Disturbo ossessivo compulsivo?

Da diversi anni soffro di una strana mania che mi porta a grattarmi spesso all'interno del padiglione auricolare, sino al punto di sanguinare e, in due casi, tale mania mi ha provocato un'otite esterna che ho dovuto curare con antibiotici e pomate. A questa mania si associa, in forma minore, il bisogno di strofinare gli occhi. E' una specie di ossessione di pulizia, non sopporto di avere orecchie ed occhi poco puliti. Debbo aggiungere che questa operazione di pulizia mi provoca, sul momento, un blando piacere e senzazione di benessere, ma poi le conseguenze sono che ho sempre le orecchie infiammate. Aggiungo che da dieci anni soffro di depressione maggiore che attualmente curo con fluoxetina e gabapentin, con buoni risultati, ho fatto psicoterapia per quattro anni con un discreto recupero delle mie attività sociali e lavorative. Può definirsi come disturbo ossessivo compulsivo? quale ne può essere la causa e la finalità? Grazie. Dorella
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
da qui non possiamo fare diagnosi, ne ha parlato con lo specialista che la sta seguendo?
Quando ha fatto psicoterapia il disagio esposto era già presente o cosa? Quanto tempo fa è terminato il percorso e di quale approccio/orientamento?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Potrebbe fare una correlazione temporale fra l'emergere di questa attitudine a grattarsi orecchie ed occhi e l'insorgere della depressione per cui ora e' in cura?
E ha notato se l'utilizzo degli psicofarmaci incide o ha inciso su questa attitudine?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(...)Debbo aggiungere che questa operazione di pulizia mi provoca, sul momento, un blando piacere e senzazione di benessere,(..)
gentile utente è il caso che legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5399-compulsioni-la-trappola-dei-rituali.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Soffro di questo disturbo da quasi venti anni. L'ho sempre sottovalutato considerandolo una specie di tic. La psicoterapia che ho seguito è stata di quattro anni, di tipo cognitivo comportamentale. Ho terminato due anni fa. Non ho mai parlato di questo disturbo con il terapeuta poichè, come spiegato prima, l'ho sempre sottovalutato. Si è attenuato da quando uso i farmaci, ovvero riesco a bloccarmi quando mi accorgo che proseguire sarebbe devastante per le mie orecchie. In passato invece continuavo fino a sanguinare e mi sono provocata due otiti. Comunque ho sempre l'interno del padiglione auricolare indolenzito ed infiammato. Di recente ho avuto secrezioni giallognole per cui mi sono spaventata e sto cercando di controllarmi, ma non riesco ad abbandonarlo del tutto. Mi riconosco nella descrizione delle compulsioni nell'articolo del dr. De Vincentiis. Esiste un metodo di autocontrollo? Ne debbo parlare con lo psichiatra che mi segue ancora, dato che continuo il mantenimento dei farmaci per la depressione maggiore che mi hanno diagnosticato? Esistono farmaci in grado di bloccarlo o dovrei iniziare un nuovo percorso psicoterapeutico? Grazie. Dorella
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
un percorso di psicoterapia associato ad un programma farmacologico è l'ideale per un DOC.
una psicoterapia attiva focalizzata sul problema (cognitivo-comportamentale o strategico breve) è di maggior elezione per le compulsioni.
saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio, ne parlerò con lo specialista che mi segue. Buona Giornata.