche loro hanno sofferto) che è diventata il centro di ogni argomento in famiglia di mio marito.
Mi sento esclusa da ogni loro argomento, da ogni discorso, non parlo più con le mie amiche, mi sembra che i rapporti con mio marito siano ormai solo finalizzati al concepimento, mi sento in un vortice senza speranze.
L'ultima volta ho detto alla mia ginecologa (l'ottava incontrata in un anno, per non parlare dei medici di base, dell'agopuntore e dell'andrologo) che non mi sento pronta per la fecondazione perchè credo di avere delle risorse naturali. Lei mi ha risposto "Anch'io lo credo".
E intanto siamo sempre io e mio marito.
Non credevo di avere un senso di maternità così forte.
Mi sento davvero scoraggiata. Mio marito non capisce questo mio stato d'animo ed ho paura che ora stia crollando anche lui. Io ho già molto sofferto (ho perso mio padre a 15 anni e mia madre solo 3 anni fa, morta dopo una malattia estenuante di 10 anni) e ora vedo tutto nero. Non riesco a vedere alcun barlume di luce.
Da dove ricomincio?
Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che mi darete.

[#1]
Dr.ssa Laura Termini Psicologo, Psicoterapeuta 40 5
Che fatica, cara utente!
La maternità non può essere un lavoro a tempo pieno! E poi, dopo solo poco più di un anno dalle nozze!
Vorrei invitarla a immaginarsi nei panni di chi per problemi strutturali e/o funzionali non potrà MAI avere un bambino veramente suo!
Che avrebbe fatto allora?
Lei è fortunata. Lei è sana. Lei è giovane. Lei ha un marito, e mi creda non è scontato, che condivide il suo sogno di genitorialità.
Accantoni il progetto.
Smetta di pensarci e si concentri piuttosto sulla sua relazione con suo marito che di questo passo potrebbe incrinarsi: ansie continue, aspettative deluse, controlli ossessivi di calendari ed orologi, sguardi "invidiosi" della genitorialità altrui....inevitabilmente comincerete a darvi la colpa l'un l'altra senza neanche rendervene conto!
Il suo bimbo arriverà"!
Il suo bambino arriverà quando deve arrivare, quando meno se lo aspetta.
Si goda la vita a due, allenti la tensione. Decida: " per quest'anno niente figli". Dedicandosi ad altro, si riempirà, piuttosto che di tensione ed amarezza, di tanta buona energia e serenità, di vita e ricordi di cui fare partecipe il suo bambino quando arriverà.
Auguri.

Dr.ssa Laura Termini
Psicologa - Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta.
Che fatica in effetti... e non credo che sia un caso che in questo periodo mi senta sempre stanca.
Le chiedo: da dove arriva questa tensione? non riesco a capire cosa è scattato in me... di così forte da togliermi il sonno.
Non può essere solo il desiderio di un bambino! Non è normale!
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

l'ansia e l'irritabilità possono portare a questo punto. D'altra parte Lei ha descritto molto bene che cosa accade ogni mese a causa del mancato concepimento: aspettative deluse, timori, fantasmi, dubbi, paure.
E sono comprensibili. Per questa ragione dovrebbe secondo me affrontare tutto ciò che Le sta appesantendo la vita e non fuggire: parli delle Sue paure e del sentimento di invidia e di inadeguatezza che sente con uno psicologo di persona, perchè un supporto psicologico in casi del genere può essere di grande aiuto.
Anzichè usare tutta questa energia per litigare con Suo marito e abbattersi, potrebbe invece utilizzarla per se stessa.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Dr.ssa Laura Termini Psicologo, Psicoterapeuta 40 5
Cara signora,
ho la sensazione che la sua sia una sorta di competizione. E' come se dovesse rispondere ad aspettative altrui, la gente? la suocera? la cognata nei confronti della quale non può essere da meno?
Questo, se così fosse potrebbe giustificare la stanchezza che le toglie sonno ed energie, perchè è una battaglia che combatterebbe suo malgrado.
Combatta le sue di battaglie, non quelle degli altri.
Segua le sue aspirazioni e con i suoi tempi, e non quelli degli altri.
Provi questa strada, se non dovesse spuntarcela da sola un collega potrà sicuramente darle una mano.
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