Problema di amicizia

Gentili dottori,

fino a qualche mese fa ero un ragazzo con il sorriso pronto sempre e per tutti. Avevo e continuo ad avere molti amici i quali hanno sempre voluto che stessi con loro spesso, a volte mi negavo perchè preferivo stare da solo. Poi ho conosciuto meglio due ragazzi con i quali ho instaurato un'amicizia molto forte. Loro sono adolescenti mentre io sono sui trenta. Non credo che l'amicizia sia una questione di età perciò tra di noi si è creata un'unione che io mai avevo riscontrato con i miei amici di sempre, che tra l'altro ad oggi sono tutti sposati. Ultimamente, parlo degli ultimi due mesi, questi due miei amici tra di loro hanno litigato e quasi non si sentono più e hanno incominciato entrambi a frequentare delle regazze. Io sono single. Il problema è che si fanno sentire molto meno rispetto al passato. Questo mi ha fatto letteralmente andare giù di morale ma in maniera evidentissima. Io, per quanto volessi bene a tutti i miei amici, non mi sono mai sentito così male per il fatto che questi non si facessero sentire per un solo giorno intero. La ritengo una cosa assurda. Solo l'assenza di queste due ultime amicizie ha scaturito in me questa reazione che mai avrei pensato potesse capitarmi. Non parlo, sorrido quasi mai, sempre sovrapensiero, non vedo più una partita di calcio del quale sono appassionato dalla nascita. Ovviamente tutti mi chiedono cosa mi sia successo ma non so cosa dire e soprattutto mi sento adesso così fragile emotivamente parlando. Mi mancano gesti e forse un particolare interesse personale che gli altri miei amici non avevano nei miei confronti ma che questi due ultimi si. Ora la mia preoccupazione è che questa storia ha fatto venire fuori un problema che probabilmente ho. Mi aiutate a capire cosa mi è successo? Cosa posso fare e soprattutto come ritornare alla mia solarità di soli 7 mesi fa? Grazie in anticipo per la vostra risposta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è possibile che lei si sia legato significativamente a quei due ragazzi più giovani perchè il gruppo delle sue amicizie non rispecchiava più come in passato la sua situazione personale.
Lei è l'unico a non essere sposato e a fare quindi una vita più libera, forse un po' adolescenziale, e di conseguenza si è sentito vicino a persone in questa stessa situazione.

Se ha riscontrato da parte di questi ragazzi una sincerità e un'attenzione nei suoi confronti che i suoi coetanei non hanno è comprensibile che perdere la loro amicizia abbia cereato in lei un forte dolore.
I suoi amici "storici" cosa dicono di questa sua frequentazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Grazie dottoressa, veramente, per avermi risposto innanzitutto.

I miei amici storici mi sono sempre amici, quelli con cui ho passato la mia adolescenza, non li baratterei per nulla al mondo e loro sanno delle mie amicizie nuove, forse li vedo un pò gelosetti ma non si sono mai espressi al riguardo. Certo è che comprendono la situazione.
Mi viene da sorridere quando lei scrive che faccio una vita un po' adolescenziale perchè in effetti è così. Mentre crescevo con i miei amici di sempre era evidente che diventavo grande anche con i ragionamenti e pensieri ma nel momento in cui loro si sono sposati è come se avessi girato la testa indietro guardando a chi si stava godendo la vita, come gli adolescenti. Queste amicizie tuttavia non erano volute, mi sono capitate. Un fantastico caso. Voglio loro molto bene. Mi sento come il loro fratello maggiore. Anche se so che alcuni loro pensieri sono immaturi io ci sto benissimo con loro. Ho problemi di lavoro, qualche debito ma da quando ho iniziato a passarci il tempo, la mia vita posso dire che è cambiata. Avevo tutti i giorni una visione positiva della vita perchè gli adolescenti sono così. Sono stato disposto a uscire tutte le sere, cosa che con gli amici storici non avrei mai neanche immaginato di fare, tant'è vero che non me lo chiedevano più. Posso dire una cosa però che potrebbe aiutarla ad avere della mia situazione un quadro più completo: loro si fidano di me, mi parlano delle loro incertezze dei loro problemi cosa che nessuno dei vecchi ha fatto. Cioè mi sono sentito preso in considerazione come persona fondamentale per loro. Anch'io, fidandomi di loro, mi sono sentito libero di affrontare certi discorsi di cui non ho parlato mai con nessuno. In poche parole solo adesso mi sto rendendo conto di cosa è una vera amicizia PER ME. Ma adesso che stanno pian piano facendosi sentire di meno, mi è caduto il mondo addosso, mi mancano follemente. Certo, sono consapevole che non tutte le amicizie durano una vita intera. Sicuramente mi farò nuovi amici. Ma quello che non mi spiego è come sia possibile che mentre "perdevo" gli altri amici a cui ho voluto lo stesso bene non mi ponevo il problema mentre adesso con questi che si stanno distaccando sto riscontrando un dolore che non pensavo esistesse. Dottoressa, sono arrivato a piangere!! Non piango mai. Mi sono sentito un pazzo. Non so come descrivere la situazione. Scrivendole mi viene da ridere. Se qualcuno leggesse queste cose non so cosa penserebbe di me. Ma non m'importa niente. Vorrei solo una mano a capire cosa mi è successo e soprattutto come posso ritornare ad essere quello di prima. Tutto qua. Grazie in anticipo per la sua risposta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non penso che la situazione sia comica, ma che con questi ragazzi lei abbia raggiunto un livello di confidenza, di fiducia e di stima reciproca che con gli amici suoi coetanei non ha mai raggiunto, forse perchè hanno prevalso altre dinamiche (confronto, competizione, imbarazzo a farsi vedere per chi è realmente ecc.).

Di conseguenza è ovvio che soffra per il diradarsi dei rapporti, perchè le mancano quel livello di profondità della relazione d'amicizia e quel ruolo di consigliere e punto di riferimento che non ha mai conosciuto prima.
Non è poi sicuramente secondario il fatto che si può rispecchiare in alcuni aspetti della vita di questi ragazzi e che in loro trova ancora quell'entusiasmo e quell'ottimismo che nei suoi coetanei non riscontra più.

Si è chiesto come mai con i suoi amici storici non ha instaurato un rapporto simile?

Ha detto ai suoi due nuovi amici che le spiace che le cose stiano cambiando?
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Credo che non ho instaurato quel rapporto simile perchè forse non ne avevo bisogno. Non avrei mai immaginato che un amico si potesse perdere. Credevo che li avrei avuti tutti e alla stessa maniera per tutta la vita quando ero più piccolo. Adesso ho paura di perdere quelli nuovi e nonappena ho notato un loro allontanamento quella paura si è manifestata, quasi come l'avessi chiamata.
Non ho parlato di questo ai nuovi amici. Crede che sia necessario? E se così fosse come potrei uscire il discorso? Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che potrebbe dire loro apertamente che le spiace che vi stiate vedendo di meno e/o proporre più spesso di vedervi, esplicitando il suo dispiacere solo in un secondo momento e nel caso in cui i suoi inviti cadessero nel vuoto.

Nel frattempo però secondo me sarebbe anche utile che si facesse qualche domanda sulla direzione che sta dando alla sua vita e su quanto desidera o non desidera crescere, in modo tale da chiarire quanto tiene al rapporto umano con questi giovani amici indipendentemente dalla loro età e quanto invece sta rivivendo una fase per lei già passata tramite loro.