Il mio compagno vuole fare sesso a 3

Buonasera, sono una ragazza di 28 anni, sono fidanzata da ormai 7 anni (il mio ragazzo ha 31 anni) , viviamo insieme da pochi mesi. La nostra storia è sempre stata caratterizzata da litigi di ogni genere, ma alla fine di ogni litigio tornavamo sempre insieme perchè non riuscivamo a stare lontani. la nostra vita sessuale è caratterizzata da momenti di "stasi" e altri momenti di divertimento ... ci piace a volte giocare più del solito. molte volte però, durante i litigi, il mio ragazzo mi dice che vorrebbe di più da me, che mi vorrebbe più spinta dal punto di vista sessuale... gli piacerebbe che mi vestissi più provocante, vedermi nuda al mare, o semplicemente in giro senza reggiseno. io invece sono una ragazza più tranquilla, non amo molto sentirmi al centro dell'attenzione, e per questo abbiamo discusso spesso. ora da qualche mese la situazione è peggiorata, dal momento in cui lui ha iniziato a dirmi che il suo sogno è quello di poter condividere la nostra sessualità anche con altre coppie o vedermi con un'altro. dice che mi ama e che per lui sarebbe solo un modo per aumentare la fiducia nel rapporto e per renderlo meno monotono. queste richieste si fanno sempre più presenti e sta diventando quasi un'ossessione per me. mi sento io quella sbagliata pechè non riesco ad andargli incontro.... lui mi dice che devo fidarmi, che ha gia provato in passato ... ma io non riesco, non ho questo desiderio. ora sembra che tutto ruoti intorno a quello. sembra che senza quello non potremmo essere ugualmente felici. mi sento io quella sbagliata a volte, ma poi mi fermo a pensare e mi chiedo: ma è giusto chiedermi continuamente di provare una cosa che a me non va? spero di trovare qui qualche parere da esperti poichè sono in una gran confusione. mi chiedo se la cosa giusta da fare sarebbe lasciare il mio uomo per consentirgli di trovare la sua felicità altrove, dato che io non posso dargliela.
grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

a me pare non ci sia molto da discutere, dal momento che la Sua opinione in merito alle proposte del Suo compagno è "ma io non riesco, non ho questo desiderio".

Per stare bene insieme è condizione necessaria accordarsi su ciò che si vuol fare e se le vostre idee e convinzioni non collimano, non c'è storia.

Tuttavia, mi pare piuttosto interessante che Lei dica di sentirsi sbagliata: sbagliata per che cosa? Per aver espresso il Suo punto di vista e ciò che vuole o non vuole?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<mi chiedo se la cosa giusta da fare sarebbe lasciare il mio uomo per consentirgli di trovare la sua felicità altrove, dato che io non posso dargliela.>>

Gentile Ragazza,
dentro di sé ha già dato una risposta a questa domanda?
Oppure si è già anche confrontata su questa possibilità con il suo compagno?

Cosa intende il suo ragazzo sostenendo che <<sarebbe solo un modo per aumentare la fiducia nel rapporto>>?

<<lui mi dice che devo fidarmi, che ha gia provato in passato>>
....ma evidententemente non è stata un'esperienza efficace a mantenere in vita quella sua precedente relazione....


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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[#3]
dopo
Utente
Utente
Da come mi parla il mio compagno è come se mi considerasse "sbagliata" non nel senso stretto della parola: ma come se fossi io la strana nella coppia, sostenendo che il 99% delle ragazze sarebbero felici di vivere esperienze simili. mi sento sbagliata in questo... nel non riuscire ad accontentare il mio ragazzo. nel vederlo triste non più felice come prima perchè gli manca qualcosa che non riesco a dargli.
mi chiedo se una storia può fallire per un motivo simile.
io ho una concezione molto tradizionale di coppia, mi piacerebbe trovare la felicità solo tra me e lui... non ho alcun desiderio di condividere la cosa con altri/e.... e lui per questo dice che sono chiusa di mente... che dovrei aprirmi di piu, dice che devo provarci.
ma non è come provare a mangiare qualche cibo nuovo.... queste cose richiedono un istinto, un desiderio che c'è o non c'è- (almeno questo è quello che penso) .

inoltre quando chiedo a lui di accettare questa mia opinione lui mi risponde : "ok, allora prendi in mano tu la situazione e cerca una soluzione alle mie carenze" ...
questo non mi sembra un modo opportuno di affrontare il problema, io non voglio costringerlo a rimanere con me, se lui ha questi desideri sono pronta alasciarlo libero di andare e cercare qualcuna che la pensa come lui.

oggi in realtà ho provato ad allontanarmi, ma lui mi cerca , dice che vuole stare con me , che mi ama..... però è infelice .

non so davvero come poter gestire questa situazione

La ringrazio per la risposta
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dopo
Utente
Utente
Dott.ssa Paola Scalco

la risposta alla mia domanda
<<mi chiedo se la cosa giusta da fare sarebbe lasciare il mio uomo per consentirgli di trovare la sua felicità altrove, dato che io non posso dargliela.>>

credo che dentro di me gia c'è la risposta... ed è SI, forse sarebbe giusto lasciare la possibilità al mio uomo di poter essere felice perchè la priorità per me è che lui sia felice... non voglio stare con qualcuno sapendo che gli manca qualcosa....
ma non ho il coraggio di ammetterlo a me stessa ... non ho il coraggio di fare questo passo perchè ovviamente sono molto innamorata...

in merito alle sue esperienze passate onestamente non conoso bene le dinamiche e quindi non posso giudicare io come realmente sono andate le cose.
Lui sostiene semplicemente che avendo provato esperienze di "sesso a 3" ha scoperto una realtà affascinante e che se non provo non posso capire.

Ma per provare ci vuole il desiderio di farlo, anzi la curiosità ... e io non ce l'ho.
non posso farci niente credo
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

quando Lei scrive: "...sostenendo che il 99% delle ragazze sarebbero felici di vivere esperienze simili. mi sento sbagliata in questo... nel non riuscire ad accontentare il mio ragazzo. nel vederlo triste non più felice come prima perchè gli manca qualcosa che non riesco a dargli..."

credo sia consapevole del fatto che le statistiche usate dal Suo compagno sono frutto del suo desiderio e non certo di un dato di realtà, ma quello che sorprende è che Lei di conseguenza si senta sbagliata e triste.

Sembra che la Sua mission sia quella di rendere a tutti i costi il Suo compagno felice e accontentarlo anche se non desidera farlo. Perché?

Ha mai pensato che se il Suo ragazzo ha la convinzione che gli manchi qualcosa, potrebbe non essere una Sua responsabilità?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Si , se devo essere onesta ci ho pensato varie volte.

mi faccio spesso esami di coscienza per capire se mi comporto bene con lui o meno,
credo di essere una persona che sappia riconoscere quando e dove sbaglia... e molte volte è vero che sono un pò apatica sotto il punto di vista sessuale... soprattutto nei periodi in cui i pensieri del lavoro mi assillano.

(questo non significa che non sia attiva, ma semplicemente che potrei mettere un po più di brio per smorsare la monotonia)

di questo ne ho parlato più volte con Lui, ma dopo brevi periodi di "benessere" torna sempre fuori il fatto che a lui non basta , vorrebbe divertirsi di più, dice che non vuole che la sua vita diventi monotona.

a questa domanda :

"Sembra che la Sua mission sia quella di rendere a tutti i costi il Suo compagno felice e accontentarlo anche se non desidera farlo. Perché?"

Le rispondo che la mia mission è quella di renderlo felice perchè io sono felice solo se anche lui lo è.
vederlo triste in casa mi affligge ogni giorno.

però sto capendo che a questa sua carenza non credo che io possa sopperire, e mi fa soffrire il fatto che quando se ne parla io sono quella ritenuta responsabile dell'infelicità sua.

Questa cosa sta diventando motivo di liti troppo frequenti, sono stanca di sentirmi "sbagliata" ... io sono così e mi piacerebbe essere amata per quello che sono.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Essere felice nel vedere la persona felice è comprensibile, ma sentirsi addirittura responsabile dell'infelicità altrui a me pare eccessivo.

Sono d'accordo con Lei quando scrive: "... io sono così e mi piacerebbe essere amata per quello che sono."

Io credo che se i litigi sono frequenti e se non si trova un punto, allora una consulenza di coppia può essere indicata. Che cosa ne pensa?
[#8]
dopo
Utente
Utente
Guardi non ho mai preso in considerazione nulla di simile, è pure la prima volta che utilizzo questo sito.

Non avrei mai pensato che a 28 anni potessi necessitare di una consulenza di coppia.
Non volevo arrivare a tanto ...

Comunque affronterò sicuramente il problema con il mio compagno.

Nel frattempo vorrei ringraziarla perchè mi ha dato la possibilità di parlare di qualcosa di cui mi vergogno ad esternare .

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Arrivare ad una consulenza di coppia non è nulla di terribile: talvolta è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti di cui magari non si riesce a parlare o sui quali non ci si capisce al volo e quindi ciascuno dei partner si irrigidisce sulle proprie posizioni.

E spesso è più semplice parlarne con il partner in presenza di una figura che può fungere da facilitatore.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
il consulto contiene due livelli di lettura:

L'aspetto relazionale
L'assetto sessuale delle fantasie erotiche

Il secondo non può sopperire io primo che,invece, sembra essere disagevole.

L'agito sessuale, il passaggio di una fantasia alla realtà, non è immune da rischi per la coppia..

Le allego uno spezzone di un mio articolo sull'argomento e su cosa si cela dietro quanto desiderio.


"Predomina inoltre una "fantasia di sottomissione", che si colloca però sempre all'interno di una "legalità psicologica" (perché realizzata con il marito o con il partner abituale).
Nel caso in cui sono due donne a realizzare la fantasia sessuale, la paura dell'omosassualità, viene tenuta a bada dalla genitalità maschile, presente e partecipe alla realizzazione di questo triangolo amoroso.

L'uomo funge da simbolo alla non omosessualità femminile, testimonia esclusivamente la realizzazione di un momento ludico, convivialmente condiviso, nel rispetto delle fantasie comuni. Nell'era moderna, all'insegna dello spionaggio delle vite altrui (per es.Grande Fratello), il rapporto a tre soddisfa anche altre pulsioni, come per esempio quella voyeuristica, il bisogno-piacere dei protagonisti, di guardare e di essere guardati"

Le allego la lettura per intero

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/167-sesso-a-tre-il-mondo-dell-immaginario-erotico.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Aggiungo una risposta che proviene dalla mia esperienza clinica.

Nel tempo ho seguìto numerose coppie "scoppiate" proprio a causa dell'inserimento di un/a terzo/a. Quel terzo (o terza) che era stato invocato proprio per salvare la coppia dalla routine, oppure per appagare le esigenze di uno dei due, con la compiacenza non convinta dell'altro.

E' molto difficile "governare" i sentimenti anche intensi che il terzo scatena nella coppia, ma anche in ciascuno singolarmente; come potrà immaginare, sentimenti ed emoziomi non tutte positive.

Una consulenza di coppia è sicuramente la strada migliore, anche perchè permette - in parte - di prefigurare gli esiti dell'esperienza.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sembra abbastanza chiaro che l'aspetto ludico/sessuale per lui sia preponderante rispetto a una visione più tradizionale di coppia, che è invece quella a cui tiene lei.

Pertanto, credo che dovrebbe concentrarsi molto meno su cosa il suo ragazzo possa pensare di lei, e molto più sul rivedere la valutazione che *lei* ha del suo attuale ragazzo.

Inizi a pensare di più in questi termini e vedrà che alla fine troverà da sola la forza per fare ciò che è necessario fare.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com