Non voglio entrare in depressione

Gentilissimi,
cercherò di essere breve nello spiegarvi cosa mi sta succedendo, anche se non sarà facile. Negli ultimi mesi sto uscendo sempre meno di casa e la cosa mi preoccupa alquanto essendo sempre stata una ragazza espansiva e con voglia di divertirsi. Ho sofferto di attacchi di panico in passato (un paio di attacchi sporadici, che, a giudizio del mio medico di base, erano sorti a causa del grande accumulo di stress dovuto all'esame di maturità. Mi insegnò qualche esercizio di respirazione e il tutto sparì nel giro di pochissimo) e si sono purtroppo ripresentati all'inizio di quest'anno. Dopodiché, il buio. La paura che tutto potesse tornare, il TERRORE di star male, di poter svenire (mai svenuta in vita mia, in realtà praticamente non so nemmeno cosa si prova!) e tutte quelle sensazioni e quei comportamenti che voi ovviamente sapete benissimo essere caratteristici di persone "panicose". Deve essere sincera, i veri e propri attacchi di panico, dall'inizio dell'anno saranno stati 3, per il resto solo una grande paura e ansia anticipatoria che mi stava "costringendo" a non andare più al supermercato, al cinema, al ristorante. Penso di aver reagito bene, tutto sommato, perché mi sono sempre obbligata ad affrontare quello di cui avevo paura, cercando di accettare le mie sensazioni, cercando, per quanto possibile, di non pensarci, anche se a dire il vero quando si sono presentati gli episodi di derealizzazione è stato più difficile. Forse è questa la sensazione che temo di più, non avere il contatto emotivo con la realtà mi fa perdere il controllo, ergo non lo sopporto.
Guardandomi dentro e ascoltando le parole del Dott. Morelli del quale ho visto parecchi video e letto parecchi articoli, ho capito che c'era qualcosa in me che aveva bisogno di venir fuori, di smettere di essere soffocato. Ho lasciato l'università (era la mia seconda laurea) e ho proseguito, quasi sentendomi un peso in meno sulle spalle, per una strada che adoravo e che ora, pur a distanza di poco, mi sta dando soddisfazioni. Credo che il "grosso" io l'abbia eliminato lasciando quella facoltà nella quale mi sentivo schiacciata, nella quale non mi riconoscevo per nulla. E allora perché ho ancora l'ansia costante e faccio fatica ad uscire di casa?
Accanto a questo c'è, purtroppo, un problema con il mio fidanzato: mi sono resa conto che stavo cercando di diventare un'altra per compiacerlo: finalmente avevo trovato un ragazzo attento, gentile, educato, che metteva me sempre prima di tutto (dopo aver passato una storia travagliatissima con un ragazzo che però, ho amato più di chiunque al mondo) ma purtroppo nel sesso è sempre stato una frana e io, dopo mesi di insoddisfazione, con il cuore in mano ho dovuto dirglielo. Da quel momento è venuta fuori la nuova ME. Lui questo "problema" non lo ha ancora risolto, io sono sempre più inappagata e il nostro rapporto sta diventando solo fraterno. Non so cosa fare. A volte penso che vorrei tornare indietro e rifare tutto da capo.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<E allora perché ho ancora l'ansia costante e faccio fatica ad uscire di casa?>

Gentile Utente,
perché l'ansia andrebbe curata a dovere; se gli esercizi di respirazione hanno funzionato al momento non hanno però risolto, dato poi il ripresentarsi del disagio e la sua difficoltà ad uscire.

<La paura che tutto potesse tornare, il TERRORE di star male, di poter svenire ....> L'attacco di panico può infatti determinare la paura che si possa ripetere e all'evitamento di luoghi e situazioni in cui possa nuovamente accadere.

Dovrebbe rivolgersi a un nostro collega per una valutazione diretta e un eventuale psicoterapia che la possa aiutare a far fronte in modo efficace ai suoi disagi.

Anche per quanto riguarda il rapporto con il suo ragazzo l'apporto diretto di un nostro collega sarebbe utile, dato che una relazione di coppia fraterna è per sua natura inappagante.
Non ci dice cosa le abbia risposto il suo ragazzo e in che senso sia una frana, cioè in cosa consista il problema.

Per il panico legga qui

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<Il sesso è una frana e lui questo problema non l'ha ancora risolto<<

Lui ha chiesto aiuto ad uno specialista? Urologo, andrologo, sessuologo?

Puo darsi che questo problema sia solo l'"appiglio" per Lei, la punta dell'iceberg di tanti problemi. Ma per lui potrebbe rappresentare l'occasione per concentrarsi un po' su di sè, per guardarsi.

Per ambedue c'è un cammino personale da fare.
Alla fine del quale, chissà se sarete ancora una coppia? Una coppia con meno problemi e più feeling?

Chissà.

Ma, in ogni caso, quello che c'è oggi non è entusiasmante...






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/