Disperazione, non ho il coraggio di farla finita

Questo è il quarto giorno che non vado a lavoro, e non ho neanche avvisato. Ho ricevuto una chiamata ma non ho risposto perchè non so cosa dire.
Sono stanco di lavorare. Volevo farla finita ma mi manca il coraggio.

Adesso sono disperato perchè la mia famiglia presto scoprirà che non sto più andando a lavoro. Mi butteranno fuori di casa perchè pensano che voglio fare il mantenuto, cosa faro a quel punto?

Come farò a sopravvivere da solo? Non ce la posso fare, non ho neanche voglia di sopravvivere.
Forse finirò in mezzo alla strada come un barbone. Forse morirò per la fame, o l'inverno prossimo per il freddo.

Sono disperato credetemi. Vi supplico ditemi cosa posso fare.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

Mi dispiace molto per il suo stato d'animo, ma purtroppo una breve consulenza on-line potrebbe non essere sufficiente a darle delle risposte adeguate. Da quel poco che scrive sembra che lei stia sperimentando dei forti sentimenti di disperazione, arrivando al punto di menzionare addirittura l'ipotesi di farla finita. Si tratta di problematiche complesse che richiedono un'accurata valutazione, che può essere svolta soltanto di persona, e l'individuazione di un percorso di sostegno psicologico adeguato. Il mio consiglio è dunque quello di rivolgersi al più presto a uno psicologo della sua città o a contattare l'ASP per sapere quale sia il servizio di assistenza psicologica a lei più vicino. Tenga conto che se lei continua ad assentarsi dal lavoro e a restare chiuso in casa, i suoi sintomi potrebbero peggiorare. Sarebbe più opportuno che lei si sforzasse di dedicarsi ad attività che un tempo la facevano stare bene, anche se magari adesso le sembra che non le diano piacere. Questo potrebbe essere il primo passo per migliorare il suo umore e offrirle un punto di vista più funzionale in merito ai suoi problemi. Consideri che smettere di lottare o prendere in considerazione l'ipotesi di gesti estremi non è sicuramente il modo migliore per affrontare la situazione, anzi non fa altro che alimentare il suo dolore e la sua sofferenza. Sarebbe meglio che lei considerasse che, vista anche la sua giovane età, lo stato di malessere che sta vivendo non deve necessariamente diventare cronico. Se lei interviene per tempo potrebbe infatti tornare presto a stare meglio e a riprendere in mano il controllo della sua vita. Per quanto riguarda le sue paure di rimanere senza lavoro e di essere sottoposto a critiche da parte della sua famiglia, se lei continua ad assentarsi senza giustificazione è probabile che finirà per trasformare queste paure in un fatto concreto. Tornare a lavoro potrebbe essere un modo per stare in mezzo alle persone e concentrarsi su qualcosa che allevi il suo stato d'animo. Se proprio non ci riesce, si rivolga al medico e chieda quantomeno un certificato di malattia che possa giustificare le sue assenze. A ogni modo, considerato che già 2 giorni fa ha richiesto un consulto analogo, le suggerisco di rivolgersi il prima possibile a uno psicologo di persona. Mi auguro che possa ritrovare quanto prima la sua serenità.

Cordialità
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dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Gentile Dottor Sergio Sposato, grazie per la sua risposta

"Sarebbe più opportuno che lei si sforzasse di dedicarsi ad attività che un tempo la facevano stare bene, anche se magari adesso le sembra che non le diano piacere. Questo potrebbe essere il primo passo per migliorare il suo umore e offrirle un punto di vista più funzionale in merito ai suoi problemi."

Io comprendo bene quello che intende. Ieri ho dormito tanto, e ho passato molto tempo sul letto senza far nulla. Improvvisamente mi è venuta voglia di reagire, di andare via di casa e provare a costruirmi una nuova vita.
Lo so che sembra assurdo ma io passo da momenti di forte depressione a momenti di euforia ed entusiasmo. Forse sono bipolare, non lo so.
Comunque poco fa volevo ascoltare la mia musica preferita, di solito sono pieno di energia mentre l'ascolto. Oggi non mi faceva effetto, e così ho smesso di ascoltarla.
Il mio umore varia continuamente, un momento prima posso essere triste quello dopo contento.

Mi rendo conto di non essere lucido e razionale quando ho sonno e quando sono depresso. Però ho anche il problema dell'ansia, ho paura della mia famiglia.
Comunque è difficile per me sforzarmi di risollevarmi l'umore. Di solito succede in automatico, non posso deciderlo io.


Lei dice: "Per quanto riguarda le sue paure di rimanere senza lavoro e di essere sottoposto a critiche da parte della sua famiglia, se lei continua ad assentarsi senza giustificazione è probabile che finirà per trasformare queste paure in un fatto concreto. Tornare a lavoro potrebbe essere un modo per stare in mezzo alle persone e concentrarsi su qualcosa che allevi il suo stato d'animo. Se proprio non ci riesce, si rivolga al medico e chieda quantomeno un certificato di malattia che possa giustificare le sue assenze."

Io sto sempre male quando sono a lavoro, ogni giorno. La vivo troppo male. Per assurdo, siccome mi trovo nel panico, ho anche pensato di tornarci ma poi ho capito che avrei sbagliato. Se sono arrivato al punto di non andarci senza dare giustificazioni, significa che stavo proprio male. NOn avrei mai fatto una cosa del genere se non fossi stato convinto. NOn è stato un'azione fatta irrazionalmente, condizionata dall'umore del momento. E' stata una scelta voluta e pensata bene.
Il medico di base io non ce l'ho neanche, ma anche se l'avessi avuto non mi interessava giustificare le mie assenze. Ormai il lavoro è perso, perchè io ho voluto perderlo. E non me ne pento.


Vorrei poter parlare con uno psicologo di persona, ma sinceramente ho anche paura di cosa succederà dopo. Ho paura della mia famiglia, ho paura del fatto che potrei sentirmi fragile di fronte allo psicologo e vulnerabile.
Per adesso sinceramente sto meditando di farla finita, ma spero sinceramente che prima di farlo riesca a parlare con uno psicologo. Ci vorrei provare perchè tanto non ho nulla da perdere ormai. Però sinceramente sono stanco di tutto, vorrei urlare al mondo il diritto dell'eutanasia. Sono ormai 4 anni che voglio smettere di esistere, e non trovo giusto che ancora sia vivo.

Non riesco ad esprimere l'inferno psicologico nel quale mi sento rinchiuso. E' inspiegabile. E' straziante, è un calvario. Vorrei chiedere per pietà l'eutanasia, ma anche se fosse legale non me la concederebbero, perchè le malattie mentali incurabili non sono messe allo stesso piano di quelle fisiologiche.
Che disperazione.

Grazie per la sua risposta, lo apprezzata molto e la ritengo anche utile.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

Comprendo il suo dolore, ma se è davvero convinto che non ha nulla da perdere a parlare con uno psicologo, perché non lo fa? Perché dovrebbe sentirsi vulnerabile dinanzi a una persona che potrebbe aiutarla senza giudicarla? Vedrà che contattando uno psicologo di persona riceverà anche il supporto necessario ad affrontare la sua famiglia e le preoccupazioni inerenti la terapia. Inoltre, se questi suoi pensieri inerenti la morte dovessero persistere, le consiglio di rivolgersi immediatamente al più vicino Centro di Salute Mentale ,o a un qualsiasi presidio che offra assistenza per problematiche legate alla salute mentale (in extrema ratio va bene anche il Pronto Soccorso), e di esporre la sua situazione in quanto potrebbe essere necessario l'intervento da parte di un medico psichiatra. Per le problematiche da lei esposte purtroppo le consulenze on-line potrebbero non essere sufficienti. Lo scopo di tali consulenze è infatti quello di suggerirle le modalità attraverso le quali trovare aiuto per i suoi problemi, ma non possono fungere da supporto psicologico costante.

Cordialità
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Gentile Dottor Sposato,

Lei dice: "se è davvero convinto che non ha nulla da perdere a parlare con uno psicologo, perché non lo fa? Perché dovrebbe sentirsi vulnerabile dinanzi a una persona che potrebbe aiutarla senza giudicarla?"

Se devo essere sincero può darsi che abbia mentito su questo punto. Non lo so nemmeno io. Non riesco a "identificare" il vero motivo per il quale non vorrei andare da uno psicologo.
Sinceramente in questo momento ho in mente di farla finita, se fallirò ancora, se non troverò il coraggio, allora ci proverò a parlare con uno psicologo.

Il fatto è che in questo momento, non credo che possa aiutarmi significativamente. Perchè sono a rischio sopravvivenza in questo momento. Se mi trovassi in una situazione più stabile allora ci andrei. Infatti rimpiango di non averlo fatto prima, magari non sarei arrivato a questo punto. Adesso però è tardi, la situazione è critica.

Lei dice anche: "Inoltre, se questi suoi pensieri inerenti la morte dovessero persistere, le consiglio di rivolgersi immediatamente al più vicino Centro di Salute Mentale ,o Pronto Soccorso, e di esporre la sua situazione in quanto potrebbe essere necessario l'intervento da parte di un medico psichiatra."

Sabato volevo buttarmi dall'ottavo piano dell'ospedale della mia città. Non avendo avuto il coraggio, sono andato in reparto psichiatrico a chiedere aiuto. Ho anche telefonato e parlato con uno psichiatra.
Mi è stato detto di tornare lunedì, come se fossi andato lì a chiedere una visita su appuntamento. Io ho fatto presente che avevo bisogno urgente perchè volevo uccidermi, ma potevo soltanto rivolgermi al pronto soccorso.
Però non cè discrezione così, avrei dovuto dire davanti a tutta quella gente che mi volevo uccidere e che volevo essere ricoverato.

Da un lato confesso che mi spaventava l'idea di ritrovarmi ricoverato, perchè non sapevo che tipo di reazione avrebbe avuto la mia famiglia. Ma ero davvero disperato quel giorno, pensavo davvero che era arrivata la fine.

Magari domani mattina, potrei provare a parlare con uno psicologo prima di tentare di farla finita. Ma sono talmente in ansia che non so se avrò il tempo.
Ci proverò comunque. Prima mi organizzo, e poi dopo che ho fatto tutto vado in un centro di salute mentale.

Grazie ancora per il suo prezioso consulto Dottore
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

Si ricordi che non è mai troppo tardi per affrontare un problema psicologico, ma sarà troppo tardi se lei deciderà di commettere qualche imprudenza. Pertanto, metta da parte i pensieri suicidiari e si concentri sul tentativo di affrontare i suoi problemi. Domattina non aspetti di "aver fatto tutto" ma vada subito al più vicino centro di salute mentale. Sarebbe opportuno che evitasse di trascorrere la notte da solo. Si rivolga a un amico, ai suoi genitori o a un pronto soccorso, ma eviti di restare da solo. È probabile che il suo umore limiti la sua voglia di stare in mezzo agli altri, ma si sforzi di farlo.

Cordialmente
[#6]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Gentile Dottor Sposato,

Lei dice: "metta da parte i pensieri suicidiari e si concentri sul tentativo di affrontare i suoi problemi."

L'ho fatto un'infinità di volte in questi ultimi tempi. Pensavo di riuscire a migliorare la mia vita, e così ogni volta mettevo da parte questi pensieri.
Ho perso il conto di quante volte sono arrivato vicino all'idea di farla finita, ma poi per qualche ragione mettevo da parte l'idea e cercavo di risollevarmi.
Ultimamente comincio a pensare che se non vado fino in fondo, non ne uscirò mai.
Per questo non posso mettere da parte la mia idea. E' la mia unica ancora di salvezza al momento.
Però penso che domani proverò davvero a rivolgermi ad un centro di salute mentale prima di fare qualcosa. Voglio provarci.

Inoltre Lei dice: "Sarebbe opportuno che evitasse di trascorrere la notte da solo. Si rivolga a un amico, ai suoi genitori o a un pronto soccorso, ma eviti di restare da solo."

Purtroppo non ho nessuno su cui contare. Ma comunque non credo che per questa notte ci siano rischi, perchè l'unico modo che avevo per farlo dentro casa mi ha spaventato. Non ho avuto il coraggio.
Comunque ho confidato le mie intenzioni a degli utenti online. Sono ormai un pò di giorni che ci parlo volentieri con loro. E sinceramente mi sento supportato psicologicamente per la prima volta nella mia vita.
Quindi finchè posso parlare online con loro, non ho problemi.

Il rischio sarà domani mattina. Ma ribadisco che prima proverò a parlare ad uno psicologo. E' necessario però che questo psicologo mi prometta di non ordinarmi il TSO, perchè se non sono convinto di poter uscire dai miei problemi voglio che mi rimanga la possibilità di farla finita.
Confiderò ogni cosa e spero tanto che possa trovarmi una via d'uscita alternativa. Però non mi voglio illudere.

L'unica cosa che desidero è smettere di soffrire, smettere di pensare ai miei problemi, vorrei solo un pò di tranquillità. Per ottenere questa tranquillità va bene qualsiasi cosa, anche la fine della mia esistenza. Non chiedo la luna, non ho scelto di nascere e voglio solo smettere di soffrire. Perchè ho già sofferto tanto e non reggo più.
Chiedo pietà alla natura, a Dio o a chiunque sia responsabile di questo scempio.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

Sono davvero felice di leggere che alla fine ha deciso di rivolgersi al centro di salute mentale. Credo sia la cosa migliore da fare. La tranquillizzo dicendole che lo psicologo non può sottoporla al TSO. Il trattamento sanitario obbligatorio è infatti un trattamento psichiatrico breve, la cui approvazione richiede una procedura specifica che non include lo psicologo. Stia tranquillo su questo punto. Le auguro di trovare il sostegno di cui hai bisogno e di riuscire presto a uscire da questa situazione.

Cordialità
[#8]
dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
E' incredibile, sono andato al CPS e mi è stato detto che dovevo prenotare un appuntamento per parlare con un infermiere, neanche uno psicologo un infermiere.

Quindi non solo non ho potuto parlare subito con uno psicologo, ma addirittura devo parlare prima con un infermiere prima di poter parlare con uno psicologo, e tutto solo su appuntamento.

Io non ho parole, veramente. Questa è la seconda volta che cerco aiuto, ed è la seconda volta che spreco il mio tempo.

Ormai non mi resta che provare a farla finita.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

Mi spiace che non abbia ricevuto il supporto desiderato. Considerato che la particolarità della sua situazione non consente un intervento on-line, la invito a rivolgersi alla linea anti suicidi, che risponde al numero 331 87 68 950, o al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'ospedale San Carlo, al numero 02/4022.2349. Quest'ultimo è un servizio di assistenza aperto 24 ore su 24, al quale si accede previa visita psichiatrica da svolgersi presso il pronto soccorso, a cura dello psichiatra di guardia.

Cordialità