La giusta distanza

Cari dottori,
non sono nuova in questo forum e ho anche iniziato una psicoterapia, ci sono stata solo 2 volte ma provo un certo disagio in generale e ho bisogno di un confronto.
Sono insieme al mio ragazzo ora da 3 mesi, non ho un innamoramento folle da capogiri, e'una bella persona con tante qualita e mi attrae, e soprattutto sento l'esigenza di rimanere indipendente da lui.
Il risultato e'che dopo qualche ora di risate, confidenze e chiacchere puntualmente mi distanzio, al momento non voglio un'unione completa, ma sento che lui e'abbastanza scontento.
Gli ho fatto una domanda forse sciocca, chiedendogli quanto siamo vicini da 0 a 10 e lui mi ha detto 6-7...va bene cosi? E'una giusta distanza secondo voi?
Inoltre ha aggiunto che al momento gli va bene cosi, ma sono certa che vuole approfondire....sono cosi confusa.
E non voglio passare tutta la vita da single in attesa dell "uomo ideale" che non esiste. Va abb bene cosi ma c'e della freddezza nell aria, e sono certa che dipenda da me.
Chiedo delucidazioni.
Cordiali saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
tre mesi non sono molti, per giungere ad una intimità di cuore e di corpi.
Forse Lei ha bisogno di più tempo per ... approfondire un po'.

E' un suo comportamento consueto? E' già successo in precedenza con altri ragazzi?



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
In passato ho avuto 2 lunghe relazioni caratterizzate da co-dipendenza, non si faceva assolutamente nulla senza l'altro (avevo sensi d'abbandono).
Poi sono "guarita" e per 2 anni sono rimasta completamente single, finche non ho incontrato quest'uomo che e'molto preso da me, ma col quale ho un'unione "a meta'", sento l'esigenza di restare indipendente, e'molto importante per me.
Ma lui sembra perennemente scontento e ha detto che "per ora va bene cosi"....dov'e l'inghippo?? Ci tengo veramente da morire ed e'speciale....vorrei trovare un compromesso per il futuro.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Dopo due lunghe relazioni di co-dipendenza, ora sta provando un'altra modalità dello "stare insieme", del tutto nuova per Lei.
E' normale che nello sperimentarsio ora possa essere "un po' troppo" distante; soprattutto in cosiderazione delle esigenze di lui.
<<C'e della freddezza nell aria, e sono certa che dipenda da me.<<

Ha modo di parlare di persona con uno Psicologo/a?

Ci dice qualcosa riguardo al Suo peso corporeo così ridotto?

Saluti cordiali.

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Utente
Utente
Percepisco a pelle che lui e'molto bisognoso e avrebbe voluto tutto e subito, e'affettuoso, passionale e adorabile...forse si sente rifiutato, ergo barriere e paletti, che voglio restare indipendente economicamente (lui e'molto ricco), non riesco (non voglio) aprirmi completamente. Non voglio troppa vicinanza. Ma non mi sento completamente felice, quasi felice. Poi penso che non e'un uomo che mi fa impazzire e mi rattristo e mi sento in colpa. Ma lo adoro cosi tanto.
Non voglio una fusione totale ma nemmeno troppa distanza. Mi trovo in questo limbo da 3 mesi, e sono certa che lui vuole molto di + con me, mi vorrebbe tutta e sempre per se. Ma resta a distanza per rispettare le mie esigenze.
Cmq mi creda non sono tanto magra, 1,73 per 52-53 kg, tutti i miei amici dicono che sembro normale e sana, semplicemente longilinea di natura.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazza,
<<Non voglio una fusione totale ma nemmeno troppa distanza.<<

La giusta distanza in una coppia è frutto di negoziazione e di confronto, considerato che nella maggior parte dei casi le ...misure .. della distanza/vicinanza non coincidono. Però Lei ha anche a che fare con ferite precedenti che la rendono forse più "rigida"; probabilmente lui no.
Per questo consigliavo a Lei un confronto di persona con uno psicologo innanzi tutto sulle Sue problematiche, considerato che è in una fase di svolta.



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dopo
Utente
Utente
Ho iniziato da poco la terapia ma ci sono stata solo 2 volte e l'inquietudine non mi abbandona.
Per 10 anni della mia vita dovevo appiccicarmi praticamente a chiunque a causa del terrore della solitudine, ora son guarita e mi pare di non aver bisogno di nessuno. Ci tengo tanto ma non ho bisogno.
Ma sento che manca qlcs cmq, forse la distanza e'eccessiva e lui e' adorabile piu di chiunque altro (seppur non provi un innamoramento folle).
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Quanto Lei dice qui sopra è proprio la conferma delle precedenti risposte. Sono lieta che Lei abbia già deciso per la psicoterapia; due sedute sono proprio il primo approccio, ma prosegua con convinzione.

La Sua Psy è anche Psicoterapeuta?
Le sedute sono settimanali?
Quali obiettivi Vi siete poste?



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Utente
Utente
Le sedute consistono in un'ora a settimana. Lo psichiatra e'gratuito dunque devo un po'accontentarmi, a volte mi pare un po'troppo sbrigativo.
Sono terribilmente confusa. Sono aperta e affettuosa quasi con tutti, ma l'idea di "partner" mi blocca, sento che potrei esserne posseduta e "divorata". E'terribile.
Ricordo che nel decennio in cui ero in "prigione" dipendente dal partner, ero molto invidiosa dei singles e cmq di chi era piu libero di me.
Sto iniziando a pensare che forse e'genetico....entrambi i miei genitori e perfino mia zia dicono che si sentono oppressi in coppia, ognuno e'per conto suo e sono perennemente sfuggenti. Eppure delle lunghe relazioni e convivenze le hanno avute.
Voglio una relazione decente, ecco cosa voglio....ora io e il mio uomo ci incontriamo 2-3 volte a settimana e ognuno e'a casa sua, ma non lo so tutto mi pare cosi ambiguo, e so che e'un problema mio.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazza,
più che la genetica giocano gli apprendimenti che avvengono nella famiglia d'origine in epoche infantili, e con i quali faremo i conti per tutta la vita. Con la possibilità tuttavia di modificarli attraverso un lavoro interiore condotto con costanza e convinzione.

Che generazioni precedenti, pur con queste problematiche, siano riuscite ad avere relazioni lunghe, oggi dice poco; oggi infatti sono - e di molto - mutati gli standard delle relazioni, le aspettative nei confronti di esse, il grado di tolleranza del'insoddisfazione, la consapevolezza, non ultimo l'indipendenza economica della donna...






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Utente
Utente
Capisco quello che dice. Mio padre, oggi 53enne, si e' risposato l'anno scorso e non c'e giorno in cui non ripeta di quanto si senta oppresso e vorrebbe scappare, ma tollera la solituazione per convenienze varie. Mia madre 50enne single e dice che non le piace stare in coppia, nonostante sia bella e carismatica.
Mi scusi ma la questione mi inquieta non poco, i sensi di abbandono mi son venuti a 16 anni, e cmq da adolescente ricordo che sognavo l'amore romantico e avevo sempre un fidanzatino (mai sentita oppressa).
L'insoddisfazione e la frustrazione l'ho avuta dai 20 ai 28, in cui dovevo per forza mettermi con qlcn per sopravvivere.
Ora sono libera, in tutti i sensi, non mi piace una relazione troppo "stretta" ma al contempo mi manca quell'unione totale. Spero di uscirmene da questo limbo. Sono quasi completamente felice, ma non ancora.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<Sono quasi completamente felice, ma non ancora.<<
Sono lieta per la prima parte, ma se è giunta fin qui, strada ne ha fatta. Perchè dubita di poter cancellare il "quasi"?
(Felice per quanto sia possibile per noi umani... la parola è grossa.)

Saluti cordiali. Buon percorso.


[#12]
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Utente
Utente
Sono molto inquieta.
Il mio sogno di vincere la paura dell'abbandono l'ho realizzato, la mia vita e'perfetta, mi sento solo sfuggente e irraggiungibile con gli uomini, e non mi piace molto.
Percio sono "quasi" felice. Con un po'+ di vicinanza sentimentale lo sarei di piu.
Spero solo potro farcela, che sia un problema "genetico" o frutto di esperienze passate, spero ce la si puo fare.
Grazie tante cara dottoressa Brunialti!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Lieta di averLa ascoltata.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Non credo esista un problema genetico, ma "paure apprese" per aver assistito e partecipato avariate sofferenze, non crede?

Quasi felice?
Cosa intende per Felice?
Non si è mai felici una volta per tutte e per sempre

La felicità è ora .,, basta riconoscerla

Legga questa lettura sulla "giusta distanza" di cui parla e poi, se desidera, ne riparliamo

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5888-per-sempre-o-ti-odio-la-giusta-distanza-per-fare-funzionare-un-rapporto-di-coppia.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#15]
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Utente
Utente
Sono sempre bloccata nella relazione. Adoro il mio ragazzo (ma non mi sento innamorata persa), ma dopo qualche ora insieme e'come se mi sentissi senz'anima, puntualmente.
Non credo neanch'io sia genetico, ricordo che a 15 anni per esempio le relazioni mi piacevano eccome, e poi sono stata imprigionata per 10 anni circa in storie dettate solo dall impossibilita di stare da sola (dunque non era vero amore).
Ho letto l'articolo e mi piace molto...ma non so che dire....credo che se lo si desidera veramente, ce la si puo fare vero?? Ho sempre avuto relazioni nella mia vita cmq, o per scelta o per forza...perche non dovrei riuscirci ora non capisco...
[#16]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"poi sono stata imprigionata per 10 anni circa in storie dettate solo dall impossibilita di stare da sola "

Firse adesso ha bisogno di riappropriarsi di se stessa, del suo mondo interno, della su anima... per l'appunto.

Si dia tempo e dia tempo al rapporto di crescere... E si ascolti. Sempre.
[#17]
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Utente
Utente
Grazie mille dottoressa.
Ce la faro'sicuramente, anche se i dubbi sono tanti e sento di aver bisogno di spazio e tempo per me. Ma ferisco spesso quella persona che adoro, lo so. Lo adoro tanto, voglio farcela.
Cari saluti
[#18]
dopo
Utente
Utente
Ho un ultimo quesito di vita o di morte.
Ricordo che da adolescente amavo le storie d'amore e le cercavo sempre, non avevo il disagio che ho ora.
La causa sara'dunque l'aver sofferto di disturbo evitante-dipendente a lungo, che mi faceva vedere nel partner un'ancora di salvezza? Senza un ragazzo immaginavo di morire, di non alzarmi piu dal letto.
Percio ora l'idea di relazione mi rimanda a una galera infernale?? Cmq se voglio posso farcela, vero?
[#19]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
[#20]
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Utente
Utente
All epoca lo psicologo mi diagnostico il disturbo evitante di personalita e anche dipendente, in quanto il mio ex era tutto per me, non potendo sopravvivere da sola.
Da quando son guarita (con tanta volonta e meditazione), non voglio piu relazioni strette. Ma non mi sento completamente felice, la distanza e'forse troppa.
[#21]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Nelle letture che le ho allegato troverà parecchi spunti di riflessione
[#22]
dopo
Utente
Utente
Immagino io possa risultare stressante ma non riesco a trovare pace. Martedi dallo psicologo per la terza volta, il mio ragazzo che mi chiama il tel e l'agitazione che sale, a momenti.
Devo fare la domanda in maniera ancora piu chiara: ricordo che a 13-15 anni le relazioni d'amore mi piacevano eccome, ero sempre innamorata di qlcn. Poi venne l'abbandono da parte di mia madre, a 16, che mi mollo'per farsi un'altra famiglia, e di li' l'inferno, dovevo necessariamente stare con qualche ragazzo - a costo di farmelo piacere - perche da sola mi sarei suicidata. Avevo un bisogno costante di vicinanza e affetto.
A 24 sono guarita con tanta meditazione, trovando il "potere del qui e ora". A 28 lasciato il mio uomo dal quale continuavo a dipendere economicamente.
Dai 28 ai 30 storielle e avventure, finche non ho trovato un uomo che fa l'impossibile per me.
Voglio dire questo: il mio non volermi legare mai fino infondo e'frutto di quella lunga storia di "prigionia" secondo voi??
Per ora mi sta bene la relazione "part time"....ma se ci metto volonta, potro finalmente darmi completamente in amore??
Il dubbio mi attanaglia, se son diventata cosi a causa delle relazioni dipendenti del passato oppure lo sono "per natura". A 15 volevo stare in coppia, lo ricordo benissimo.
Grazie ancora e scusate l'insistenza, ma e'un momento veramente delicato.
[#23]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Online non si può conoscere la sua psiche, le sue paure, il ginepraio delle sue emozioni...

Prosegua con il nostro collega, troverà chiarezza nel sentire e dopo nel fare.
Cari auguri.
[#24]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Faccia chiarezza con il nuovo terapeuta anche sulla diagnosi: le è stata comunicata dall' attuale psicoterapeuta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Mi dice che ho paura della vicinanza emotiva.
Forse si un po', forse non lo so....difendo la mia indipendenza con le unghie e con i denti cmq, erigendo muri forse...cerco di dimostrare che me la vedo da sola in tutto e che non ho bisogno - ma apprezzo la vicinanza cmq.
Per 10 anni sono stata completamente dipendente dal partner al punto da non riuscire nemmen oad alzarmi dal letto senza...ho detto tutto...
[#26]
dopo
Utente
Utente
Ho parlato a lungo con lo psichiatra di tutta la mia storia ed e'giunto a questa conclusione: le radici affondano nell infanzia, poiche mia madre c'era e non c'era e ricordo che non ha mai voluto un uomo al suo fianco, ancora oggi non ama la vita di coppia. Dunque e'questa la causa del mio sentirmi "intrappolata" nelle relazioni di coppia (da quando avevo 20 anni).
Poi con il trauma dell abbandono a 16 (fino a 25) ero costretta a dipendere dal partner per la sopravvivenza psico-fisica. Finche son guarita poi con un lungo lavoro.
Ok, questo per dire che la causa pare avere le sue radici nell infanzia, ma voglio superare questa cosa cmq, non voglio precludermi una bella storia d amore.
[#27]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Bene, era quasi certo che le problematiche odierne partissero da lontano.


Il sapere però da dove si parte, non equivale a risolvere le difficoltà

Dovrebbe iniziare a farsi aiutare davvero con un aiuto di tipo psicologico.
[#28]
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Utente
Utente
Lo psichiatra -forse perche gratuito e un po sbrigativo- mi ha detto che alcuni ci riescono a superare questa difficolta, altri no (un po deprimente come risposta).
Mi ha fatto capire che questa sensazione di "soffocamento" nella coppia e'quasi nel mio dna, poiche risale ad epoche antichissime (prima infanzia).
Intanto ho detto al mio ragazzo che non voglio convivere -in maniera forse brusca e aggressiva- ed e'stato depresso per giorni, tutta una serie di fraintendimenti.
Ok, ora non voglio assillarvi, ma ho una certa fretta a risolvere il tutto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non esiste nulla di insito nel dna.. che non sia modificabile

Saluti.
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dopo
Utente
Utente
Grazie cara dottoressa, e'molto rincuorante da parte Sua.
Probabilmente non sara facile, ma voglio vincere questo malessere, e cambiare (ma non completamente).
Cmq il medico non intendeva esattamente dna, ma nel senso che son meccanismi molto insiti e profondi della nostra psiche.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Avevo capito... ma nulla non è migliorabile, se non modificabile ..
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Utente
Utente
Continuo a sabotare la convivenza, non so come uscirmene.
In poche parole sono passata dalla fobia sociale in passato alla paura della coppia. Mi chiedo se io sia l unica al mondo e se ce la faro prima o poi (convissuto 8 anni in passato coi miei ex).