Terapia di coppia

Buongiorno a tutti,

mi chiamo Anna e sono sposata da circa un anno e mezzo. Purtroppo, a causa di frequenti litigi tra me e mio marito, dopo così poco tempo abbiamo deciso di intraprendere un percorso di terapia di coppia. Vorrei chiedere consigli e sentire esperienze di altre persone che hanno intrapreso questa strada, soprattutto se può portare effettivamente a dei miglioramenti. Noi abbiamo iniziato questo percorso da settembre, facciamo una seduta a settimana.
Io penso che molti dei problemi che abbiamo dipendano dal carattere e dal rapporto tra mia suocera e mio marito, è un rapporto quasi di dipendenza psicologica, nonostante tra di loro ci siano sempre stati molti contrasti ( es. mia suocera telefona a mio marito in continuazione, prima anche di sera, poi quando le ho detto che la sera è l'unico momento in cui io e mio marito possiamo parlare, ha smesso per fortuna, durante il viaggio di nozze due telefonate al giorno erano proprio fisse con orari specifici, guai a non farle!). Lui inoltre è molto iroso e qualsiasi cosa io dica lui la vede come un giudizio su di sè, anche se magari riguarda una specifica situazione o è semplicemente una battuta.
Mio marito per questioni di ansia assume un farmaco(paroxetina) ma solo da qualche settimana.
Da quando facciamo terapia di coppia, io mi sento molto demoralizzata ed arrabbiata, soprattutto alla fine della seduta, un po' per le parole che la dottoressa mi dice (es. non è il momento di fare un figlio, occorre essere in condizioni psicologiche diverse, io ho 32 anni non posso aspettare in eterno).
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Mi sembra che Lei e Suo marito abbiate messo in atto la migliore delle strategie per trovare un dialogo fra Voi sui punti deboli della Vostra vita i comune.
Se Lei si sente demoralizzata al termine delle sedute dovrebbe esprimere questo stato d'animo nella seduta successiva ed elaborarlo.
Questa e' una metodologia molto opportuna e corretta.
I miei auguri gentile Signora.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente, la scelta di una terapia di coppia è importante per correggere dinamiche relazionali poco funzionali. Accade spesso che dopo una seduta ci si senta come dice lei poichè, non sempre, si ascoltano cose che combaciano con il nostro modo di pensare. ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che è, spesso, proprio quel modo di pensare che ci ha condotti in quella situazione ed è proprio una delle cose che va modificata.
Saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Aggiungo qualche riflesisone a quelle dei Colleghi.

Immagino che lei disideri un figlio ed immagino che il cammino intrapreso sia davvero faticoso, ma soltanto attraversando davvero le difficoltà si potrà ricominciare su nuove e più funzionali basi.

Un figlio, destabilizza non poco, quindi forse aspettare che la coppia sia più stabile, meno collerica e più "adulta", vi consentirà di attuare questo progetto d'amore così importante e di grade responsabilità

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
vi ringrazio per avermi risposto, sopratutto oggi avevo proprio bisogno di una risposta da parte di uno psicologo esperto. Domani parlerò del mio disagio con la terapista che ci segue, anche se lo spazio di un'ora per due persone è davvero poco.
Il fatto che mio marita si senta sempre giudicato da me e che attivi sempre dei confronti con il mio passato e la mia posizione sociale ( sono una dipendente pubblica, proprietaria della casa coniugale, lui è libero professionista da qualche mese), come si può risolvere?
Faccio un esempio: domenica mattina ci siamo dedicati alle pulizie di casa, lui di solito si dedica alla pulizia del bagno ( non è imposto, solo per abitudine abbiamo deciso così), io avevo finito di pulire la mia parte di casa e ho detto con un tono di voce normale, per fare una battuta " è così lungo pulire il bagno (ha impiegato più di un'ora e viviamo in 40 mq)". Lui si è offeso (è permaloso di carattere ma non pensavo così tanto), e mi ha detto che non sono una persona molto intelligente.
Di per sè non mi ha ferita ma mi ha mancato di rispetto, perciò per il resto del giorno non gli ho parlato, gli ho spiegato che aveva sbagliato secondo me e che non può stare con me se non mi rispetta come persona. Lui non si è scusato e mi ha abbracciata, come facevo io da bambina verso mia madre quando sbagliavo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
E' molto importante questo nesso, questo ricordo di Lei che abbracciava Sua madre quando sbagliava.
Ecco, potrebbe essere utile che Lei ricordi il
Suo stato d'animo in quelle circostanze. Cosa provava? E cosa pensava provasse Sua madre?
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Utente
Utente
buonasera dr.ssa Esposito,
io provavo dispiacere per aver fatto arrabbiare mia madre, e abbracciandola, cercavo di chiederle scusa, mia madre sul momento si irrigidiva rimanendo sulla sua posizione di rabbia (magari anche a ragione), successivamente (come è successo ieri a me, infatti abbiamo avuto anche un rapporto sessuale), di fronte a delle scuse esplicite, la situazione si tranquillizzava. Penso che mia madre provasse rabbia e irritazione per ciò che avevo combinato, ma alla fine accettava le mie scuse e facevamo sempre la pace nel corso della giornata, non è mai successo di rimanere distaccate per più tempo, ora che sono adulta abbiamo un bel rapporto di amicizia.
Mi è sembrato un atteggiamento molto infantile da parte di mio marito, adesso che sono adulta io chiedo scusa a parole associandole magari ad un gesto (es un regalo).
Come mi sarei dovuta comportare in questo caso?
Secondo lei un trauma infantile che ho subito ( ho perso mio fratello maggiore per un incidente domestico quando lui aveva 11 anni e io 9), può influire sulla mia capacità di relazione? All'epoca ero stata seguita da una psicologa, se in passato negavo di aver avuto un fratello ora ne parlo in modo tranquillo, anche con i colleghi per esempio o con la stessa terapista di coppia che segue mio marito, io non vado tutte le settimane.
Lo so che è molto difficile rispondere :-)
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Purtroppo un lutto cosi' grave all'eta' di 9 anni non viene elaborato. E puo' dare conseguenze in vari modi.
Le consiglierei di esporre questo evento nel prossimo colloquio che avra' con la psicoterapeuta se non lo ha gia' fatto!
Mi faccia sapere poi! I migliori saluti.
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Utente
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Egregia dr.ssa Esposito,
oggi siamo andati dalla terapista. Sono emersi dei nuovi aspetti, per esempio che abbiamo difficoltà a comunicare, oggi ho scoperto per la prima volta che alcuni miei comportamenti infastidiscono mio marito, lui spesso sta zitto per poi in un momento di sfogo recriminarmi alcuni miei comportamenti, quando invece basterebbe essere più chiari. Lui poi esagera e costruisce un castello sopra ogni frase, come fargli capire che una frase è una frase e non c'è nulla dietro?!
Alla terapeuta avevo accennato qualcosa di questo lutto, le ho giusto spiegato che cosa è successo e che precedentemente ero stata seguita da una psicologa infantile, ma nulla di più, proverò in seguito ad approfondire. La psicologa infantile dopo 2-3 anni di terapia aveva concluso il percorso e mi aveva consigliato nel caso di proseguire in età adulta, però non ne ho mai sentito il bisogno, mi sono accorta che alla classica domanda " hai dei fratelli?" adesso rispondo in modo tranquillo che ne avevo uno ma che adesso non c'è più, mentre prima negavo l'esistenza. Ogni giorno cerco di mantenerlo in vita dentro di me, pensando a dei momenti dell'infanzia, per non perdere in nessun modo il ricordo di lui. Non lo so se l'ho superato o se ci sono ancora dei problemi.
La psicologa poi mi ha detto confermato come mi avevate accennato che la terapia di coppia può far star male le persone, come succede a me, soprattutto per alcune frasi che la psicologa mi ha detto rispetto al mio desiderio di avere dei bambini.
Mi ha chiesto di fare delle sedute individuali, per poter esprimere nel modo giusto alcune emozioni di rabbia, di disperazione per aspettative disilluse.
Lei che cosa ne pensa?
La psicoterapeuta non parla affatto di tempistiche, io però avrei un gran bisogno di conoscerle, è normale che non si sbilanci?
Grazie.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Avevo pensato anche io di proporLe una terapia individuale da affiancare a quella di coppia. Perche' senz'altro Lei purtroppo si porta dentro delle ferite che incidono sul rapporto di coppia ma che debbono essere elaborate e sanate in modo individuale.
Per quanto riguarda il Suo malessere nella terapia di coppia si', un po' dolorosa e', ma come vede Le sta permettendo di vedere la situazione anche dal punto di vista di Suo marito e cio' e' importante.
Per quanto riguarda la tempistica non e' il caso di porre dei limiti da ora perche' il sapere che un percorso durera' un certo numero di sedute potrebbe produrre delle reazioni che dal punto di vista psicodinamico potrebbero essere negative.
Ne parlerete col tempo quando la terapia sara' piu' avanzata.
Se Lei si pone questo problema gia' da ora dovrebbe pero' parlarne alla terapeuta, perche' si potrebbe ipotizzare che gia' si siano prodotte in Lei delle resistenze che vanno elaborate, nell'interesse della terapia.
I miei auguri signora, si faccia risentire se vuole!
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Utente
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Buonasera dottoressa,
cercherò di non pensare alle tempistiche per non farmi condizionare.
Mi capitano dei momenti nel corso della giornata in cui vorrei solo sdraiarmi sul letto e stare immobile, senza fare nulla, è giusto assecondare questo mio desiderio e sfogarmi oppure come sto facendo io, è giusto reagire?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"È giusto assecondare questo mio desiderio e sfogarmi oppure come sto facendo io, è giusto reagire?


Gli psicologi non dicono cosa è giusto e cosa è sbagliato fare, si ascolti e si rispetti, se non ha chiaro cosa fare o cosa sentire si faccia aiutare da un nostro Collega.
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Utente
Utente
Ho fatto per ora una sola seduta con la psicologa che fa anche terapia di coppia.Lei mi ha detto che avrei bisogno di una "vacanza mentale".
Escludendo la possibilità di un viaggio, come potrei rilassarmi mentalmente?
Mi accorgo di essere anche molto intollerante nei confronti di tutti, soprattutto se un discorso anche interessante dura per più di 5 minuti, questo può essere dovuto al fatto che mio marito quando affronta un argomento soprattutto inerente al suo lavoro parlerebbe per ore ed ore?! Prima riuscivo ad isolarmi e a concentrarmi su qualcos'altro (es la televisione accesa), ora invece esplodo.
Come faccio a diventare più tollerante? DI carattere mi reputo una persona paziente e disponibile all'ascolto.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Penso che la psicologa cosigliandoLe una "vacanza mentale" intendesse suggerirLe di "staccare" mentalmente da questa tensione.
Il come e il dove lo decida Lei: ovunque e comunque Lei riesca a non subire queste sgradevoli sensazioni!
I nostri auguri cara Signora! Per il nuovo anno e per la Sua serenita'!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<ottoressa ... non è il momento di fare un figlio, occorre essere in condizioni psicologiche diverse, io ho 32 anni non posso aspettare in eterno<<

Gentile utente,

come ha visto dal seguito dei commenti, ci sono ancora parecchi elementi da risolvere prima di fare un figlio.
Lei ha "solo" 32 anni, non "già" 32 anni! E sono necessarie certe condizioni per assicurare al figlio un nido affettivo adeguato.

Riguardo alla terapia,
Qui occorrerebbe la ripresa della terapia individuale per Lei e poi una terapia di coppia per sgrovigliare i nodi che non vi permettono di comunicare e di crescere come coppia.

Quali le tempistiche? Molto dipende da come "lavorano" su di sè i clienti. Ed al/la terapauta occorrono alcune sedute per capirlo e per fare un'ipotesi: sempre molto approssimativa, in quanto non è lei l'unico fattore in gioco.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Egregia dr.ssa Brunialti,
sarà pur vero che ogni bambino ha diritto a crescere all'interno di una coppia stabile e adulta, ma se tutte le coppie aspettassero di raggiungere questa condizione, quanti bambini nascerebbero? Secondo me, ogni tanto ci vuole un pizzico di follia e di voglia di lasciarsi andare, altrimenti si corre il rischio di aspettare all'infinito.
Mi sto sforzando di vedere le cose positive che ci sono, per esempio alcuni suoi aspetti caratteriali, il fatto che lui si stia impegnando con tutto sè stesso per riuscire a stabilizzarsi, il fatto che desideri un bambino quanto me, il fatto che inizi finalmente ad abbracciarmi e a occuparsi di me, soprattutto in questo periodo in cui ho l'influenza.
Vi ringrazio per avermi risposto, questo forum è veramente di aiuto, vi auguro buone feste.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Grazie per l'apprezzamento ad sito,

ricambio gli auguri!

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Utente
Utente
Il percorso di psicoterapia dovrebbe durare circa un anno-un anno e mezzo, tutto dipenderà dalla stabilità emotiva di mio marito. Ho davanti due scelte: divorziare e provare a ricomporre il mio cuore oppure investire il mio cuore per questo periodo di tempo, vedere che cosa succederà con la sperenza che mio marito possa stabilizzarsi?! La mia più grande paura è di ritrovarmi tra un anno e mezzo nella stessa situazione in cui sono adesso e come consolazione solo il fatto di averci messo davvero tutto. Mi spaventa molto anche l'idea del divorzio, l'accettazione del fallimento, il fatto che molto probabilmente dovrei lasciare la casa ( di mia proprietà) a lui ( essendo economicamente più debole) e anche una parte del mio stipendio.
Come posso uscire da questa situazione in cui mi sento come una nave incagliata sugli scogli?

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Il Capodanno non dovrebbe essere un momento dedicato ai pensieri "pesanti". Ma per Lei sara' cosi'.
Nella notte di Capodanno pensera' a che direzione prendere.
E in questo pensiero investira' tanto di se'.
Spero che questo contesto emozionale Le sara' di aiuto.
Provi a "sentire" il Suo desiderio. Ottimistico o meno.
Auguri cara Signora, per lei e la Sua coppia.
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Egregia dr.ssa Esposito,
purtroppo non ho iniziato l'anno nel migliore dei modi,anzi. Mio marito si è completamente destabilizzato e il 1 gennaio non ha assunto il farmaco, era fuori di sè, mi sembrava di essere tornata indietro ad alcuni mesi fa. Questa situazione è ancora presente anche se lui ha assunto il farmaco correttamente fino ad oggi, ma mi tratta molto male, pensa solo a sè stesso e non ascolta i miei bisogni come accadeva qualche mese fa (circa 6 mesi fa). Siamo tornati indietro e non riesco a darmi una risposta.
Io mi sento molto apatica, non riesco a provare emozioni nè quando mi abbraccia nè quando mi bacia, non provo interesse per nulla. In particolare mi ha spaventata una mia reazione, il 31, ero particolarmente stanca dopo il turno di notte, ma avrei continuato a dormire per giorni e giorni, sentivo il mio corpo molto pesante e immaginavo un'altra me che invece era molto attiva. Non riuscivo a scuotermi da questo torpore, neanche mio marito ci è riuscito, ad un certo punto purtroppo ho dovuto farmi forza perchè eravamo invitati fuori a cena.
Questo episodio mi è successo anche un'altra volta qualche mese fa, riuscivo solo a piangere come sfogo e avvertivo il mio corpo appesantito, in questo caso non sono proprio riuscita ad alzarmi dal letto se non per bisogni fisiologici.
Oggi in piscina ( mi ha sempre ricaricato soprattutto mentalmente) mi è venuto in mente l'idea di lasciarmi andare nell'acqua profonda e non fare nessuno sforzo per riemeregere, poi non l'ho fatto veramente ma se fossi stata da sola in tutta la piscina l'avrei fatto di sicuro.
Che cosa mi succede?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Puo' darsi che sia stanca? A livello emotivo oltre che fisico? Sfiduciata? Giu' di corda?
Non mi sembra impossibile. E questo stato d'animo si percepisce in particolare durante le feste di Natale e fine anno, quando un po' di stanchezza fisica si somma alla fantasia che tutti gli altri siano felici..
Ora le festivita' sono terminate! Non ci pensi piu'. Pensi a cominciare il nuovo anno con un po' di ottimismo.. se no lo fara' partire male..!
I miei auguri!
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Utente
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Si, mi sento molto stanca, demoralizzata, ho anche molte paure in merito al futuro, come evolverà la situazione di mio marito e come mi sentirò io come individuo, se avrò dei bambini oppure se avrò per sempre questo rimpianto.
A volte penso che mio marito non mi voglia più bene, perchè un giorno mi dice che sono la sua famiglia, il giorno dopo mi tratta molto male. Quando l'ho sposato non era così, perchè si comporta in questo modo? Come è possibile che io non mi sia accorta di questo disturbo che forse era già presente prima del matrimonio?Queste domande e preoccupazioni mi fanno stare molto male. Purtroppo non posso contare sui miei genitori nè sui miei suoceri, neanche come forma di sfogo, ormai vivo in attesa dell'incontro con la psicoterapeuta.
Una mia amica mi ha proposto di fare un viaggio per due settimane in Giappone, io vorrei tanto accettare per svagarmi e forse recuperare un po'di energie mentali. Però mi sento bloccata da questa paura: non so come potrebbe reagire mio marito (lui mi sembra ben intenzionato a lasciarmi andare), in particolare per quanto riguarda il percorso di cura che sta compiendo ( io controllo ogni giorno che assuma la terapia e gli chiedo quando ha l'incontro con la psicologa), e che cosa potrei trovare al mio ritorno. Per quanto riguarda le terapie, lo psichiatra potrebbe insegnare a mio marito ad autogestirsi così che io non debba controllarlo in modo così costante? Purtroppo non posso contare su nessuno per controllare ogni tanto se assume o no il farmaco.
Secondo lei, che cosa dovrei fare? Non riesco a decidermi e non voglio neanche deludere questa mia amica che mi sta supportando in questo periodo.