Convivenza e dubbi sui sentimenti

Buon giorno sono un ragazzo di 32 anni e sono fidanzato con la mia ragazza da circa 12 anni. Un anno fa gli ho proposto di andare a vivere insieme nel mio appartamento che mi miei genitori mi avevano comprato anni prima come investimento. Durante i lavori e la scelata dei mobili ero felice e anche lei. Premetto che in questi anni di fidanzamento mi venivano dei dubbi sui miei sentimenti nei suoi riguardi, forse anche perchè sono una persona molto insicura, dubbi che peró dopo attente analisi passavano. Ora sono 12 giorni che conviviamo e i primi giorni ero contento, forse un pó triste per aver lasciato i miei genitori a cui voglio tanto bene. Ultimamente peró alterno giorni di felicità a giorni di pura tristezza. I primi giorni mi pesava tornare a casa e cucinare (lei non è capace) e vivevo il fatto di mangiare solo io e lei con un senso di ansia, di paura di incappare in silenzi, misto ad angoscia. Poi peró pensavo al fatto che da li a poco ci saremmo ripassati sul divano io e lei guardandoci un film e le paure passavano. Alcune notti perô mi svegliavo in preda al panico, come se la scelta di vivere con lei fosse stato un azzardo da cui non vedevo nessuna via di uscita. Ora come ora ho dei dubbi sui sentimenti che provo per lei, e parlandone con lei mi dice che è una cosa momentanea dettata dallo stress derivante dal cambiamento di vita. Lei inoltre mi dice che ogni tanto mi vede triste ma rispetto ai primi giorni la cosa è migliorata, e sopratutto vede costantemente che la cerco con baci e abbracci. Io peró dentro di me continuo ad arrovellarmi il cervello di domande tipo: " sono sicuro di amarla? E se queste ansie non passassero mai? Io non voglio perderla. Lei in questo periodo ha un grosso orzaiolo e non puó truccarsi in nessun modo. È carina lo stesso ma io sono sempre stato abituato a vederla sempre truccata e le poche volte che non lo faceva glielo facevo notare digerendo male la cosa. Vi prego di aiutarmi a capire se questa piattezza di sentimenti è scaturita dalla mancanza dei miei genitori e della mia vita di prima oppure se effettivamente non amo la mia ragazza. Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

sembra un problema d'ansia, e pare si sia instaurata una dinamica ossessiva.
A questo punto Le suggerirei di sentire direttamente uno psicologo psicoterapeuta per capire megli ola situazione e risolvere questi dubbi.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta. Poco fa ho guardato delle foto della mia ragazza e sono scoppiato in lacrime al solo pensiero di perderla. Il pianto mi ha fatto stare bene e non vedo l'ora di tornare a casa da lei. Permane comunque la paura che questi alti e bassi ritornino. Lunedì scorso per farle un esempio ero felicissimo, dopo aver passato una domenica io e lei in casa a rilassarci. Ieri sono ritornate le ansie e oggi sono aumentate con i soliti interrogativi, sino al culmine del pianto, quasi liberatorio. Adesso mi sento meglio ma cn la paura che possa ritornare il senso di angoscia. Mi dia un consiglio. Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
l'inizio della convivenza è sempre piuttosto faticoso. Lei lo descrive così
<<I primi giorni mi pesava tornare a casa e cucinare (lei non è capace) e vivevo il fatto di mangiare solo io e lei con un senso di ansia, di paura di incappare in silenzi, misto ad angoscia.<< e molti/e lo vivono così.

E' l'uscita dal nido in cui siamo cresciuti, accuditi, amati.
E' arrivata ora l'ora di crescere, accudire, amare nel concreto: cucinare, mettere ordine..
Occorre impare a dirsi le cose nel concreto : desideri , dispiaceri, delusioni;
a negoziare una convivenza che sia piacevole per ambedue.
Non è semplice, nemmeno dopo tanto tempo che ci si conosce (ma ognuno a casa propria...!).

Al momento non collochi la questione sul piano affettivo, risolvete prima quella operativa eorganizzativa. Il resto lo vedrete tra qualche mese.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Grazie mille Dottoressa, le sue parole sono molto di conforto. Sto cercando di reagire e ci sono dei momenti che sono felice di preparare e gustarmi qualcosa con lei ed altri momenti in cui ho paura, come se nn conoscessi piu la mia ragazza. Sembra assurdo ma è così. La mia insicurezza non mi aiuta di certo. Spero passi in fretta. Il mio medico curante sostiene anche lui che il cambiamento per il mio tipo di personalità, lo identifico quasi come un lutto e come tale deve essere superato dal mio cervello. Ovviamente i disturbi ossessivi non aiutano e mi fanno avere dubbi pure sul mio amore.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Se in questa fase può farsi seguire da uno Psicologo, renderà più facile la fatica dell'adattamento (anche le cose belle implicano una ... fatica di adattamento...).

Saluti cordiali.

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Utente
Utente
Buon giorno volevo aggiornarvi sulla situazione. In questi giorni noto che mi pesa molto di meno cucinare e cenare solo con lei e alterno mediamente due giorni di felicità e buon unore a un giorno circa di malinconia e di soliti pensieri. Oggi per esempio sono stato ad un funerale del padre di un mio collega, e guardando le varie tombe ho notato la lapide di un neonato con scritto "Con amore i tuoi genitori" in quel momento sono scoppiato a piangere identificando in quella frase le parole dei miei genitori. Ho notato infatti che questo umore altalenante scaturisce sempre quando penso al fatto che mi manca la mia mamma (che è viva e vegeta) e da qui partono i soliti pensieri che si arrovellano tutto il giorno per finire sempre sui dubbi sentimentali verso la mia ragazza. Non capisco il motivo! Sembra quasi che mi spaventi la mia futura vita, che tra l altro non conosco, e mi scaturisce continuamente una forte malinconia al pensiero di quando ero piccolo e stavo con i miei cari. Vi ringrazio in anticipo
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Sia pure a 32 anni si può aver nostalgia di "essere figlio" quando si affronta la responsabiltà - in prima persona - della propria vita.

Può sembrare strano ma non lo è.
L'amore materno per sua definizione è incondizionato, quello di coppia è condizionato da tanti elementi.
L'amore tra madre e figlio è a-simmetrico, dove che riveste il ruolo "up" protegge (o sembra così); quello di coppia è tra due pari...

Adattarsi a tutti questi mutamenti affettivi, aggiunti a quelli pratici del gestire una casa, non è una passeggiata.
E tuttavia neanche guidare una Ferrari, con tutta la voglia che se ne può avere, è una passeggiata quando ci si mette al volante la prima volta (ritengo).

Però vede che - di giorno in giorno - l'adattamento funziona; i momenti di scoraggiamento si fanno più radi.

Lentamente matura nel cuore la consapevolezza che "la mia famiglia" è quella in cui vive ora. L'altra diventerà "la mia famiglia d'origine", con qualche nostalgia per gli anni dell'infanzia se è stata felice e tenera.


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
è difficile mettere su casa, ovviamente sul piano simbolico, ma l'aspetto pratico amplifica le "resistenze"....

Sembra dilaniato tra autonomia ed appartenenza al nucleo familiare ..
La voglia di crescere e la paura di farlo...
Il desiderio di vivere con questa ragazza e gli "attacchi" silenti che attua...(come vederla meno bella senza trucco...)

Il tempo dovrebbe aiutarla in questo transito, eventualmente un nostro Collega le darà un mano nella decodifica profonda del suo sentire e volere.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Siete molto gentili e vi ringrazio molto di poter essere confortato dai vostri consigli. Spero che il tempo aiuti e mi faccia elaborare queste sensazioni. Nel caso fosse mi faró seguire da qualche vostro collega. Volevo chiedervi se reputate corretto assumere EN nei momenti di crisi?
Grazie mille
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Direi di no.

Soprattutto se in autogestione, l'elaborazione delle emozioni passa da ben altro
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Se EN glielo ha prescritto un medico, sia fiducioso.
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Utente
Utente
Si il mio medico curante me l ha prescritto da prendere quando ho degli sbalzi di umore. Lui conoscendomi mi ha detto di essere una persona che fatica ad accettare i cambiamenti e aveva previsto almeno 1 mese e mezzo per iniziare ad adattarmi alla nuova situazione.
La speranza è l'ultima a morire. Vi ringrazio per il supporto e per la vostra professionalità
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<mio medico curante aveva previsto almeno 1 mese e mezzo per iniziare ad adattarmi alla nuova situazione<<

Le indicazioni del Suo medico - che La conosce di persona da tempo - e le nostre on line concordano.
Abbia fiducia, lavori sui propri sentimenti, i risultati arriveranno.

Se le va, ci tenga informati.


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Se lo ha prescritto il medico ovviamente si, visto che ha chiesto a noi pensavo fosse una sua idea.
Non si fida del suo medico?
Dei farmaci?

In ogni caso sarebbe utile un percorso di chiarezza emozionale e del suo sentire, oltre che la farmacoterapia