Sfogo sulla complessità dei sentimenti

Gentili Dottori,

Ho chiesto recentemente un consulto in cui vi chiedevo se fosse "normale" la mia reazione alla fine di una relazione sentimentale "complicata", durata due anni. Sento l'esigenza di scrivere ancora per approfondire le dinamiche di questa relazione, la cui conclusione ancora oggi, a distanza di tre mesi, mi fa soffrire.
Ho conosciuto il mio ex ragazzo, di 12 anni più giovane, all'inizio del 2013. Sebbene fossi titubante per la differenza di età, lui era talmente buono e tenero, e mi corteggiò con tale garbo, da convincermi a fare un tentativo.
Ma scemato il primo entusiasmante periodo (durato circa sei mesi), mi resi conto di una distanza quasi incolmabile tra noi, che io attribuii proprio alla differenza di età: da parte sua c'erano dei bisogni affettivi molto forti, quasi fusionali; un'insicurezza di fondo che mi rendeva difficile avere dei momenti "miei" senza litigare; una visione dell'amore e della vita di coppia molto stereotipati; un'atteggiamento irresponsabile nei confronti del lavoro.
Tutto ciò mi fece allontanare, disamorare forse, e anche la vita sessuale ne risentì. Tuttavia provavo (e provo tuttora) un tale affetto e un senso di protezione per questo ragazzo, che non ebbi il coraggio di lasciarlo. Ma l'affetto non bastava... io mi sentivo in trappola e lui era sempre più insicuro... e i litigi sempre più frequenti. Fino a che la situazione non è esplosa: io chiedo una pausa, lui a distanza di un mese mi lascia.
Questo accadeva tre mesi fa... I primi giorni passano tranquilli, poi di colpo piombo nel dolore. Lui mi manca tantissimo, mi mancano le nostre abitudini, mi mancano i fine settimana (che al contrario prima mi sembravano interminabili...), l'uscita improvvisata in settimana, le vacanze trascorse insieme... Persino i nostri progetti, nella loro effimera inconsistenza, mi sembrano meglio di un futuro incerto...
Ora i ricordi sono meno dolorosi, ma arrivate le vacanze estive, la nostalgia e il senso di solitudine si fanno più intensi...
Ho scritto questa lettera per condividere questa riflessione: se amare a metà non basta per essere felici o per fare funzionare un rapporto, non basta neppure a proteggerci dal dolore.

Grazie per l'attenzione.

Saluti
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, come Lei ben dice , amare a metà spesso non basta, anche se a tratti questo amore ha illuminato la vita e per questo lo rimpiangiamo..
Ora dopo solo tre mesi la solitudine, l'estate, le dolci abitudini sottolineano la mancanza e accendono il rimpianto..Vorrei invitarla a non tormentarsi così, pensa che se si fosse fatta bastare quella metà d'amore ora sareste insieme, felici?. non credo , per quel che si può capire così da lontano..pensi che è stata una bella storia , in cui ciascuno ha dato all'altro una certa felicità, un pezzo di gioia, ma bisogna riprendere la strada , avete aspettative diverse e questo si sarebbe ripresentato..
Una stella in tasca forse non basta del tutto, ma anche è già molto..
Restiamo in ascolto, con sguardo empatico..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente

A mio avviso dovrebbe prendere consapevolezza delle dinamiche che hanno portato qui perché lei nel consulto precedente descriveva un rapporto particolare: lei in fuga e il partner a rincorrerla. Adesso sente la mancanza di quella relazione sbilanciata. Forse vale la pena di riflettere sulle ragioni di un equilibrio del genere nella coppia. Non crede?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottoresse,

Vi ringrazio molto per le risposte e per gli spunti di riflessione.

Per rispondere alla Dr.ssa Pileci, la ragione di quell'equilibrio era il mio desiderio di una relazione stabile. Vorrei però sottolineare che l'equilibrio "io in fuga e lui a rincorrermi" non si è instaurato da subito, ma è stato il risultato di ciò che ho descritto sopra. Avevo incontrato un ragazzo buono, gentile, innamorato. Credevo che il suo amore e il mio affetto, insieme all'impegno di entrambi, fossero sufficienti a far durare la storia, invece non è stato così.

Ho vissuto un innamoramento adulto in passato (avevo 30 anni), e questa volta sapevo che gli ingredienti non erano gli stessi. Ma l'amore tra uomini non è facile come l'amore eterosessuale, e questa percezione mi porta ad avere poca fiducia nel futuro e ad "accontentarmi".

Grazie ancora

Saluti