Dipendenza affettiva?

Buongiorno, a 39 anni suonati mi sto rendendo conto di poter essere un potenziale dipendente affettivo. In passato soffri di depressione moderata a seguito della fine di una relazione e diciamo pure che il "vuoto" della perdita mi ha sempre accompagnato. Ci ho lavorato su, ho superato alcune paure e portato stima in me stesso, ma è come se inconsciamente sia rempre rimasto li. Ogni nuovo amore faceva scattare il dolore con riacutizzazione dei sintomi. Oggi ho trascinato una relazione con una ragazza molto più giovane, mi sono reso conto di aver "sopportato" e di essermi sempre adattato alla sua di vita. Inizialmente non mi pesava ero euforico per la passione e il piacere di stare insieme. Nel tempo anche a seguito di problemi lavorativi con stress conseguente, i miei bisogni si fecero più presenti. Bisogni di quotidianità e condivisione. Ma resistenze familiari (mentalità retrograde, lei è ucraina) e forse anche la sua gioavane età (lei ha 22 anni...) mi costringevano sempre ad accettare quello che passa il convento. Un uomo "normale" avrebbe "abbandonato la nave" frustrato e stanco...ma io no...ci ho provato ma bastava un suo messaggio e tornavo all'ovile. Non mi è mai successo di essere così attratto da ogni suo aspetto al punto da sacrificare me stesso...la sua assenza mi crea veri e propri sintomi fisici di dolore, crisi di pianto e tutto il corredo che ahimè conosco. Accettai persino quando lei sparì letteralmente dalla mia vita al ritorno dall'ucraina, nemmeno mi disse che era tornata perchè, uniche parole che riuscii a farmi dire, "non posso dividermi in due". Non mi rispose più. Passai 9 mesi all'inferno, senza affogare, ma davvero duri. Poi le scrissi un mess innocuo per salutare le sue sorelline con cui avevo un bellissimo rapporto, e tornammo insieme...fino ad oggi che esaurito dall'immobilismo delle cose ho mollato di nuovo...e lei in silenzio accetta, mi lascia andare. Sono consapevole che devo chiudere, ma la fatica che provo e il dolore immenso mi stanno lacerando.
Scusate la lunghezza.
Grazie di eventuali risposte.
Emil
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La *dipendenza affettiva* e' una situazione molto strutturata e dovuta a delle cause precise.
Che non penso siano cio' che determina il Suo stato d'animo.
Un amore infelice, con quasi 20 anni di differenza e due mentalita' forse poco simili invece si. Lo possono determinare. E a cio' puo' contribuire la depressione di cui ha sofferto.
La depressione se non dovuta a un evento specifico (in questo caso si definisce *reattiva*) e' una psicopatologia con cui occorre imparare a convivere.
La *vulnerabilita`* al dolore e' infatti significativa.
E la persona interessata deve cercare di evitare gli eventi di vita critici che possono fargli male.
Lei invece mi sembra essere stato un po' imprudente.
Ora deve cercare di rimediare. Al Suo dolore.
Spero che avra' una cerchia di persone per distrarsi e stringere i denti.
Occorre il tempo!
Se crede puo' chiedere un sostegno psicoterapeutico per fronteggiare le ragioni di quello che prova.
Forse occorre scavare un po'. Ma se serve Le auguro che ne tragga giovamento!
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo qualche riflessione e qualche lettura a quelle della Collega

Sono tematiche profonde, partono da lontano, e da lontano andrebbero analizzare e risolte; non penso che da solo possa risolvere.

Valuti la possibilità di effettuare una consulenza con un professionista

http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6605-fame-d-amore-ansia-e-depressione-sono-correlate.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2016
Ex utente
Grazie per le risposte, si Dott.a FRANCA ESPOSITO sono stato imprudente...credo che la depressione non grave sia un po' ciclica, in quel periodo ero in fase "buona" mi sentivo forte e in grado di sostenere tutto visto che sono sopravvissuto all'inferno, ma non è così. all'inferno ci si può tornare ed è meglio evitare, nel possibile.
Ho sempre saputo che era una situazione molto a rischio, ma, da sognatore, ho provato pensando che il sentimento potesse vincere. Ricordo alcuni amici di pugilato che mi invidiavano pensando che mi stavo solo divertendo con una ventenne, ma io ne ero, e ne sono ancora, innamorato.
Mi stupisco ancora di come possa andare contro la mia logica, che per fortuna funzione, e seguire un emotività "oltre l'ostacolo" sapendo che con il mio vissuto la caduta è rovinosissima.
Grazie ancora.