Depersonalizzazione?

Salve, sono una ragazza di 19 anni con un passato psicologico abbastanza complesso. Ho sofferto circa tre anni fa di crisi di ansia dettate soprattutto da emetofobia, che mi hanno portato molto spesso a non allontanarmi da casa e quindi poi di conseguenza a soffrire di depressione. Ho fatto un percorso psicoterapeutico importante, durato circa due anni, fino a stare bene completamente. Quest'anno ho iniziato l'università fuori casa e questo cambiamento mi ha portato un po' di difficoltà, trovandomi male in casa ed affrontando anche altre delusioni abbastanza importanti... ho ricominciato ad avere paura di sentirmi male ed ansia, quindi ogni tanto sono tornata dalla mia psicoterapeuta. Ora però ho una strana sensazione, nel senso che faccio molta fatica a smettere di pensare a come mi comporto in ogni situazione... è come se mi guardassi da fuori, se mi auto-analizzassi in ogni cosa, se fossi sempre in "allerta".. Faccio caso al modo di agire e reagire degli altri, ma ovviamente soprattutto al mio e questo mi porta spesso a perdere il senso della realtà.. Ho letto qualcosa su internet per cui si parla di depersonalizzazione e derealizzazione, potrebbe trattarsi di questo o potrebbe essere una semplice conseguenza di tutto il lavoro fatto su di me che ora mi porta ad essere eccessivamente riflessiva, autocritica ed attenta al mio modo di vivere? Sono un po' preoccupata.. Grazie per l'attenzion
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<ho ricominciato ad avere paura di sentirmi male ed ansia, quindi ogni tanto sono tornata dalla mia psicoterapeuta>>

Gentile Ragazza,
in periodi intensi, come quello da Lei descritto, può accadere che il maggior stress o la maggior fragilità percepita facciano riemergere precedenti criticità.
Ha dunque fatto molto bene a tornare dalla sua terapeuta per fare un po' il punto della situazione, dal momento che conosce bene Lei e la sua storia.
Attualmente con che cadenza vi vedete?
Ha parlato con lei delle sensazioni che prova ora e delle emozioni e dei pensieri che agitano in Lei?

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Ci siamo viste fino ad ora una volta alla settimana o ogni due, purtroppo però ora starà via per un mese circa e non so proprio come comportarmi. Come giustamente dice lei, abbiamo fatto insieme il punto della situazione riguardo alle mie paure o fragilità tornate fuori, ma da quel punto di vista sto meglio nel senso che ormai mi conosco, so come agisco e di conseguenza come prevenire od ovviare a certe spiacevoli emozioni.. nelle ultime tre settimane sono riuscita a frequentare le lezioni nonostante la distanza da casa ma soprattutto a mangiare nonostante la paura di sentirmi male, quindi per questo posso dirmi soddisfatta. Di questi spiacevoli pensieri o strane sensazioni invece no, non ne abbiamo mai parlato, ma semplicemente perchè ho sempre pensato che fossero dovute un po' al mio carattere, di per se' riflessivo, un po' al fatto che la psicoterapia, se fatta per tanto tempo, ti porta ad avere grandi consapevolezze che tuttavia è necessario saper gestire, e credevo semplicemente di non aver ancora imparato a farlo. Cerco di distrarmi come posso, studiando uscendo o stando con amici o amiche, ma anche in queste circostante non è facile perchè spesso mi sembra di "guardarmi vivere" anche quando sono in compagnia.. Oltretutto tendo a "guardare sotto" ogni mio comportamento, ad autoanalizzarmi.. è molto pesante, come se avessi perso in parte la spontaneità che avevo... che cosa devo fare? Ho paura che continuando a lavorare su di me questo non possa che peggiorare! Secondo lei devo cercare di ignorare e considerarmi un po' più "normale", evitando elucubrazioni?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<nelle ultime tre settimane sono riuscita a frequentare le lezioni nonostante la distanza da casa ma soprattutto a mangiare nonostante la paura di sentirmi male, quindi per questo posso dirmi soddisfatta>>

Ha pienamente ragione: sebbene non sarà stato per Lei facile, è stata davvero brava a raggiungere questi risultati.

<<Secondo lei devo cercare di ignorare e considerarmi un po' più "normale", evitando elucubrazioni?>>

Se riesce a fare in modo da non farsi avviluppare da questi pensieri e queste rimuginazioni, con molta probabilità riuscirà a stare meglio e a concentrarsi maggiormente sui suoi impegni.
In attesa, ovviamente, di affrontare l'argomento con la sua terapeuta, non appena ciò sarà possibile.

Saluti.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la disponibilità, ma potrebbe darmi qualche consiglio su come riuscire a non farlo?