Psicologia

Salve a tutti, inizio col dire che sono soltanto un'adolescente, e che so che molti dei miei comportamenti sono appunto dettati da questa fase.
Vi sarei grata se vi assicuraste di finire la lettura prima di diecidere cosa fare riguardo la mia iscrizione (la quale annullerò non appena ottenuta una risposta soddisfacente).
Oggettivamente parlando potrei descrivermi come una persona problematica a livello interno, dato che non ho troppi problemi ad integrarmi in quella che è la società odierna.
Questa però non è altro che una finzione.
Sono molto pensierosa e amo rifugiarmi nella mia mente. Solitamente parto da cose semplici come "le persone sono davvero tutte ottuse ed ipocrite", poi però finisco con l'agognare un mondo nuovo e pulito, secondo i miei canoni di giustizia, dicendomi che farei di tutto pur di averlo, anche spazzare via gli uomini sbagliati; più volte il discorso finisce col farsi meno generale, e immagino di vendicarmi di ogni minimo torto subito, vendicarmi in modi orribili...che però mi esaltano.
Non sono in grado di provare sentimenti troppo forti e veri, quali l'amore, l'odio, la compassione.
Sono esageratamente razionale, tanto è vero che reputo stupida e superflua ogni cosa che ha a che fare con i sentimenti, razionalizzo ogni singola cosa; per questi motivi disprezzo la mia condizione adolescenziale e non mi capacito di come i miei coetanei non possano capire come stanno realmente le cose, e come le persone non siano in grado di utilizzare anche la logica più basilare.
Non posso controllare questi pensieri, e non posso controllare le mie crisi.
Tali crisi sono quei rari momenti in cui tutta la mia freddezza svanisce, lasciando spazio ad una disperazione acuta: sento l'ira scivolarmi nelle vene e non posso controllarmi, ho il forte impulso di distruggere, e, per evitarlo, mi butto a terra, tirandomi i capelli e piangendo come solitamente non oso fare. Mi ritengo una persona controllata, ma probabilmente è solo la mia forza di volontá dato che perdo la pazienza facilmente quando si tratta di discussioni che possono intaccare il mio orgoglio o di azioni altrui che invadono il mio spazio vitale, chiedo alla gente di smetterla e scappo via per riuscire a calmarmi, perchè ho paura di quello che potrei fare. Fino ad ora il massimo che ho fatto è stato uno schiaffo, per fortuna mi sono sempre riuscita a calmare. Queste due tipologie di crisi in realtà sono la stessa, la differenza sta nel fatto che quando sono da sola mi lascio andare dal momento che non posso fare male a nessuno, quando sono con qualcuno cerco di controllarmi. Questa crisi mi causa mancanza di fiato (per descriverla direi che è simile all'effeto della claustrofobia), arrosamente degli occhi, accellerazione del battito cardiaco, forte sudorazione e così via.
Spero possiate consigliarmi o magari darmi direttamente la soluzione.
Vi ringrazio per il vostro tempo
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Cio' che Le consiglio e' parlare ai Suoi genitori di queste crisi e chiedere loro di aiutarla.
Esistono degli psicoterapeuti dell'eta' adolescenziale che possono fare una diagnosi e una terapia per i giovanissimi.
L'adolesenza non e' una fase della vita felice.
Se esistono dei problemi potrebbe non esserlo e occorre che il disagio sia gestito opportunamente.
Coraggio!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132