La mia esasperazione,in quanto credo
Egregi dottori
Premetto che ho trovato un po di difficoltà pensando che questo post sia pubblico, ma dato che non cela faccio più,mi sento in dovere di farlo.
Vi scrivo per la mia esasperazione,in quanto credo di essere affetto dal disturbo ossessivo compulsivo,che mi perseguita da quando avevo 12 anni,( ora ne ho quasi 18),in seguito ad un trauma,che non sono riuscito a risolvere e che ora si è mutato in diverse forme ,quali: Paura del suicidio e/o perdere il controllo di me stesso,avvolte ipocondria,paura incontrollata del fumo,droghe e di poterne diventare dipendente,paura di poter essere omosessuale o poter sembrare tale, paura di poter essere pedofilo.Pur essendo cosciente che queste paure/ossessioni sono insensate,non riesco a non attuare determinati riti che possano in qualche modo attenuare le mie ossessioni,se non lo faccio,o cerco di contrastare le mie paure,sto male, inizio ad avere ansia,panico,insogna,incubi,comincio a sudare freddo ed avere disturbi psicosomatici attinenti alla paura che ho in quel momento.Invece se dò retta alle mie paure sto bene solo per breve periodo,in quanto poi sono portato a rifare gli stessi riti per potermi sentire di nuovo meglio.Solo una di queste paure son riuscito a superare con le mie forze,perché non ero influenzato dal mondo esterno,e quindi ho potuto sbloccarmi progressivamente ed anche con successo.Penso che alcune paure,quali ossessione per il fumo ecc.,le abbiano alimentate i miei genitori (fumatori ma per fortuna non in casa),che non riescono a capire la gravità della situazione,nonostante le mie continue e difficoltose dichiarazioni delle mie paure,ed in particolare mio padre che sembra indifferente,e continua a dirmi che sono malato,che dovrebbe trattarmi come Davide ( il figlio down di un nostro amico);lui non è cattivo ma agisce spesso con impulsività, e lo considerato più che altro come un amico,invece che un padre;mia madre invece e più cosciente della mia situazione,in quanto sin da piccolo ne ho sempre parlato, più che altro perché mi sentivo e mi sento quasi costretto a dire ciò che mi spaventa, per poi ricevere rassicurazioni,però lei non crede in ciò che dico,dice che non ci devo pensare,che non è difficile e che sono io che non voglio uscirne,avvolte quando ne parliamo mi impaurisce e mi innervosisce ancor di più,quasi minacciandomi con frasi del genere, se tu continui così ti ti manderanno a farti ricoverare,o dovrai prendere farmaci( anche se so che i farmaci possano essere un valido aiuto,avrei quasi paura ad utilizzarli ).Diciamo che il mio problema è iniziato ad emergere nel momento in cui ho smesso di andare a scuola;non ci sono più voluto andare per via del fumo(lo so sembra assurdo ma è così),perché non potevo andare in bagno per via del fumo e quando uscivo da scuola ero inesorabilmente costretto a respirarlo,e ogni qualvolta accadeva,mi rovinava la giornata,riti a non finire,andando a pensare che se facevo qualcosa di bello o piacevole era il fumo che mi aveva dato una,
Premetto che ho trovato un po di difficoltà pensando che questo post sia pubblico, ma dato che non cela faccio più,mi sento in dovere di farlo.
Vi scrivo per la mia esasperazione,in quanto credo di essere affetto dal disturbo ossessivo compulsivo,che mi perseguita da quando avevo 12 anni,( ora ne ho quasi 18),in seguito ad un trauma,che non sono riuscito a risolvere e che ora si è mutato in diverse forme ,quali: Paura del suicidio e/o perdere il controllo di me stesso,avvolte ipocondria,paura incontrollata del fumo,droghe e di poterne diventare dipendente,paura di poter essere omosessuale o poter sembrare tale, paura di poter essere pedofilo.Pur essendo cosciente che queste paure/ossessioni sono insensate,non riesco a non attuare determinati riti che possano in qualche modo attenuare le mie ossessioni,se non lo faccio,o cerco di contrastare le mie paure,sto male, inizio ad avere ansia,panico,insogna,incubi,comincio a sudare freddo ed avere disturbi psicosomatici attinenti alla paura che ho in quel momento.Invece se dò retta alle mie paure sto bene solo per breve periodo,in quanto poi sono portato a rifare gli stessi riti per potermi sentire di nuovo meglio.Solo una di queste paure son riuscito a superare con le mie forze,perché non ero influenzato dal mondo esterno,e quindi ho potuto sbloccarmi progressivamente ed anche con successo.Penso che alcune paure,quali ossessione per il fumo ecc.,le abbiano alimentate i miei genitori (fumatori ma per fortuna non in casa),che non riescono a capire la gravità della situazione,nonostante le mie continue e difficoltose dichiarazioni delle mie paure,ed in particolare mio padre che sembra indifferente,e continua a dirmi che sono malato,che dovrebbe trattarmi come Davide ( il figlio down di un nostro amico);lui non è cattivo ma agisce spesso con impulsività, e lo considerato più che altro come un amico,invece che un padre;mia madre invece e più cosciente della mia situazione,in quanto sin da piccolo ne ho sempre parlato, più che altro perché mi sentivo e mi sento quasi costretto a dire ciò che mi spaventa, per poi ricevere rassicurazioni,però lei non crede in ciò che dico,dice che non ci devo pensare,che non è difficile e che sono io che non voglio uscirne,avvolte quando ne parliamo mi impaurisce e mi innervosisce ancor di più,quasi minacciandomi con frasi del genere, se tu continui così ti ti manderanno a farti ricoverare,o dovrai prendere farmaci( anche se so che i farmaci possano essere un valido aiuto,avrei quasi paura ad utilizzarli ).Diciamo che il mio problema è iniziato ad emergere nel momento in cui ho smesso di andare a scuola;non ci sono più voluto andare per via del fumo(lo so sembra assurdo ma è così),perché non potevo andare in bagno per via del fumo e quando uscivo da scuola ero inesorabilmente costretto a respirarlo,e ogni qualvolta accadeva,mi rovinava la giornata,riti a non finire,andando a pensare che se facevo qualcosa di bello o piacevole era il fumo che mi aveva dato una,
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, questa auto-diagnosi di DOC va meglio inquadrata nelle dovute sedi.
Il DOC è un disturbo pesante per chi lo vive: la sensazione di essere schiavo dei rituali, ed allo stesso tempo l'ansia che arriva puntuale quando proviamo a resistergli; sapere che sono pensieri e gesti insensati, ma sentirsi egualmente costretto a farli; temere di perdere il controllo, quando sono proprio i tentativi di controllare che ci fanno star male...
Tutte questo può risultare davvero difficile da gestire, anche se si è giovani e pieni di energie.
Un'opportuna valutazione psichiatrica ed un intervento di psicoterapia e/o farmacoterapia mirate possono essere una risposta sensata al suo disagio.
Altrimenti, rischia (se di DOC si tratta) di avvitarsi su se stesso, e continuare a star peggio, magari cercando di star meglio da solo... Ci pensi: ha già lasciato la scuola. Questo, nel lungo periodo, l'ha aiutata?
Inoltre, esistono forme di psicoterapia (come quella cognitivo-comportamentale) che negli anni hanno dato robuste prove di efficacia nel trattamento di problematiche ossessivo-compulsive. Le allego a tal scopo il link di un articolo MinForma che ne illustra i principi di funzionamento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html
Lo legga, e valuti se vuol continuare a "fare da solo" o se è arrivato il momento di chiedere aiuto e riprendere in mano la sua vita.
Cordiali saluti
Il DOC è un disturbo pesante per chi lo vive: la sensazione di essere schiavo dei rituali, ed allo stesso tempo l'ansia che arriva puntuale quando proviamo a resistergli; sapere che sono pensieri e gesti insensati, ma sentirsi egualmente costretto a farli; temere di perdere il controllo, quando sono proprio i tentativi di controllare che ci fanno star male...
Tutte questo può risultare davvero difficile da gestire, anche se si è giovani e pieni di energie.
Un'opportuna valutazione psichiatrica ed un intervento di psicoterapia e/o farmacoterapia mirate possono essere una risposta sensata al suo disagio.
Altrimenti, rischia (se di DOC si tratta) di avvitarsi su se stesso, e continuare a star peggio, magari cercando di star meglio da solo... Ci pensi: ha già lasciato la scuola. Questo, nel lungo periodo, l'ha aiutata?
Inoltre, esistono forme di psicoterapia (come quella cognitivo-comportamentale) che negli anni hanno dato robuste prove di efficacia nel trattamento di problematiche ossessivo-compulsive. Le allego a tal scopo il link di un articolo MinForma che ne illustra i principi di funzionamento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html
Lo legga, e valuti se vuol continuare a "fare da solo" o se è arrivato il momento di chiedere aiuto e riprendere in mano la sua vita.
Cordiali saluti
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Utente
Mi scuso ma non ho fatto in tempo a finire di scrivere e la ringrazio per la sua rapita risposta, qui di seguito riporto la continua: mano,ma anche se sapevo che non era vero ero portato a pensarlo.Anche se il fumo e stato la causa principale del mio abbandono,non era l'unica cosa che mi ha spinto a farlo,in quanto io in ambito,scolastico mi sono sempre sentito inferiore agli altri;essendo dislessico gli insegnanti mi hanno trattato in maniera giusta,ma con facilitazioni,che però mi facevano sentire appunto inferiore,non riuscivo a studiare,ed a raggiungere i miei obbiettivi,con l'arrivo del doc mi sono lasciato andare,non studiavo più,mi allontanavo sempre di più dalla vita sociale,ed iniziavo sempre più a vivere,virtualmente,cioè attraverso sogni e speranze,che poi non ho avuto,ed anche se si presentavano ero sempremano,ma anche se sapevo che non era vero ero portato a pensarlo.Anche se il fumo e stato la causa principale del mio abbandono,non era l'unica cosa che mi ha spinto a farlo,in quanto io in ambito,scolastico mi sono sempre sentito inferiore agli altri;essendo dislessico gli insegnanti mi hanno trattato in maniera giusta,ma con facilitazioni,che però mi facevano sentire appunto inferiore,non riuscivo a studiare,ed a raggiungere i miei obbiettivi,con l'arrivo del doc mi sono lasciato andare,non studiavo più,mi allontanavo sempre di più dalla vita sociale,ed iniziavo sempre più a vivere,virtualmente,cioè attraverso sogni e speranze,che poi non ho avuto,ed anche se si presentavano ero sempre titubante nel farlo;arrivato alle superiori,da un lato ero contento,ma allo stesso tempo impaurito,chiaramente il mio essere molto timido,e chiuso non mi a aiutato con la socializzazione dei compagni ,nonostante loro cercavano di spronarmi molto,ma con poco successo,però verso la fine dell'anno io mi iniziai ad abituare,ma venni bocciato e così rifeci un altro anno ,ed un altro,fino a recuperare gli anni,cambiai indirizzo scolastico e mi ritrovai in una classe molto bella con una ragazza straniera di cui me ne innamorai, ma mi resi conto che non sarei potuto andare avanti in quanto ero e sono in una situazione molto stressante,che mi porta a non far niente,e mi fa sentir ancora peggio,ma vorrei migliorare,però non so come.Adesso mi sento un fallito,asociale,vorrei fare molto,ma non so come fare,provo quasi un certo fastidio solo per la parola studiare,ultimamente sono smemorato,stanco e nervoso,l'unico sollievo che ho in questo ambito e quello di non pensarci,e questa sensazione ce l'ho sopratutto quando non ho le mie ossessioni,che sono alquanto altalenanti,cioè spesso ci sono,e poche volte non ci sono,e quando non ci sono sento come se mi mancasse qualcosa,poi si alternano a seconda delle situazioni che ho,ad esempio ora ho paura del fumo,ma se succede qualcosa che mi faccia scattare la paura dell'essere pedofilo,l'ossessione cambia titubante nel farlo;arrivato alle superiori,da un lato ero contento,ma allo stesso tempo impaurito,chiaramente il mio essere molto timido,e chiuso non mi a aiutato con la socializzazione dei compagni ,nonostante loro cercavano di spronarmi molto,ma con poco successo,però verso la fine dell'anno io mi iniziai ad abituare,ma venni bocciato e così rifeci un altro anno ,ed un altro,fino a recuperare gli anni,cambiai indirizzo scolastico e mi ritrovai in una classe molto bella con una ragazza straniera di cui me ne innamorai, ma mi resi conto che non sarei potuto andare avanti in quanto ero e sono in una situazione molto stressante,che mi porta a non far niente,e mi fa sentir ancora peggio,ma vorrei migliorare,però non so come.Fatto sta che ora mi sento super stressato,ma vorrei un opinione da pare vostra per capire più o meno se si tratta realmente di doc e di come potrei cercare di far capire ai miei genitori come relazionarsi.
Si ho chiesto aiuto i attraverso i miei genitori svariati mesi fa,all'ASL ,perché esasperato,ma dopo qualche seduta mi dissero che a causa del trasferimento in nuova sede,dovevano cambiare la modalità di prenotazione ad ogni visita;e che mi avrebbero fatto sapere loro,ma dopo svariate telefonate,sono passati mesi e non sono ancora riuscito ad avere un colloquio co un psicologo.
Si ho chiesto aiuto i attraverso i miei genitori svariati mesi fa,all'ASL ,perché esasperato,ma dopo qualche seduta mi dissero che a causa del trasferimento in nuova sede,dovevano cambiare la modalità di prenotazione ad ogni visita;e che mi avrebbero fatto sapere loro,ma dopo svariate telefonate,sono passati mesi e non sono ancora riuscito ad avere un colloquio co un psicologo.
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Tutti i temi che ci illustra possono essere affrontati adeguatamente in un contesto oportuno, ovvero in una consulenza psichiatrica e/o psicoterapeutica.
Il rischio, altrimenti, è quello di cominciare a far ruotare tutto, compresi i rapporti familiari e isuoi impegni personali, intorno alle sue insicurezze...
Che ne pensa?
Il rischio, altrimenti, è quello di cominciare a far ruotare tutto, compresi i rapporti familiari e isuoi impegni personali, intorno alle sue insicurezze...
Che ne pensa?
[#4]
Utente
Grazie per la rapida risposta
Non posso far altro che essere d'accordo con lei,se non fosse che la mia condizione economica per il momento e alquanto scarsa, senò avrei già affrontato una consulenza psicoterapeutica che sicuramente mi avrebbe giovato.Il rischio di cui lei parla,e in parte realtà,in quanto nell'arco del tempo mi sono auto creato una rete di protezione,cioè so già cosa fare o cosa non fare per far sì che non mi si crei panico o ansia a seconda della situazione,ed ogni volta che cerco in qualche modo di affrontare le mie paure,succede che mi si ripresentano ma in maniera più forte tanto da farmi spesso ritornare al punto di partenza.
Non posso far altro che essere d'accordo con lei,se non fosse che la mia condizione economica per il momento e alquanto scarsa, senò avrei già affrontato una consulenza psicoterapeutica che sicuramente mi avrebbe giovato.Il rischio di cui lei parla,e in parte realtà,in quanto nell'arco del tempo mi sono auto creato una rete di protezione,cioè so già cosa fare o cosa non fare per far sì che non mi si crei panico o ansia a seconda della situazione,ed ogni volta che cerco in qualche modo di affrontare le mie paure,succede che mi si ripresentano ma in maniera più forte tanto da farmi spesso ritornare al punto di partenza.
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Psicologo, Psicoterapeuta
>>Il rischio di cui lei parla,e in parte realtà,in quanto nell'arco del tempo mi sono auto creato una rete di protezione
Questa sua affermazione mi fa sorgere un dubbio. Questa sua rete di protezione, ALLA LUNGA, funziona? Cioè, nel lungo periodo è riuscito davvero a controllare ansia e panico?
La risposta la leggo nella sua frase successiva:
>>ogni volta che cerco in qualche modo di affrontare le mie paure,succede che mi si ripresentano ma in maniera più forte tanto da farmi spesso ritornare al punto di partenza.
Cioè: prova a controllare ansia e panico tramite delle modalità che, invece di farla andare avanti, la fanno rimanere bloccato, ed ancor più impantanato in ansie e panico; ed in più, aggiungo, la sua vita sembra si stia "contraendo": cioè, invece di espandersi ed esplorare nuovi campi e nuove opportunità, come una lumachina nel guscio si ritira sempre di più...
Le condizioni economiche forse non le danno accesso a psicoterapie costose. Ma esistono innanzitutto il servizio pubblico, a cui è possibile accedere a prezzo di ticket (ed in caso di condizioni economiche difficili, con ticket abbordabili). In alternativa, molti colleghi praticano tariffe agevolate a particolari condizioni, ed esistono scuole di psicoterapia che mettono a disposizione i loro locali ed in cui è possibile essere seguiti da specializzandi in supervisione.
In altre parole, ci sono strade alternative per affrontare il suo disagio, che comunque, a mio avviso, merita un approfondimento ed una presa in carico.
Provi a parlarne serenamente con il suo Medico di famiglia: anche lui potrà consigliarle delle strade da percorrere per trattare le sue difficoltà. Tenga presente che, in linea generale, è meno complesso affrontare un disagio PRIMA, mentre lasciarlo "prosperare" rischia di farlo cronicizzare, e può rendere il trattamento più complesso e lungo.
Cordialmente
Questa sua affermazione mi fa sorgere un dubbio. Questa sua rete di protezione, ALLA LUNGA, funziona? Cioè, nel lungo periodo è riuscito davvero a controllare ansia e panico?
La risposta la leggo nella sua frase successiva:
>>ogni volta che cerco in qualche modo di affrontare le mie paure,succede che mi si ripresentano ma in maniera più forte tanto da farmi spesso ritornare al punto di partenza.
Cioè: prova a controllare ansia e panico tramite delle modalità che, invece di farla andare avanti, la fanno rimanere bloccato, ed ancor più impantanato in ansie e panico; ed in più, aggiungo, la sua vita sembra si stia "contraendo": cioè, invece di espandersi ed esplorare nuovi campi e nuove opportunità, come una lumachina nel guscio si ritira sempre di più...
Le condizioni economiche forse non le danno accesso a psicoterapie costose. Ma esistono innanzitutto il servizio pubblico, a cui è possibile accedere a prezzo di ticket (ed in caso di condizioni economiche difficili, con ticket abbordabili). In alternativa, molti colleghi praticano tariffe agevolate a particolari condizioni, ed esistono scuole di psicoterapia che mettono a disposizione i loro locali ed in cui è possibile essere seguiti da specializzandi in supervisione.
In altre parole, ci sono strade alternative per affrontare il suo disagio, che comunque, a mio avviso, merita un approfondimento ed una presa in carico.
Provi a parlarne serenamente con il suo Medico di famiglia: anche lui potrà consigliarle delle strade da percorrere per trattare le sue difficoltà. Tenga presente che, in linea generale, è meno complesso affrontare un disagio PRIMA, mentre lasciarlo "prosperare" rischia di farlo cronicizzare, e può rendere il trattamento più complesso e lungo.
Cordialmente
[#6]
Utente
La rete di protezione che mi sono creato funziona solo se sono in grado di riuscire a controllare e/o evitare completamente le situazioni che mi creano disagio ed alla lunga funziona,ma solo se non ci sono situazioni esterne che possano compromettere il lavoro che ho fatto,in pratica funziona solo se mi escludo totalmente dal mondo esterno e questo non ha nessun vantaggio, ma non mi crea ansia o meglio me la crea, ma in maniera più lieve e gestibile.Posso dire però che con questa protezione ,sono riuscito da solo a controllare,ed in seguito a guarire dalla prima paura che mi a afflitto.Per quanto riguarda la psicoterapia ora sono fermo,per i motivi citati da me nel post precedente,comunque cercherò di attivarmi cercando di seguire i suoi consigli.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.8k visite dal 16/04/2014.
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