Cosa mi succede? asociale/depressa?

Salve a tutti,
Ho 28 anni e sto passando un periodo un po' strano.
Senza dilungarmi troppo, mi sembra doveroso dire alcune cose:
-Sono sempre stata una persona riflessiva e timida, con qualche problema a relazionarmi, ma in fondo ho sempre vissuto una vita normale
-ho avuto nella mia vita qualche problema importante. Cominciando con mia madre malata da quando ho 8 anni, per passare a miei problemi fisici un po' debilitanti, per arrivare a periodi di grandi crisi d'ansia, disturbi alimentari, autolesionismo e depressione.
-sono stata in terapia da una psicoterapeuta per 3-4 anni, ho smesso 3 anni fa per una questione economica. La terapia mi ha aiutato a migliorare il mio stile di vita.
-8 mesi fa ho fatto un cambio di vita abbastanza importante: ho lasciato la città in cui lavoravo e la mia professione, i colleghi e gli amici e son tornata dalla mia famiglia per perseguire un piccolo sogno e mettermi nel campo professionale che desideravo.

Dati i presupposti arrivo al punto:
da quando sono tornata a casa non mi sento più la stessa. Negli ultimi due anni stavo bene, niente più disordini alimentari, niente più crisi d'ansia, vita sociale tranquilla, una certa sicurezza verso me stessa... Son tornata con tanta positività, uscendo subito con le persone del posto che conoscevo da tanti anni (anche se non ci siamo mai considerati "amici"). Purtroppo nel corso dei mesi, questa voglia di "fare" e questa positività sono sparite, si è fatta spazio dentro di me una profonda e inguaribile stanchezza, mentale e fisica. Passerei i giorni a dormire, raccolgo le forze solo per andare sul posto di lavoro e poi mi chiudo in casa a guardare qualche film, leggere o dormire.
Le persone mi annoiano, non trovo stimoli a passare del tempo con altri esseri umani. Dal punto di vista sentimentale va anche peggio. E' ormai da un anno che non provo attrazione per nessuno, il contatto fisico mi da fastidio, e se qualcuno si avvicina a me con l'interesse di provarci mi sento pressata e subito stressata.
Eppure non mi sento "triste", vado avanti con il mio progetto di vita, aspettando di poter tornare nella città che ho lasciato, dai miei amici, ma sto pensando solo all'obiettivo finale (che non so se raggiungerò) e non mi godo il "viaggio". Mi sento priva di voglia di fare qualsiasi cosa e mi sembra di aver le forze solo per lavorare. In tutto questo ovviamente sono ingrassata 14 kg e la cosa mi fa ribrezzo e mi fa chiudere maggiormente in me stessa.
Eppure ci sono dei giorni in cui programmo, mi viene voglia di "rinascere", mi sento piena di energie... il giorno dopo però di nuovo mi sento come se fossi in coma.
La mia domanda è semplice, perché mi sono chiusa così? Potrebbe essere una forma di depressione, anche se non mi sento affatto triste, ma solo priva di emozioni e interessi?

Grazie per l'eventuale attenzione!
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Da quanto tempo ha iniziato a sentirsi così e in quanto tempo ha preso 14 kg?
E' già stata dal medico di base per una prima valutazione?
Da qui non possiamo dirLe se si tratta di depressione, ma possiamo fare delle ipotesi e orientarLa verso lo specialista più indicato.
Quanto alla Sua chiusura, bisognerebbe capire meglio la Sua storia, le ragioni della partenza e del ritorno a casa e le motivazioni per le quali si trascina ma non riesce a ripartire con la progettualità.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa Pileci,
la ringrazio per la sua prima, pronta, risposta.
Ho iniziato a sentirmi così da febbraio, e ho cercato di combattere me stessa e questo senso di stanchezza, unita a poco interesse per le persone che mi circondano. Sono andata avanti, sforzandomi, fino a luglio, ma da un mese e mezzo ormai mi sono definitivamente chiusa in me stessa: di fatto le mie uniche relazioni sono con la mia famiglia allargata (i miei, mia sorella con i suoi figli, i miei cugini e i miei nonni) e i miei colleghi.
I motivi per cui sono partita dalla città in cui vivevo c'entrano solo ed esclusivamente con i miei progetti per il futuro. Il lavoro che facevo non mi piaceva e ho deciso di perseguire uno dei sogni della mia vita. Ho fatto un breve corso di formazione sul tema e ora sto facendo un tirocinio in quel campo. Poi non so come andrà dopo il tirocinio, il futuro mi fa paura (soprattutto economicamente) ma cerco di concentrarmi sul presente.

Due anni fa ho avuto una storia molto importante, finita male, in cui sono partita per l'estero pur di provare a farla finire bene, ma non c'è stato niente da fare. E credo che la mia repulsione, seppur non iniziale, verso l'altro sesso, sia dovuta a questa delusione, che ho metabolizzato, ma che mi ha lasciato un senso di "selettività". Adesso quando mi approccio agli altri ho una serie di campanelli di allarme che mi fanno inquadrare la persona in certi schemi mentali. Non è detto che siano negativi - non c'è in me una sorta di giudizio qualitativo, ma avendo girato tante compagnie, avendo avuto molte storie, avendo fatto tanta autonalisi... gli altri mi sanno di "già visto". Tutto mi risulta banale e noioso.

Questa mancanza di stimoli verso le altre persone, che non mi nutrono mai di cose nuove, e questa mia stanchezza fisica perenne, mi portano ad uno stato di catalessi quasi perpetuo. Ogni tanto ho qualche giorno positivo, in cui mi viene voglia di uscire, andare in palestra, vedere qualcuno...
ma poi di nuovo o mi annoio (e quindi mi richiudo) oppure mi passa la voglia di usare le poche energie che sento di avere.

I 14 kg li ho presi nell'arco degli ultimi 9 mesi, e in questo lasso di tempo ogni tanto hanno rifatto capolino (in modo leggero) le crisi d'ansia, e l'ossessione per il cibo (che da una parte è il senso di colpa per aver mangiato, e dall'altra parte è un chiodo fisso che mi perseguita. Se finisco di pranzare penso già a cosa mangerò a cena, e fino a cena attendo il momento del pasto con urgenza. Poi mangio e mi sento in colpa, ma aspetto il prossimo pasto pensando a cosa mangerò... un circolo vizioso che non riesco a rompere).

Grazie ancora e cordiali saluti a lei.


[#3]
dopo
Utente
Utente
P.S
Sono tornata a casa, per intraprendere la nuova attività lavorativa, perché non potevo mantenermi da sola lontano da casa, non percependo più uno stipendio.