Crisi di coppia o no?

Gentili Dottori, scrivo per chiedere un suo parere. Io e mio marito, rispettivamente 40 e 38 anni, siamo insieme da 17 anni. Circa 8 mesi fa mio marito ha ammesso di avere una crisi e di aver iniziato a desiderare una vita più libera, un cambio vero e proprio, e contemporaneamente aver iniziato a desiderare di stare con altre donne. Dice che non è un interesse sessuale, ma la voglia di conquistare, di riprovare le sensazioni dell'innamoramento e del corteggiamento. Sapere di piacere ancora. Lui è insoddisfatto del lavoro sul quale ha dovuto ripiegare buttando via 20 anni di studi. Abbiamo un buon dialogo e sessualmente ci piacciamo ancora e ci desideriamo molto. Ma ho scoperto che lui frequentava chat nelle quali intratteneva rapporti virtuali con donne diciamo "molto diverse da me" anche se tutte lontane dalla città dove abitiamo. Mi ha confessato anche di essersi iscritto a siti di incontri e di aver cercato di fare il passo ulteriore e di essere stato approcciato da alcune colleghe. Lui dice di aver tagliato corto perchè sino a quando starà con me sarà fedele. Ma questo gli impedisce di avverare il suo desiderio e ogni settimana questa cosa scoppia in malumori suoi che riflette con strilla o comportamenti scorretti con me e il figlio. Ho un bimbo di quasi 5 anni e sono incinta di 5 mesi. Lui non vuole lasciarci e dice di amarmi..in modo diverso dopo tanti anni.
Io lo amo ma sono in crisi ovviamente. Avevo fiducia cieca nel mio compagno e devo ammettere che per 17 anni è stata pienamente meritata. E' la sua prima crisi, il suo primo momento di debolezza.
Lui spera che con il tempo, magari con la nascita del bambino, le cose si risolvano. Ma ammette di avere un'impennata del desiderio sessuale che lo porta a fare cose che sa di essere non corrette nei miei confronti. Io sono convinta che non possiamo farcela da soli. Con questi presupposti è possibile una terapia?
Vi ringrazio per le informazioni che vorrete fornirmi.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Lui spera che con il tempo, magari con la nascita del bambino, le cose si risolvano.>>

Gentile Signora,
avendo già un altro bambino, immagino che abbiate ben presente cosa significhi doversi occupare di un neonato...il tempo, i pensieri, le energie sono un po' tutte concentrate su di lui: difficile ipotizzare che questo evento possa risolvere i problemi di una coppia.

<<Io sono convinta che non possiamo farcela da soli. Con questi presupposti è possibile una terapia?>>

Anche suo marito è dello stesso avviso? Pensa che sarebbe disponibile a rivolgersi insieme a Lei ad un nostro collega?
Un primo passo potrebbe essere quello di una consulenza, che appunto definisca in modo approfondito i termini della situazione proprio per stabilire se vi siano i presupposti per una terapia di coppia.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Anch'io nutro le stesse perplessità per sulla nascita del secondo figlio. Un figlio che, in verità, non è stato cercato anche perchè io ho dovuto seguire delle terapie per avere il mio primo bimbo...quindi non credevamo che sarebbe mai successo. Ulteriore preoccupazione nella mia situazione.
Si credo che lui sia assolutamente disponibile alla terapia di coppia. Il nostro dubbio è che non riusciamo a capire se sia un problema da affrontare in coppia o se lo debba affrontare lui da solo.
Le posso dire che anche lui sembra davvero molto convinto sul voler recuperare la sua tranquillità e che questa cosa gli sta rovinando la vita.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Io vi consiglierei di effettuare un primo colloquio insieme e valutare in quell'occasione -insieme al professionista che vi incontrerà- come procedere.

Non esiste, infatti, un "protocollo" applicabile uniformemente a tutte le situazioni, ma ogni singola storia va valutata nella sua unicità e peculiarità.

Inoltre, esistono comunque approcci differenti: c'è chi preferisce effettuare dei colloqui preliminari individuali per poi rivedere la coppia, come c'è chi esclude a priori di incontrare singolarmente i partner.

In ogni caso, se si ravvisasse l'opportunità di un percorso individuale, sarà cura dello psicologo indicarlo.

Saluti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
< Con questi presupposti è possibile una terapia?>

Gentile Utente,
da quanto ci riporta sembra che suo marito stia attraversando una fase di insoddisfazione nella sua vita (una sorta di bilancio dei 40 anni?) complice il lavoro deludente e magari una certa routine nella vostra unione o altro che da qui non possiamo sapere.

L'arrivo di un bambino, sebbene sia comunque una gioia, in genere non risolve problemi precedenti, anzi rischia di lasciarli sullo sfondo e complicare le cose, dati i nuovi compiti evolutivi da affrontare e la messa in crisi dell'equilibrio precedente a quanto pare tra voi già in discussione.

La gravidanza poi è un periodo faticoso sia sotto il profilo fisico che psichico, il sostegno del partner è importante per viverla in serenità e prepararsi ad accogliere il nuovo nato nel migliore dei modi.


Sarebbe a mio avviso opportuno consultare un terapeuta di coppia, per confrontarvi in modo costruttivo su quanto sta avvenendo tra voi e comprendere come risolvere. Tanto più utile data la gravidanza in corso e per la serenità dei vostri bimbi.
Inoltre anche frequentare insieme un corso di preparazione al parto sarebbe utile.

Pensa suo marito potrebbe condividere questa scelta?


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Rinella, ringrazio anche lei per l'opinione espressa. Sono certa che mio marito voglia provare ogni strada possibile prima di decretare la fine del nostro rapporto di coppia e della famiglia stessa. E' un desiderio che esprime in ogni modo, nonostante per noi sia economicamente faticoso affrontare i costi di una terapia in questo momento.
Ma ci rendiamo conto che o questo o la separazione..
Quindi vedremo di trovare il modo per farvi fronte comunque.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Potreste anche rivolgervi al Consultorio Familiare ASL, provi ad informarsi presso quelli del suo territorio.

Cari auguri
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott.ssa Rinella, ma escludo il consultorio in quanto quello di riferimento nella zona non ha dato buone impressioni. Ho sentito diversi pareri da chi ha frequentato lo psicologo del centro che ha dato l'impressione di impegnarsi davvero poco. Una terapia individuale o di coppia non può durare 3 incontri...credo.
Dato che c'è in ballo molto, vorrei aver fiducia in chi ci seguirà.
Comunque la ringrazio ancora.