Philofobia

Sono un ragazzo di 27 anni e credo di trovarmi di fronte a un caso di philofobia dato che i comportamenti riscontrati sembrano proprio ricondurre a questa fobia. Vi racconto brevemente la situazione.
Ho conosciuto una ragazza della quale mi sono innamorato, è nato tutto per caso, lei veniva ogni giorno nel locale in cui lavoro (poi mi ha detto che veniva solo per me) e giorno dopo giorno è scattato qualcosa in noi. Dopo un po' di tempo le ho chiesto il numero ci siamo sentiti per messaggi via via più dolci e ci siamo visti per un caffè anche se ciò che mi ripeteva sempre era "piano piano". C'è stata subito molta sintonia e ci siamo piaciuti. Appena l'ho accompagnata in stazione ci siamo abbracciati e quasi baciati e lei mi ha detto una cosa che mi ha spiazzato ma alla quale non ho dato inizialmente peso e cioè: "quando mi avvicino a te sento un brivido e poi mi blocco, non riesco a esprimermi" e poi ancora:"adesso inizia il momento in cui mi allontano". in effetti dopo due giorni i messaggi si sono fatti via via più freddi e meno frequenti fino quasi a cessare del tutto e ha trovato mille scuse pur di non vedermi.
Lei mi ha raccontato che ha avuto una relazione disastrosa dalla quale ha avuto un bambino che ha poi cresciuto da sola e dopo 4 anni ha provato ad avere una storia ma è finita peggio.
Ora io non saprei come comportarmi dato che credo di aver già sbagliato in alcuni atteggiamenti un po' insistenti. Come posso fare per aiutarla? Devo continuare a mantenere i contatti o non devo farmi sentire? O dovrei parlarle direttamente di questo problema? Grazie infinite e spero di non dover aver bisogno di uno psicologo per me perché tutto ciò mi sta davvero abbattendo. Grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<Ora io non saprei come comportarmi dato che credo di aver già sbagliato in alcuni atteggiamenti un po' insistenti. Come posso fare per aiutarla? Devo continuare a mantenere i contatti o non devo farmi sentire? <<

Gentile ragazzo,
essere naturale con la ragazza è la cosa che può fare: non insistente, ma interessato a lei.
Lei si è aperta raccontandoLe le proprie difficoltà, segno di una iniziale fiducia. Non si senta sulle spalle tutta la resonsabilità di questa relazione: siete in due.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Ma nel caso in cui lei non dovesse più farsi sentire cosa dovrei fare? Dovrei continuare a cercarla, sempre non essendo insistente? Capisco di non dover sentire tutta la responsabilità ma i suoi comportamenti sono dovuti a questo problema e io vorrei aiutarla a superarlo. Io sarei la parte "forte" e vorrei fare qualcosa di concreto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazzo,
Le dicevo di comportarsi con naturalezza sia perchè la diagnosi fatta da Lei con internet... lascia il tempo che trova; Sia perchè non può mettersi Lei nella parte di chi aiuta, non vandone nè ruolo, nè competenza specifica.

Lei ha già indirettamente aiutato, permettendo alla ragazza di parlarLe di un passato ingombrante.
Per il resto, è la ragazza che deve prendere in mano la propria vita, compreso il superamento delle difficoltà relazionali e amorose. L'aiuto di uno psicologo mi sembra indispensabile.

Essere insistente o appiccicoso è controproducente.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Diagnosi a parte, che può erogarle solo un clinico, mi sembra una Ragaza sofferente, spaventa che necessita di tempi lunghi per entrare in empatia....

Non può ne curarla, ne aiutarla, ma solo rispettare i suoi tempi interni e relazioali, mantenendo la " giusta distanza" per far nascere un legame, senza invaderla.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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