Blocco di performance

Gentilissimi/e Dottori/Dottoresse

mi sono rivolto ad uno psicologo per superare un blocco di performance che mi sta condizionando la vita, ormai da un anno. Devo dire una cosa ma non riesco a dirla.
Insieme al mio psicologo abbiamo analizzato che dicendo questa cosa non ci saranno conseguenze "catastrofiche", eppure mi sento ancora debole e temo che continuerò ad evitare anche se adesso ho maggior consapevolezza di questo problema.
Penso sempre che ci vorrà il momento giusto e questa è una scusa che mi invento. La paura di non affrontare alimenta la paura e l'ostacolo che dovrò superare sarà sempre più alto.
La mia paura, visti i tentativi passati, è che l'interlocutore non la prenderà bene.
Lo psicologo mi ha detto che io in passato ho saputo solo dire le cose negative di questa cosa, ecco la reazione negativa dell'interlocutore, e non ho messo in evidenza i lati positivi.

Potreste darmi qualche suggerimento a riguardo?
E' sbagliato l'approccio di dire poco per volta qualcosa? o sarebbe nuovamente un rinvio?
Più ci penso e più mi sembra di non trovare le giuste parole, il modo giusto insomma non trovo la via d'uscita anche se so che basterebbe parlare.

Grazie di cuore
[#1]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
Gentile ragazzo,
quali sintomi accusa oltre a questa "problematica" che lei descrive sommariamente?
Come va la sua vita? Le sue relazioni come funzionano?
Com'è il suo umore durante la giornata?

Da ciò che descrive il suo psicologo sembra utilizzare un approccio cognitivo-comportamentale che può andar bene in certi casi e con determinate persone, mentre può non andar bene in altri casi o con altre persone. Ma questo professionista a cui si è rivolto è uno psicologo o uno psicoterapeuta?

Sarebbe utile capire meglio alcuni aspetti di ciò che lei descrive perché detta così è difficile pensare che uno psicoterapeuta o anche uno psicologo possano aiutarla semplicemente "eseguendo" il compito che lei stesso richiede loro di eseguire: ovvero aiutarla a dire una cosa che lei non riesce a dire. Credo che vada analizzato meglio il problema, se c'è, che non emerge chiaramente da questo suo breve resoconto. Ci saranno pure dei motivi se lei questa cosa non riesce a dirla, o no?

Mi sembra rilevante anche la sua difficoltà nell'accettare che ci sono cose che non si riescono facilmente a dire.

Spesso in psicoterapia può essere opportuno approfondire le questioni piuttosto che eseguire compiti che, come nel suo caso,si potrebbero rivelare solo una perdita di tempo.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#2]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

accolgo in pieno le riflessioni del Collega e mi associo all'incomprensione della sua richiesta: esattamente cosa le accade? Il suo disagio è circoscritto o alberga in lei da tempo e, quindi, ha radici antiche?

In questo caso sarebbe opportuno un'accurata diagnosi, per poter proseguire con una terapia mirata.

Ascolti i suoi bisogni e soprattutto rifletta su questo rapporto terapeutico che, apparentemente, non sembra "accogliere" i suoi conflitti inconsci.


Siamo in ascolto.


Un caro saluto
[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Gentili Dottori

Non riesco a comunicare ai miei genitori i sentimenti che provo per un ragazzo.
Per questa situazione provo dispiacere per non riuscire a risolvere questa situazione e con ansia vivo il momento in cui glielo dirò ai miei.
Come i giovani di oggi faccio difficoltà a trovare lavoro, anche se adesso finalmente ne ho uno e non ho un gruppo di amici ma tante amiche che sento e frequento quando possiamo e vogliamo, quindi non esco molto. Il mio fidanzato per questo blocco e per una serie di altri problemi riguardano lui mi ha lasciata.
il mio umore durante la giornata è stabile ma diventa triste se penso al mio blocco e alla storia con il mio ex fidanzato.

Mi sono rivolta ad uno psicologo.

Penso che ci siano dei motivi per il quale non riesco a dire questa cosa: i miei si sono fatti già fatti un'idea su di lui che non corrisponde a quella vera o meglio vedono solo le cose negative e non quelle positive; ho paura del loro giudizio, di continue liti tra di noi e di disattendere le loro aspettative nei miei confronti cioè di deluderli scegliendo lui.

Lui è una bellissima persona e non sto chiedendo di cambiare per far piacere ai miei, perché la persona che deve cambiare sono io.

Grazie
[#4]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51
Gentile Utente,

Magari lo psicoterapeuta non era adatto ad ascoltarla e ad entrare nel problema.
Capisco che non può fare il giro d'Italia, però succede che a volte occorre sentire qualche altro specialista. Lo si fa spesso per malanni organici. Quelli psichici sono più impalpabili e più difficili da capire e da risolvere. Allora occorre sentire qualche altro psicoterapeuta.
Provi.

Le auguro di trovare risposte adeguate per risolvere la sua situazione.

Cordialità
[#5]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

< Penso che ci siano dei motivi per il quale non riesco a dire questa cosa: i miei si sono fatti già fatti un'idea su di lui che non corrisponde a quella vera o meglio vedono solo le cose negative e non quelle positive; ho paura del loro giudizio, di continue liti tra di noi e di disattendere le loro aspettative nei miei confronti cioè di deluderli scegliendo lui... >


provo a comprendere il suo " dolore " e il suo senso di frustrazione, ma il coraggio al cambiamento, cosi come la motivazione, bisogna trovarlo!

Iniziamo dal percorso di Psicoterapia, che può aiutarla a fare un po' di chiarezza e a renderla più indipendente e matura per un confronto genitoriale.


Un augurio,

di cuore.
[#6]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
Come le ha scritto il Dott. Vita le suggerisco anche io di cambiare psicoterapeuta e aggiungo che potrebbe pensare di rivolgersi a uno psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, sicuramente in grado di aiutarla in maniera approfondita e seria.

Il terapeuta giusto, peraltro, potrà esserle utile a trovare molto più velocemente la vera natura delle sue difficoltà, che evidentemente non sono solo nel "non riuscire a dire una cosa" ai suoi genitori o a chicchessia, ma di natura probabilmente più emotiva e relazionale.

E' infatti abbastanza importante anche comprendere perchè lei, che non è più una bimba, sente il bisogno o la necessità di dover dire - per forza - ai suoi qualcosa che può benissimo restare nella sua intimità.

Sembra strano, inoltre, che il suo fidanzato l'abbia lasciata solo perchè lei non diceva ai suoi del vostro rapporto. E' proprio sicura che per il resto andasse tutto bene tra voi? Dialogavate? Vi conoscevate a fondo? C'era una buona intimità sessuale?

Cordiali saluti.
[#7]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Ha ragione Dott. Raggi non è solo questo il problema ma il mio fidanzato sta attraversando un periodo di depressione, ed è attualmente in cura da uno psicologo da qualche mese. Ha già fatto diversi passi avanti dal punto di vista fisico ma resta a mio avviso ancora molto da fare dal punto vista emotivo.

Mi ha detto che adesso non riesce a prendersi cura di me anche se mi vuole bene ma adesso è un no. L'allontanamento può esser dovuto anche a questa sua condizione visto che la scelta è stata piuttosto sofferta?
[#8]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
Gentile ragazza, il nostro inconscio funziona in maniera apparentemente irrazionale, spesso cose che ci sembrano molto distanti tyra loro si scoprono essere invece concatenate.

Abbiamo notato che lei ha appena postato un differente e nuovo interrogativo sotto forma di richiesta di consulto, stavolta sulla difficoltà a relazionarsi con una persona che potrebbe essere depressa, ma chissà anche cos'altro.

Potrebbe essere che leggere dei punti di vista per lei nuovi le stia dando la possibilità di osservatore la realtà e dunque i suoi sentimenti in modo differente?

A volte ci nascondiamo inconsapevolmente dietro un apparente sintomo (la difficoltà a dire una cosa ai genitori) e spendiamo tutte le nostre energie dietro questa cosa, nell'illusione che risolvendo quella i nostri problemi svaniscano.

Le auguro di trovare il terapeuta giusto e che il prossimo sia un anno migliore per lei.

Cordiali saluti


[#9]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Gentile Dottor Raggi la ringrazio le sue risposte che mi ha fornito e soprattutto per l'augurio per l'anno nuovo.

Ho voluto scrivervi per chiedere un aiuto per me, essendo stata troppo sbrigativa nel primo post ho voluto fornire maggiori dettagli e sono finita su un argomento per me molto importante in questo momento, e le ho posto una domanda a riguardo.

La ringrazio comunque per gli spunti riflessione, li analizzerò.

Grazie a Auguri di Buon anno anche a tutti Voi!!