Penso al suicidio come unica soluzione alle mie sofferenze

Da un paio di anni penso al suicidio come unica soluzione alle mie sofferenze. Ho 18 anni e mio padre è un alcolizzato, non ha un lavoro e tutta la famiglia grava sulle spalle di mia madre, che è ricoperta di debiti e continua a dirmi di come la sua vita sia stata rovinata.
In un ambiente famigliare del genere non riesco più a studiare e ho paura di fallire il test all'università; in generale ho una grande paura e certezza di fallire in quello che faccio dato che non sono mai stata una persona sicura di sé e delle sue capacità.
Questa insoddisfazione di me stessa mi ha portata ad un certo cinismo verso le persone, non ricordo l'ultima volta che ho detto qualcosa di carino a qualcuno, non mi va più di uscire con la gente o di avere conversazioni con il mio partner.
Tutto si sta facendo sempre più nero e non scrivo con rabbia nelle mie parole, ma più con rassegnazione, il che in realtà contraddice il motivo per il quale sto scrivendo questo breve racconto, che sembra un appello di aiuto.
La verità è che non riesco a suicidarmi perché voglio troppo bene a mia madre e non voglio che lei soffra a causa mia, quindi sto prendendo la decisione di soffrire io stando in vita finché lei non muore e poi suicidarmi.
Quali enormi aspettative di vita.
Vorrei l'aiuto di uno psicologo o di qualcuno che mi offra una soluzione oggettiva ai miei problemi, ma i problemi economici che ho mi impediscono anche di accedere all'ultima via di uscita verso la speranza.
Ed è per questo che scrivo qui.
Grazie in anticipo della risposta.
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dopo
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Ha fatto bene a scrivere quì, come promo sfogo e come primo consulto, ma online non si punta fare terapia, ed è di questo che le necessita.

"Vorrei l'aiuto di uno psicologo o di qualcuno che mi offra una soluzione oggettiva ai miei problemi, ma i problemi economici che ho mi impediscono anche di accedere all'ultima via di uscita verso la speranza."

Può trovare dei nostri colleghi anche in convenzione, e farsi aiutare davvero...

Leggo che il suo rapporto con sua mamma è un legame forte ed empatico, anche sua mamma avrebbe bisogno di aiuto, uno psicologo per lei - e perché no per suo padre, sta male anche lui - sarebbe anche una soluzione da valutare.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
E' molto difficile e pesante, in particolare nei giorni di festa, come la Pasqua, il Natale e nei periodi in cui chi soffre pensa/immagina che tutti gli altri siano felici , sopportare la propria sofferenza.
Quindi la esorto a guardare al Suo stato d'animo anche in quest'ottica.
Le difficolta' di fronte alle quali ci sentiamo impotenti portano talvolta a pensare al suicidio come ad una paradossale "soluzione". Ma tale non e'. Caso mai costituisce solo una fantasia/illusione di soluzione che si chiama in soccorso nei momenti peggiori.
Quindi vorrei chiederLe di non "delegare" all'esistenza di Sua madre la "scelta" di continuare a vivere: si starebbe mentendo.
Si dica invece che la presenza di una persona cara come Sua madre, con la quale concertare in assoluta sicurezza dei modi di affrontare le difficolta', e' una grande risorsa.
L'altra grande risorsa e' la Sua giovane eta': ha il tempo e l'energia per affrontare davvero i problemi concreti che riguardano la Sua famiglia.
Forse questo Le costera' un po' in termini di spensieratezza e di quell'allegria che dovrebbe potere riempire i Suoi 18 anni, ma La fara' maturare sul serio e meglio dei Suoi coetanei che forse sono piu' soli di Lei. Ci aveva pensato?
Trascorra una Pasqua serena e rifletta, se puo', su cio' che questo giorno ci dice: "dopo ogni "passione" c'e una resurrezione"!
I miei auguri per tutto!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Grazie ad entrambe per la risposta.

Dottoressa Randone:
So che mio padre ha bisogno di aiuto, ma ogni volta che provo a parlargli anche solo per fargli capire che quello che ha lui è un problema, sfocia in atti violenti (fortunatamente non verso di me) enquindi non so quanto possa essere efficace cercare di portarlo da uno psicologo.
Proverò a vedere se nei dintorni c'è qualche associazione o cose simili (purtroppo non sono ben informata), ma grazie mille della risposta.

Dottoressa Esposito:
Grazie dei consigli, nonostante non mi trovi d'accordo con alcune cose. Purtroppo la mia giovane età non mi ha portato assolutamente trmpo libero, anzi sono molto stressata per la mia routine scuola-studio a casa, il che mi lascia totalmente senza energie, per questo non ho le forze di reagire alla mia situazione famigliare. Non che non ci abbia mai provato, ma è sempre stato tutto inutile.
Per quanto riguarda la mia maturità in confronto ai miei coetanei mentirei se dicessi di non averci mai pensato, ma forse questo mio ritenermi più matura e dalla vita "vissuta tra le intemperie" non gioca a mio favore nelle relazioni con le persone, per esempio mi trovo molto spesso a pensare che la gente sia stupida a dannarsi per problemi tanto superficiali quando c'è gente che sta molto peggio.
Non è un comportamento maturo, ma sono pur sempre solo una ragazzina.
Grazie mille per la risposta e per il tempo dedicatomi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Speriamo che possiate trovare una soluzione

Ne parli con il suo medico di famiglia, dovrebbe conoscere le risorse del territorio ed indirizzarvi a dovere.

Auguri per tutto.