Autostima inesistente. Non riesco più a uscirne...

Buonasera, vi ho scritto già in passato per alcuni problemi legati alla mia vita personale. Oggi, a distanza di tempo e con una terapia psicologica che ho sospeso per motivi economici, mi ritrovo in un periodo ancora più difficile. Il problema è che la mia scarsa autostima inizia a pesarmi in modo orribile. Mi blocco in tutto, anche la sola idea di poter fare qualcosa nella mia vita (lavorativamente parlando) mi fa sentire inetta, un fastidio per tutti, e provo vergogna e voglia di scappare. Questo stato di cose, unito alla convinzione da sempre di essere una persona "strana", mi ha portato anche ad avere problemi nella sessualità. Nonostante anni di relazione io proprio non riesco ad avere un rapporto completo e se mi ci avvicino mi viene da piangere, come se "morissi" letteralmente di dolore e di tristezza. Sin da piccola sono sempre stata curiosa nei confronti del sesso, a volte devo dire anche in maniera quasi maniacale...anche se mi attraevano sempre molto i preliminari ma mai l'atto in sé. Questo stare così, considerando che ho 32 anni e che vedo intorno a me amiche avere dei bambini, mi pone l'interrogativo riguardo a cosa possa avere, che tipo di problema o disturbo e allora penso che non avrò mai un figlio e mentre ci penso mi viene comunque da pensare che non lo vorrei, perché mi sento addosso quella fastidiosa sensazione, quella che mi porto sempre dietro di sentirmi una brutta persona, sporca...uno schifo insomma. In conclusione, tra una cosa e l'altra, sono ferma in tutto nella mia vita. Vorrei fare tante cose ma tutto quello che ho sempre avvertito non andare in me, sin dall'adolescenza, ora è amplificato, tanto che continuo a sognare di essere una persona finita, non morta, ma una che ha perso "una promessa andata a finire male"
Mi sento alienata dalla vita, non posso neanche considerarla MIA perché non riesco a sentirMI. Mi sento sola, quasi abbandonata, come se fossi ancora piccola. Ho accumulato talmente tanta tristezza che non so più come si fa a sentirsi leggeri.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Le terapie psicologiche può proseguire anche in convenzione, senza spendere molto.

Forse avrebbe ancora necessita di proseguire, per sanare antiche ferite.
Cosa le casucce sessualmente ?
Perché si blocca?
In che senso?
Ha dolore, paura, altro?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Salve, si ho pensato di andare in convenzione ma per motivi legati a un episodio che ho avuto col primo terapeuta due anni fa, ho dovuto cambiare e rivolgermi ad un'altra persona (la dott.ssa con la quale ho fatto terapia fino a qualche tempo fa) e ora tornare da un'altra persona ancora e ricominciare tutto daccapo...bè non ne ho le forze sinceramente. Non so perché mi blocco sessualmente, durante la terapia non eravamo arrivate a parlarne, nel senso che mi era stato detto che bisognava scavare a fondo e quello era un problema che avremmo affrontato dopo... Mi blocco, non ho dolore ma puro terrore misto a sentimenti negativi di rifiuto, di imbarazzo, di sensazioni fastidiose come il sentirmi non a posto con me stessa, ridicola in qualche modo, sminuita. A volte penso che semplicemente ho paura di entrare in contatto con me stessa, visto che la psicologa mi aveva fatto notare che spesso parlavo di me come se non fossi in contatto con me, spiegando le mie emozioni sempre con un "è come se sentissi, è come se provassi" ma mai mostrando piena coscienza dei miei sentimenti o delle mie opinioni.
Probabilmente devo tornare in terapia da questa dott.ssa ma non so come fare...
Grazie per la sua risposta tempestiva!
[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve di nuovo a tutti, oggi sto proprio male...malissimo direi e ho paura. Mi faccio schifo, mi odio, sono una buona a nulla, anni di studio e non so niente perché ho sempre studiato come se dovessi svolgere un compito assegnatomi da qualcuno e basta. Il problema è che ho sempre considerato la mia vita non come un percorso durante il quale costruire qualcosa (come fanno tutti) ma un percorso in cui fai cose che non hanno un seguito, cioè come dire che studio e faccio l'esame perché così si fa nella vita (e questo mi faceva sentire a posto) e non per costruirmi una conoscenza e poterla sfruttare un domani. Ho fatto così anche per il resto delle cose della mia vita e ora sono qui e non ho nulla in mano, e mi rendo conto che non so vivere e che non mi sopporto più. Mi sento stanca, sola, disperata, non riesco neanche più ad ascoltarmi mentre parlo, mi dò proprio fastidio. La mia vita è inutile e senza senso perché io non riesco a trovare un senso a nulla, non riesco a considerarMI. Provo a fare cose, a impegnarmi nelle attività ma penso continuamente che è tutto inutile perché finisce tutto lì, perché non costruisco nulla e mi ritrovo comunque in questa solitudine profonda nella quale sono sempre stata, sin da adolescente. Ho riletto i diari che scrivevo durante i primi anni di università e ho provato tanta tenerezza per quella ragazza che si sentiva senza amore, sola, finita. Dopo i primi 4 anni della mia prima storia d'amore tutto questo sembrava essere sparito ma poi è tutto ritornato, ancora più forte di prima. Mio fratello, sposato con un figlio, ha il mio stesso problema, è in cura da uno psicologo e si sente come me. Inutile dire che sono sempre stata arrabbiata con i miei, mio padre subdolamente mi vietava di crescere, mia madre (che consideravo la mia migliore amica) in realtà era colei che, non imponendosi nemmen0 un pò con mio padre, ci ha lasciati crescere con l'idea che crescere fosse sbagliato, innaturale, un qualcosa di cui vergognarsi. E io mi sento così. Ho la testa perennemente confusa, non so come specializzarmi in qualcosa (ho studiato sc.della comunicazione e ho anche un master ma ho studiato sempre poco e non ricordo nulla..) vorrei portare a termine qualcosa ma non so cosa e da dove cominciare e sto anche iniziando ad avere paura a confrontarmi con gli altri, mi impiccio nel parlare, mi sento un robot.
Sto affogando nella mia mediocrità e chiedo aiuto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

intanto vorrei precisare che le psicoterapie non richiedono sempre di scavare e scavare per arrivare al nocciolo della questione e risolvere il problema, perchè mi pare che Lei sia ben consapevole di se stessa e delle Sue difficoltà ("...mi era stato detto che bisognava scavare a fondo e quello era un problema che avremmo affrontato dopo...").

I problemi di autostima possono essere risolti, magari iniziando con l'aiuto dello psicoterapeuta a fare proprio ciò che si teme o per cui non ci sentiamo all'altezza: ecco che, iniziando a fare qualcosa, si modifica anche la percezione che abbiamo di noi e delle nostre risorse e potenzialità.

L'aspetto relativo alle difficoltà sessuali può essere visto come conseguenza della bassa autostima, di difficoltà relazionali (che sono spesso collegate alla bassa autostima o al mancato apprendimento delle stesse) e ritengo sia opportuno affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta. L'obiettivo però non è lo sfogo del proprio disagio ma l'intercettare le soluzioni da implementare per uscrire da queste difficoltà.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica