Attaccamento nei confronti di un'amica

Buongiorno, io ho 22 anni e scrivo perché vorrei chiedervi un parere o un aiuto, non so se qui è possibile. Io penso di avere una sorta di attaccamento nei confronti di un'amica, la conosco da quasi due anni e abbiamo convissuto per un anno quasi intero nella stessa casa. Da ottobre però lei è tornata in Sicilia perché ha finito il tirocinio di psicologia (ora ha quasi 29 anni ed è psicologa) e lì sono iniziati i problemi.
Non mi è stato per nulla facile staccarmi da lei, ho sempre paura che prima o poi si allontanerà, che troverà qualcuno con cui mi sostituirà e spesso ci siamo trovate a litigare anche per le mie reazioni, a volte mi sento crollare il mondo addosso se sento un suo distacco e reagisco in modo infantile piangendo e facendo la vittima. Questo mio modo di reagire l'ha stancata e adesso siamo in bilico anche se io le ho detto che sto iniziando a capire i miei problemi e che se decide di allontanarsi lo accetto perché la capisco.
Tutto questo mi preoccupa perché essendo a distanza sto spesso male e perché ho paura di perderla come sta succedendo ora, anche se poi ci sono altri motivi. Dice che è stanca del miei momenti di crisi e di vittimismo, cioè sono dei momento infatti che reagisco eccessivamente, per cause non così drammatiche, abbattendomi e andando in crisi.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Temo che la Sua amica abbia ragione!
Le amicizie come tutti i rapporti umani *durano qualche tempo* niente * e' per sempre*. Ed e' sgradevole che Lei prenda cosi' questa separazione.
Capita che ci si trovi cosi' bene con qualcuno da immaginare che questo rapporto duri in eterno ma e' molto difficile che cio' accada.
Non accade neanche nei rapporti di amore!
Ci sarebbe da chiedersi come mai ci sia in Lei questo desiderio, al punto da fare del *vittimismo* che la Sua amica ha notato.

Che famiglia ha Lei? Ha sorelle? Fratelli? amicizie? con cui avere momenti sereni?
Forse vive una percezione di solitudine?
Sono temi importanti su cui fare delle riflessioni perche' lasciati a se' stessi possono fare soffrire.
Che ne dice?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Monica Zoni Psicologo 164 13
Gentile signorina,
sembra che Lei stia vivendo un lutto straziante per l'allontanamento della sua amica.
Teme anche che lei "troverà qualcuno che mi sostituirà".
Il tipo di rapporto che ha instaurato con quella ragazza appare di carattere possessivo piuttosto che relazionale, quale dovrebbe essere un amicizia, in cui ambo le parti dovrebbero mantenere proprie libertà di azione e non sentirsi legate in maniera esclusiva all'altra.
Varrebbe credo la pena di affidarsi ad un collega per approfondire le Sue modalità di attaccamento e di rapportarsi agli altri affinché Lei possa beneficiare di relazioni serene e arricchenti
Buone cose

Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556

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Dr.ssa Daniela Pellitteri Psicoterapeuta, Psicologo 49 8
Gent. ma Utente,

l'esperienza che lei descrive segnala una significativa difficoltà nello sviluppare una relazione amicale che sappia prevedere adeguati confini tra le persone impegnate in questa relazione.

Adeguati confini significa tener conto che le nostre aspettative di vicinanza e/o distanza vanno sempre incrociate con quelle di chi vogliamo e vorremmo sempre vicino.

Ognuno di noi, nei primi anni di vita ha sviluppato ed interiorizzato dei modelli di attaccamento, nei confronti della persona che si è presa cura di noi.

Tali modelli definiscono ed organizzano il nostro modo di interpretare noi stessi, le relazioni interpersonali e la realtà che ci circonda.

Il suo apparente 'vittimismo' segnala una sua sofferenza reale, un onere emotivo impegnativo dal punto di vista personale che la rende disorientata e fortemente 'richiedente' attenzioni, rassicurazione e soprattutto vicinanza fisica ed affettiva.

Quello che sta emergendo con la sua amica potrebbe presentarsi nei confronti di un eventuale compagno di vita e/o nei confronti di persone e situazioni a 'rischio' di abbandono e/o rifiuto mettendola di nuovo in difficoltà.

Non si colpevolizzi inutilmente e si faccia aiutare ad affrontare questa fase critica della sua vita , rendendola un'opportunità di crescita in termini di consapevolezza e conoscenza di sé.

Vedrà che pian piano riuscirà a trovare delle modalità relazionali che la facciano vivere più tranquilla senza temere continuamente di essere abbandonata da un'amica alla quale vuole bene, imparando a rispettare , senza sentirsi rifiutata, ciò che sente e prova l'altro.

Cordialmente.
Daniela Pellitteri



Dr.ssa Daniela Pellitteri

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie delle risposte, penso che tutto questo sia nato perché con lei ci siamo trovate subito bene, ci siamo sempre dette tutto e con lei io mi sono aperta come non ho mai fatto con nessun altro.
Il mio fare la vittima vuol dire che se succede qualcosa (non che riguardi per forza lei ma soprattutto le relazioni con gli altri) inizio a pensare negativo, a cercare di capire cosa ho di sbagliato però abbattendomi e quindi in un modo che non porta a niente. Me ne sto rendendo conto ora ma è una cosa che non riesco a controllare e il motivo penso sia proprio il richiedere attenzioni, rassicurazioni e vicinanza.
In famiglia ho una sorella di quasi due anni più piccola e un fratello più grande. Con loro e anche con i miei non sono abituata a confidarmi e ad aprirmi, è proprio una cosa di famiglia perché anche mia sorella e mia mamma si comportano in questo modo.
Non ho molte amicizie, diciamo che ne ho una all'università con la quale ci vediamo poco ora perché io sono tornata nella mia città natale, oltre a lei ho mia sorella con la quale usciamo però ripeto non ho con nessuno il rapporto che avevo, e spero riavrò, con questa mia amica.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Avra' compreso dalle risposte che Le abbiamo fornito che le *amicizie* vanno prese a piccole dosi. Accontentandosi di quello che ci possono dare e senza fare ipoteche sul futuro, che non avrebbero senso.
Se i rapporti familiari non sono a Suo avviso tali da poterle dare quegli affetti che sono certamente auspicabili nella esistenza, Le auguro che l'esperienza che ha avuto con la Sua amica Le abbia mostrato cosa Lei desidera dai rapporti con gli altri. Forse aprirsi di piu'. Anche se questo non deve essere considerato una cosa che leghi due persone *per sempre*.
Aprirsi, comunicare qualcosa di se' puo' essere fatto in un attimo e PER un attimo, ed essere comunque molto bello. Perché *comunicare* davvero libera dalla solitudine. E se anche questo accade solo per un istante e' molto intenso e positivo.
C'e` tanta gente al mondo e stia tranquilla che qualcun altro con cui sia possibile comunicare esiste! Si tratta solo di trovarlo!
Ok?
Coraggio, e si guardi intorno! Mai girarsi indietro a cercare cio' che e' passato! non lo dimentichi!
[#6]
dopo
Utente
Utente
Normalmente non corro mai e non mi aspetto mai nulla dagli altri, non so cosa sia successo con lei.
Grazie ancora, le vostre risposte mi hanno fatto vedere la situazione da un altro punto di vista.
Ora sta a me cambiare e dimostrarle che posso farlo, se vorrà riconciliarsi bene se no guarderò solo avanti e imparerò da questa esperienza.
Un saluto e buona serata