Eiaculazione precoce con una sola partner

Buonasera gentili dottori,
scrivo per sottoporvi un quesito a metà fra l'andrologia e la psicologia (lo posto infatti in entrambe le aree sperando di non violare le linee-guida del sito).
Da circa 4 mesi ho una partner stabile che incontro mediamente ogni 3-4 settimane, siccome lavoro in una città diversa dalla sua. Tuttavia, durante le mie trasferte lavorative, mi concedo abbastanza di frequente (circa 1 volta ogni 1-2 settimane) esperienze sessuali con altre partner, quasi sempre mercenarie.
Il mio problema è il seguente: soffro di eiaculazione precoce solo con la partner stabile e con nessuna delle altre partner occasionali (con le quali, anzi, sono generalmente piuttosto "in ritardo" complice forse anche il fatto di usare il profilattico fin dall'inizio dei preliminari fino alla fine del rapporto). Dal momento della penetrazione a quello dell'eiaculazione passa da un minimo di 30 secondi ad un massimo di 2 minuti; con altre donne i miei tempi si allungano fino ai 10 minuti e oltre.
Preciso che la mia erezione è sempre valida e che attribuisco ai miei rapporti un elevato grado di soddisfacimento (condiviso peraltro da lei, sebbene non mi abbia mai nascosto di gradire durate maggiori), l'unico problema quindi è la brevità. La mia partner "casalinga" è una donna 35enne, quindi di qualche anno più grande di me, sudamericana, già madre di un bimbo, dalla fisicità prorompente e dalla sessualità esuberante, inoltre sempre allegra, piena di gioia di vivere e pronta a ridere come solo le latinoamericane sanno essere. Io sento di essere molto coinvolto da questa donna non solo sul piano sessuale ma anche su quello psichico (infatti da una semplice conoscenza è nata una frequentazione erotica a cui poi si è associata nel tempo una dimensione di tenero affetto che perdura ormai da mesi).

E' possibile che il mio problema debba considerarsi una disfunzione anche se avviene con una sola partner (e non è avvenuto con nessun'altra partner neppure in passato)?

E' possibile che il fatto di non utilizzare il profilattico nella sola fase dei preliminari (petting e fellatio) con la partner stabile contribuisca significativamente a predispormi ad eiaculare precocemente, mentre se avessi la sensibilità ridotta dal lattice in ogni fase del rapporto (come con le altre) il problema non ci sarebbe?

Spero di avervi fornito tutte le indicazioni utili ad un opportuno inquadramento del mio caso.
A questo punto non mi resta che chiedervi cosa potrei fare affinchè possa vivere la mia sessualità in maniera pienamente soddisfacente (per me ed anche per lei) anche dal punto di vista "dell'orologio".

Grazie e cordiali saluti.
[#1]
Dr. Giuseppe Paolo Fichera Psicologo, Psicoterapeuta 8
Gentile utente,

il fatto che il problema si manifesti all'interno di una specifica relazione e non in generale, fa propendere per una problematica attinente alla sfera emozionale, e non andrologica.

E in effetti parliamo di una relazione nella quale lei è coinvolto anche affettivamente; ingrediente che invece presumo sia assente negli incontri con le ragazze definite mercenarie, dove il suo problema non sussiste minimamente.

Mi domandavo dunque se sono presenti in lei timori o vissuti di inadeguatezza al cospetto di una donna per la quale sente un coinvolgimento affettivo e che, come Lei scrive, è caratterizzata da una "...sessualità esuberante, inoltre sempre allegra, piena di gioia di vivere....."

Ci faccia sapere, se crede.

Cordialmente

Dr. Giuseppe Paolo Fichera
Psicologo - Psicoterapeuta
www.giuseppepaolofichera.com

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"quasi sempre mercenarie."

Rifletterei in prima battuta su questo tema: la scissione tra sessualità ed affettività.

Vi sono svariati tipi di e.p.:
anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.

Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia..:
di cui non parla.

In psico/ sessuologia inoltre, la prima tappa è porre una diagnosi, poi una prognosi ed infine un protocollo terapeutico, tappe assolutamente necessarie e non invertibili dal punto di vista temporale.
Così si naviga a vista, anche la vista andrologica sarebbe da fare, in ogni caso.

Provi a leggere queste letture, un canale salute "tutto sull'ep" ed una video intervista e se desidera nel mio sito personale e blog trova molto altro, poi ne riparliamo.

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/119-eiaculazione-precoce.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3854-si-puo-prevenire-l-eiaculazione-precoce-quell-incontrollabile-fretta-del-piacere.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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