La mia storia incredibile : 25 anni, il declino e la voglia di ritornare a essere ciò che ero

Sono M. 26 anni, studio Ing. a Milano, ma non è della mia vita 'accademica' che vorrei parlare, ma della "mia vita" che mi è sfuggita via da tempo.
La mia storia è fatta di correnti alterne, scostamenti direi fisiologici da quell'equilibrio/felicità che tutti cercano. Solo che oggi non ci vedo più nulla di fisiologico.
Nasco da una famiglia umile, fino ai 16-17 anni, resto una sorta di talento "incompiuto". Sono un bel bambino, poi un bel ragazzino, piaccio a molte mie coetanee, dimostro capacità superiori alla media a scuola, bravo nello sport, passo molto tempo in strada e so cavarmela. Vivo delle invidie altrui. Sono timido, umile quasi a sminuirmi, un carattere non forte, sono ancora acerbo, inespresso. Con le ragazze non ci so fare, seppur piaccio le respingo per timidezza, la svolta l'ho solo intorno ai 17/18 dove mi fidanzo con la più bella della scuola.
La mia vita inizia a cambiare, dai 18 fino ai 22 dove ho un grande sviluppo personale. Riconosco le mie potenzialità, sono molto sicuro di me, faccio scelte, prendo rischi, frequento pochi amici, e molte ragazze. Ci so fare con tutti, intorno ai 20-21 sembro essere una calamita. E' un periodo fantastico, sono sereno, sento di riuscire in ogni cosa, che sia studio, ragazze, amici o altro.
Tra i 20-21 nel momento in cui avrei forse dovuto continuare a concentrarmi su me stesso, conosco S. Mi fa una corte spietata (e non era la sola), resisto qualche mese dove continuo a vivere per "me stesso", poi cedo. Mi innamoro, la amo, l'amore cambia, è magnifico.
Sono felice,mi sento finalmente completo, sembra la degna conclusione di un percorso di crescita, ma è la mia favola! Lei è l'amore, mi completa, a prescindere dal fisico, dalla mente, da ogni cosa, lei è che tutto ciò volevo!
Dopo 2 anni intensissimi però mi molla. Scoprirò per un altro. Un duro colpa alla mia vita, alla mia autostima. Da quel giorno sono passati 3 anni. Soffro con dignità, con forza riparto nonostante mi senta molto condizionato da quel passato. Ne vengo fuori, ricostruisco la mia vita e quel me stesso fatto a pezzi, non è più spavaldo, vigoroso, pieno di se ma più insicuro.
Negli ultimi due anni : il crollo. Sto assistendo ad una involuzione della mia vita relazionale (intendo amici) e della mia vita sentimentale (poco davvero poco, ma rischio anche poco). Non mi vedo cambiato sostanzialmente nel carattere, e nel fisico (anche se non mi vedo bello come prima), ma nulla, solo inerzia, sembro essere diventato invisibile a tutti. Prima sembravo brillare senza che facessi nulla, oggi non brillo neanche se provo a mostrarmi. Ho provato ad analizzarmi, cercando responsabilità e colpe da darmi, ma non capisco. Non so se genero antipatia,o invidia magari come in passato, o se piaccio o meno alle donne, se sono percepito come uno sfigato. Non mi riconosco e fa male, provo a far qualcosa, mi motivo, cerco di cambiar qualcosa. Ho grandi motivazioni ma nulla cambia, sembra come una maledizione. Sembra come se fossi invisibile.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è plausibile che aver subito l'abbandono da parte di una ragazza che amava - e averlo subito in un momento nel quale non immaginava di poter essere lasciato - abbia condizionato per anni e condizioni ancora oggi la sua esistenza, limitando la sua capacità di entrare in relazione e anche di aprirsi alla possibilità di un nuovo legame di coppia.

La delusione è stata cocente ed è probabile che lei non l'abbia ancora superata, perchè ha riattivato probabilmente quell'insicurezza che negli anni aveva superato grazie ai suoi successi.

L'invisibilità che oggi percepisce può dipendere dal fatto che lo sguardo di quella ragazza, che tanto sembra idealizzare ancora adesso, si è posato su un altro e lei è così uscito dalla scena, non riuscendo più a rientrarvi.
Non è raro che una delusione sentimentale dia effetti anche a diversi anni di distanza perchè non raro che un abbandono on venga affatto superato, ma nel migliore dei casi solo accantonato.

Le suggerisco di approfondire il discorso di persona con uno psicologo per far prima di tutto valutare la situazione e chiarire se soffre ad esempio di un vero e proprio disturbo depressivo o meno.
In base a ciò che emergerà potrà essere ipotizzato un piano di intervento per aiutarla a risolvere i nodi del passato e a riprendersi la sua vita.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
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