La mia vita è un fallimento

Buon giorno, ho 34 anni , sono sposata da 7 anni dopo un lungo fidanzamento di 9 anni. Mio marito è stato il mio primo ragazzo anche se di amori ne ho avuti in modo platonici, ma poi quando mi accorgevo di essere corrisposta mi allontanavo volevo esser libera. Poi ho conosciuto il mio attuale marito, non era nei miei canoni di bellezza, ma quando gli stavo vicino mi tremavano le gambe e mi batteva forte il cuore, capì che mi ero innamorata. Alla sua terza proposta decisi di dire di si, l'indomani mattina piansi pentita perché mi sembrava di aver perso la mia libertà, dopo un paio d'ore lo rividi ed ero di nuovo felice. Per lui ero l'universo poi pian piano mi sono sentita un' abitudine. Dopo il primo anno di matrimonio decidemmo di avere un figlio, ma non arrivava, scarsi rapporti, scarse probabilità, per la mia ginecologa, ma senza far nessuna cura dopo 4 anni abbiamo un figlio , una gioia immensa. Da giovane avrei voluto una storia d'amore come le avevano le altre mie amiche, ma ero brava a scuola frequentavo l'istituto tecnico commerciale, anche se non ero la prima della classe ma tra i bravissimi , ero la più elogiata dai professori , in certe materie eccellevo, ero una perfetta alunna, avevo tanti progetti per il mio futuro volevo essere una donna d'affari, es. donna con tailleur , tacchi a spillo e portatile sempre dietro. Dopo essermi diplomata, dopo una delusione per voto finale non altissimo , ero l'unica orgogliosamente non raccomandata, mi scrissi alla facoltà di giurisprudenza, anche se un po' influenzata dai miei genitori. Dovetti scegliere anche una facoltà vicino casa perché i miei erano contrari a farmi andare in una facoltà e paese vicino a quella che frequentava il mio attuale marito, all'epoca i miei genitori avevano una mentalità chiusa, adesso sono molto aperti. Iniziai l'università con tanti fallimenti dopo diversi anni riuscii a dare 19 materie, me ne mancavano le ultime 6 materie ma non c'è la feci più, avevo bisogno di buttar via tutti quei terribili anni universitari, nel frattempo mi ero sposata e davo lezioni private di doposcuola , lasciai gli studi e iniziai a lavorare nel negozio (di fiori) di famiglia e davo anche lezioni di doposcuola lavoravo 13 ore al giorno per 7g ero economicamente indipendente, ma mi sentivo oppressa da mia madre, ed ero insoddisfatta non era il lavoro che volevo. Mio marito (laureato) insoddisfatto di un lavoro in nero decise di iniziar a far concorsi, ne vinse uno a tempo determinato, partì prima lui io lo raggiunsi l'anno successivo dopo l'arrivo del nostro bimbo. Mi trasferii lasciando una casa di proprietà, avrei voluto trovare lavoro, ma essendo sola non so neanche a chi lasciare il mio bimbo per andar a cercar lavoro, anche se ho la certezza che mi farebbero fare solo la pulizia dei bagni perché non ho curriculum, per loro non sarei buona a far niente anche se io so che potrei riuscir in tanto solo se mi spiegassero. Ma ormai è troppo tardi sono invecchiata, sono una fallita.
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Dr.ssa Barbara Persichetti Auteri Psicologo 10 23
Cara utente,

in questo momento è come se indossasse degli occhiali che le mostrano solo il negativo della realtà, non permettendole di vedere l'intero panorama.

Inizi a pensare a tutto il positivo che ha caratterizzato la sua vita; come il fatto che suo marito l'abbia conquistata nonostante non corrispondesse ai suoi canoni e nonostante il suo desiderio di libertà. Che avete avuto un figlio, nonostante sembrava che non avreste potuto.

Se ha bisogno di lavorare, oltre che come mamma, smetta di pensare a tutto ciò che non può fare e inizi a pensare a cosa può.
Qualcosa che nasce come un hobby potrebbe diventare un lavoro o, iniziando a muoversi in una direzione, potrebbe far venire alla luce possibilità che neanche immagina.

E' stando ferma che nulla cambierà.

A parte queste considerazioni, penso che le sarebbe molto utile l'incontro con un collega in studio, con il quale potrebbe approfondire tutto questo e valutare il suo tono dell'umore.

Avanti, inizi da qui!

Saluti,

www.attualmentepsi.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

nella Sua città ci sono diversi servizi al cittadino che offrono proprio consulenza per la riqualificazione del personale e credo potrebbero fare al caso Suo.
Poi, certamente capisco la sensazione di "fallimento", perché dipende dal peso che noi possiamo attribuire al lavoro o ad altri aspetti della nostra vita. Ma Lei non pensa sia una conseguenza della mancanza del lavoro e di un progetto a riguardo?
Prima di gettare la spugna e di arrendersi, lasciando spazio alla sensazione di fallimento, faccia un altro tentativo, mirato, sensato, su un Suo progetto professionale. Alla Sua età, se i dati inserito sono corretti, ha ancora tempo e modo per creare la Sua opportunità anche lavorativa.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie per aver letto il mio sfogo, la mia storia e avermi risposto così presto.
Grazie per l'incoraggiamento che mi date, ma mi sembra di aver bruciato la mia vita, di aver solo sopravvissuto e mai vissuto. Purtroppo indietro non si può andar più, un lavoro di ufficio tra virgolette, non potrò più averlo. Purtroppo la dura realtà è questa. Ho sempre lavorato da studentessa nei momenti quando c'era più bisogno di aiuto nel negozio di famiglia, e il pomeriggio davo lezioni di doposcuola ai bimbi , e studiavo all'università. Dopo il primo anno di matrimonio mi son messa a lavorare in pianta stabile al negozio e davo lezioni di doposcuola. Quando mi sono trasferita per seguire mio marito, mi son ritrovata in una casa in affitto, un bimbo e senza lavoro , senza amici, senza più le mie certezze. Ho iniziato a fare la casalinga a tempo pieno, niente togliere alle casalinghe ma io amo cucinare, pulire riordinare, ma non sono brava come dovrebbe essere una vera casalinga, datemi penna , e foglio e io sono la donna più felice al mondo , ho bisogno di lavorare, ma non so neanche come andare a fare un colloquio perché non saprei come fare con il bimbo. Qui mi sono ritrovata tutto il giorno con mio figlio lui è diventato la mia ragione di vita , a settembre inizierà l'asilo, ma ho paura di come reagirà lui senza di me e io senza di lui. Riuscirò a staccarmi, riuscirò a trovare un lavoro che concilia tutto. Riuscirò a trovare lavoro? Riuscirò a trovare un lavoro dove posso dimostrare quanto valgo, io so di valere, ma non so se gli altri riusciranno a capirlo. I miei professori alla scuola dell'obbligo non avevano dubbi mi hanno sempre messa su un piedi stallo, ma dopo l'università sono caduto giù a picco. Si perché io sembro molto aperta, ma riesco ad aprirmi solo scrivendo dietro un computer sono molto timida, riservata, basta un niente per farmi arrossire e non rispondo mai a tono se qualcuno può risponder male. Anche se fortunatamente non ho mai avuto discussioni con nessuno. Litigo solo con mio marito ;) Si effettivamente ripensandoci ho sbagliato proprio università Giurisprudenza per un tipo come me che vuole solo pace e mai la guerra non era l'ideale. I mie colleghi universitari non capivano perché non superavo gli esami conoscendo la mia preparazione, io tra me sapevo che quando mi sedevo sentivo solo la mia vocina interiore che mi diceva non ti preoccupare l'esame sta per finire a momenti ti puoi alzare e andare e lasciarti alle spalle questa giornata, se solo gli esami non fossero stati solamente tutti orali, se erano scritti forse avrei potuto terminare gli studi, ma davanti ad un giudice devi parlare. Ma alle spalle purtroppo non mi sono lasciate niente tutti i nodi vengono al pettine e ormai non sono più scioglibili. Scusate se vi ho rifilato un altra sfilza di cose da leggere. Scusate penserete sia una persona caratterialmente pesante e noiosa, ripetitiva. MI dispiace voi mi avete risposto così gentilmente e io invece di ringraziarvi e basta, vi ho scritto un nuovo tema. Scusate non mi confido mai con nessuno non ne parlo mai tengo sempre tutto dentro. Grazie ancora, una buona giornata. Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

se Lei scrive: "datemi penna , e foglio e io sono la donna più felice al mondo , ho bisogno di lavorare, ma non so neanche come andare a fare un colloquio perché non saprei come fare con il bimbo....", allora perché non si organizza per inseguire questa Sua attitudine?

Se continua a stare ferma, il tempo passerà, alimentando il Suo senso di "fallimento"; invece deve partire da Lei e da cose concrete per realizzare ciò che vuole realizzare.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Barbara Persichetti Auteri Psicologo 10 23
Cara utente, posso solo che concordare con la collega.

Capisco che ora le sembra tutto impossibile e che guardare al passato è così facile. Ma non serve a nulla, se non a farle perdere tempo su cose che ormai sono passate.

Vuole trasformare anche questo presente in un passato che la amareggia o vuole iniziare a cambiare le cose?

Basta "se" e "ma", basta "avrei dovuto, avrei potuto". A cosa le servono?

Cerchi di essere più concreta. In quello che racconta vedo solo un essere umano che percorre la sua strada di vita, che ha molti interessi e una bellissima famiglia.

Suo figlio starà benissimo, se lei lo sarà altrettanto. Lo lasci andare, è giusto che sia così. E lei anche si lasci andare, anche questo è giusto che sia così.

Buona serata,
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Dr. Mauro Bruzzese Psicologo 126 6 11
Gentile signora c'è un detto che recita "non è mai troppo tardi per diventare quello che si vuole diventare". In Italia spesso siamo un po' condizionati dall'età "sono troppo grande per questo e per quello" perchè ci insegnano che siamo tagliati fuori dai concorsi e da qualsiasi selezione raggiunta una certa età (cosa che non avviene in altri paesi europei, si veda l'UK, dove nel curriculum non si inserisce la data di nascita ad esempio). E' giovane, è sposata, ha un bambino che sono cose fantastiche se si guarda dall'altra parte della mela. La realizzazione personale dipende da quello che si è, che si è diventati con il tempo e l'esperienza o dal lavoro che si svolge? Una mia collega che mi ha preceduto ha detto : faccia in modo che i suoi hobbies possano diventare un'attività anche lavorativa. Lei che hobby ha?
Sono anche in parte convinto che il non aver finito l'università le abbia lasciato un senso di irrisolto con cui si confronta costantemente. Potrebbe se lo vuole terminare ciò che ha lasciato a metà o altrimenti riiniziare di nuovo una nuova facoltà oppure qualche corso breve di ciò che più le interessa. Ha un mondo davanti a sè e ha la fortuna di poterlo affrontare non da sola ma con un marito e un bambino. Ha un mondo stupendo che l'aspetta, sta a lei scegliere gli occhi giusti con cui guardarlo.
Cordialmente

Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com

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dopo
Utente
Utente
Ha proprio toccato il punto Dr , un punto per me assai dolente, l'università mai conclusa, riesco a parlarne solo con gli estranei, se in famiglia si accenna a qualcosa a qualcuno legata alla mia ex vita universitaria, mi innervosisco, mi sento a disagio, basta solo che mi dicono es: sai tizio si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza di.... ( la sede che frequentavo io) e cerco di far finta di niente e provo a cambiare argomento non vogli entrare a toccare quell'argomento...Iniziare di nuovo a studiare l'ho pensato ma mi rendo conto che perderai altri anni della mia vita inutilmente. Ormai l'università è cambiata c'è la divisione tra laurea e specialistica, la mia all'epoca era tutta unica compresa specializzazione. Il treno ormai è passato. Fra una settimana dovremo trasferirci in un'altra casa in un'altra città sempre nella stessa provincia. Forse sarà un nuovo inizio, farò fede di tutti i vostri consigli e proverò a metterli in pratica. Grazie a tutti per i consigli e per avermi ascoltato. Cordiali saluti . Grazie.