Incomprensibilmente solo

Non capisco perché vivo la mia sessualità nella completa solitudine. Per carità, posso benissimo accontentarmi di avere gratificazione sessuale dalla manina, ma evidentemente cerco qualcosa in più rispetto alla mera gratificazione sessuale. In realtà credo che se avessi una ragazza anche la gratificazione sarebbe maggiore, ma come conseguenza di quel qualcosa in più.
Il punto è che però di ragazze non vedo neanche l'ombra. Sarò brutto? Boh, io non mi vedo tale, ma magari mi sbaglio. Sarò un fallito? In effetti non sono proprio un agglomerato di successi scolastici o lavorativi. Ma anche i contadini si sposano a quanto vedo in televisione.
Per me il mondo dei rapporti di coppia è quasi estraneo. Ho avuto due relazioni in passato, finite male e non mi ricordo bene come ci sono finito dentro. Adesso invece la possibilità stessa di iniziare una relazione mi sembra impossibile. Non so cosa devo fare, perché devo farlo e nemmeno se sia giusto farlo. Vado alle feste, vedo la gente intorno a me interagire in cerca di amori fugaci o duraturi che siano, ma io? Boh. Parlo con le ragazze, non è che non ci parlo, ma l'interazione erotica non la vedo mai: non so né se ci sia, né se non ci sia, non me ne accorgo proprio. Di amiche un po' ne ho, ma amiche restano. Il salto di qualità semplicemente "non succede", non capita. Avrò avuto una madre castrante o qualcosa del genere? Chessò. In effetti ho spesso fantasie di sottomissione alle donne, ma magari perché penso che sottomettendomi e servendole mi prendono in considerazione.
E' come se non funzionassi, ma è un difetto di fabbrica o mi sono rotto strada facendo? Magari mi sono rotto e basta. Nel senso che non mi trovo molto invogliato a "provarci". Infatti lo metto tra virgolette: che significa "provarci"? Qualche volta ci ho "provato" o ho creduto di farlo, ma mi sono sentito male, l'ho trovato innaturale e forzato, oltre che infruttuoso. E le ragazze di certo non aiutano: fra le tante cose di cui parlano, quando parlano di ragazzi mi sembrano un po' vipere e quando parlano con me è come se mi dicessero fra le righe "ma che pensi di fare?", "ma va' a dormire che è meglio", "non sei alla mia altezza". Lo dicono fra le righe anche le ragazze di un metro e cinquanta. Effettivamente non sono alla loro altezza, sono un pochino più alto. Ripeto: boh. Forse semplicemente madre natura non vuole che io mi riproduca: può succedere.
Che tipo di lavoro svolge uno psicoterapeuta in questi casi e cosa indaga?
E' possibile che io semplicemente non sia capace dalla nascita come qualcuno non è capace in certe attività sportive e che le mie relazioni trascorse siano dovute al caso?
La psicoterapia (anche se in questo caso non si tratterebbe proprio di terapia) può aiutarmi a capire se la risposta alla domanda precedente sia sì o no?
Non è un problema urgente dal mio punto di vista e nemmeno un vero e proprio problema. In caso mi metto l'anima in pace e faccio un informale matrimonio con la mia mano.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Lei parte dalla dimensione della soddisfazione sessuale, per arrivare poi a quella relazionale, a quanto pare vicarianti entrambe.

Un aspetto non è disgiunto dall'altro...ed andrebbero investigati entrambi.

Lei inoltre, ci parla inoltre del suo immaginario erotico:
"In effetti ho spesso fantasie di sottomissione alle donne, ma magari perché penso che sottomettendomi e servendole mi prendono in considerazione."

Anche questo da non sottovalutare, è possibile che passi nel suo modo di approcciarsi al pianeta donna...

Anche il sovrappeso, andrebbe indagato.
È stato sempre così?
Ha preso peso di recente?

Non esistono strategie seduttive, ma un buon rapporto con se stessi e, poi, con l'altro sesso.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gantile Dottoressa,
chi ha parlato di sovrappeso?
In che senso vicarianti?
E nel caso che "passi nel mio modo di approcciarmi al pianeta donna", in che modo passa? Ed è nato prima il passare o il mal approcciarsi?
Un buon rapporto con me stesso ce l'avrò? Io penso di sì.
Con l'altro sesso? Penso proprio di sì, a meno che l'altro sesso non abbia pretese assurde!
[#3]
dopo
Utente
Utente
Ah, chiedo scusa, non avevo notato che il sito calcola la salute del peso corporeo.
Ho un peso sempre oscillante fra il peso-forma ed il sovrappeso. Comunque tendo da sempre ad ingrassare e quando me ne accorgo mi riporto al peso-forma.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
lei ha solo X anni, può darsi che le "prove di avvicinamento" al mondo femminile siano ancora imprecise e, come traspare, venate di preoccupazione per il giudizio.

Lei ci chiede della psicoterapia: Sarebbe utile nel suo caso?
Sì, un percorso psicologico la aiuterebbe a re-impostare la problematica ed ad altro, con obiettivi da identificare nella relazione concreta.

Come funziona?
Le allego una lettura assai esplicativa:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Saluti cordiali.








Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il peso è scritto nella sua scheda.

Alle domande che lei pone, soprattutto sul prima e dopo, non è possibile risponderle, se non all'interno di un setting adeguato e protetto come una consulenza psicologica.

Sessualità...
Sfera della relazione...
Dimensione del piecer solitario...
Di quello di coppia...
Immaginario erotico...
E così via...sono bambini da analizzare con cura e competenza.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Errata corrige:

"E così via...sono ambiti da analizzare con cura e competenza"



[#7]
dopo
Utente
Utente
Il problema è che non sono sicuro di voler intraprendere la psicoterapia. Ho paura di rovinare quanto ho costruito finora.
Sono abbastanza orgoglioso del mio gusto estetico, del mio modo di pensare, delle mie idee... Non mi va di cambiarli in nome di una non meglio specificata funzionalità, soprattutto se è qualcun altro a guidarmi in tal senso. Anche questo "coraggio" ad ogni costo non fa per me: lo sforzo in generale non fa per me. Io amo vivere passivamente, perché sono un seguace del caso e della fortuna, e non mi scontro mai con nessuno finché non si tratta di un mio pari che compete con me per la stessa cosa. Però raramente trovo miei pari e difficilmente io ed una ragazza competeremo per la stessa cosa: io voglio lei, lei vuole che io la voglia. Poi dall'articolo ho evinto che in pratica secondo la collettività non è giusto che una persona con successo creda di non valere nulla e di non avere nulla e che quindi per questo è disfunzionale. Ma non è affatto detto che una persona con successo abbia qualcosa o che valga qualcosa e quindi la realtà non parla contro le sue convinzioni: è più onesto un depresso di un depresso "guarito" secondo me, e anche più coraggioso, perché non ha paura dell'inappropriato e del moralismo.
Mi piacerebbe più che altro capire "perché" mi ritrovo in questa situazione e non cambiarla.
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lei ha un po di confusione sulla psicoterapia, nessuno le cambia nulla.

Non è nemmeno detto che ne abbia bisogno.

A consulenza effettuata si stabilirà il da farsi.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Ah, ok, mi ero lasciato fuorviare dall'articolo del dottor Santonocito. Sento sempre di dover ribattere quando qualcuno dice si fa così e non si fa così, o è inappropriato che, oppure che si possa stare bene, meglio, male o peggio... eccetera eccetera.

Ora ho detto alla terapeuta che ho contattato di disdire l'appuntamento (meglio donna in questi casi vero?) e temo che non sia più interessata a seguirmi.

Mi ha risposto: "hai fatto bene a decidere di non venire da me soprattutto se temi di rovinarti".
[#10]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi dottoressa, avrei un'altra domanda.
Ma se la psicoterapia non mi cambia nulla cosa fa di preciso?