Il suo atteggiamento opposto

Buongiorno. Scrivo perché sto passando davvero un brutto periodo. Circa tre mesi fa ho lasciato la ragazza dopo sei anni di fidanzamento, ma ora sto davvero male perché mi vedo spaesato e per il vuoto che mi ha lasciato. Non mi sono pentito della mia scelta perché ero arrivato a un punto di non sopportazione, tuttavia ho perso una bellissima ragazza sotto ogni punto di vista, che mi amava molto e che credeva in me. Non è stata una scelta facile, c'ho pensato a lungo e ne ho parlato anche con lei: vedevo questa scelta come l'unica soluzione possibile, nella speranza che dovesse servire un periodo di stacco per rianimare una relazione che per me era diventata noiosa e scontata. Tuttavia sono molto in confusione sui miei sentimenti, non so se la amo, così le ho detto e così ancora mi ritrovo a dover dire: provo una miriade di emozioni diverse, anche l'odio per lei. Quello che mi fa male ora è il suo atteggiamento opposto a prima. In questi tre mesi, fin da subito l'ho cercata attraverso messaggi e lettere, senza però esagerare per non essere assillante. Mi ignora, non mi risponde e solo una volta mi ha detto che vuole essere lasciata tranquilla per un periodo. A me però questa attesa senza notizie di lei mi sta logorando. Io ci spero ancora di poter risolvere i problemi ma lei non so cosa pensa, cosa prova. Le ho anche chiesto di dirmi per rispetto mio se crede che non ci potrà essere un riavvicinamento ma non mi risponde. Non capisco le sue intenzioni e cosa le passa per la testa. Devo premettere che è una molto orgogliosa con cui è difficile ragionare perché convinta di essere nel giusto e questo non aiuta. Le colpe le abbiamo entrambi ma lei fatica a vedere le sue.
Una cosa mi ha lasciato spiazzato e ancora ci penso: appena le comunicai la mia decisione di lasciarla mi ha detto con forte determinazione di non chiederle di rinunciare alle amicizie in comune (amicizie che ha conosciuto attraverso me). Al che ho risposto che se ci sarà lei non ci sarò io e lei di rimando mi ha dato dell'immaturo. Io ho interpretato come una volontà a voler mantenere un contatto (per chissà quale speranza); ma son passati tre mesi, magari ha cambiato idea.
Ieri mi è giunta voce che ci ha provato con un nostro amico nella compagnia. Inutile dire che mi ha sconvolto, sebbene lo sospettassi e ora sto pensando che con questo e altri atteggiamenti voglia farmi ingelosire o punirmi, magari addirittura mettermi contro le amicizie. Sicuramente la mia ossessione e gelosia la rende forte e le dà quelle sicurezze che magari le mancavano quando eravamo insieme. Io però non posso continuare così e mi sono imposto di non scriverle più, dato che credo che il mio l'ho messo e se davvero mi ama un passo dovrebbe farlo anche lei, e lasciar da parte quell'orgoglio che la caratterizza.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

se ho capito bene, quando ha lasciato la Sua ragazza lo ha fatto con una decisione unilaterale e partendo dal Suo proprio punto di vista, constatando cioè che ormai qual rapporto non Le dava più stimoli e che un allontanamento avrebbe potuto servirLe a "rianimare una relazione che era diventata noiosa e scontata".

Anche per la Sua ex la relazione era diventata noiosa e scontata?
Le ha comunicato il Suo malcontento prima di lasciarla o è stato un passo improvviso agli occhi della ragazza?

Da quanto riferisce sembra che Lei l'abbia lasciata, ma che si aspetti ugualmente che la ragazza rimanga a Sua disposizione, Le risponda ai messaggi come niente fosse, Le lasci campo libero per quanto riguarda le amicizie comuni, non si avvicini a nessun altro e così via.

Se dietro alla decisione di far terminare la relazione non c'era un intento comune, come ad esempio prendervi del tempo per riflettere, non può aspettarsi che la Sua ex mantenga un patto che non ha stipulato con Lei, avendo anzi subito la Sua decisione di chiudere la storia.
Come stanno le cose?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Gliene avevo parlato ed era a conoscenza del mio problema; già un anno prima avevo avuto una crisi. Nelle ultime settimane si erano logorati i rapporti; lei un giorno mi ha chiesto di parlarmi e mi ha comunicato di essere stanca di vedere in me una persona svogliata e che la mia crisi era per lei qualcosa di più grande di lei che non riusciva (o a questo punto, forse non voleva aiutarmi). A quelle parole io ho trovato il coraggio di dirle che non potevo più darle quello che cercava. Effettivamente all'inizio non mi era chiaro chi avesse lasciato chi.
Per lei la relazione non è mai stata noiosa e scontata.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"già un anno prima avevo avuto una crisi"

Quella crisi era dovuta agli stessi motivi (svogliatezza, noia)?
Come l'avevate affrontata?
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dopo
Utente
Utente
Fondamentalmente non era stato risolto. Per la paura delle conseguenze io, come si suol dire, ero muto e lei sorda. Ho tirato avanti, i mesi successivi sono stati tranquilli ma all'inizio dell'anno sono ritornati i problemi. Ho sbagliato in questo forse, avrei dovuto parlarne, ma come dicevo lei è una testa dura, difficilmente riesce a riconoscere i propri errori. lei è convinta di aver dato tutto, lo ha fatto, ma forse avevo bisogno d'altro. Il suo orgoglio le impedisce di realizzare secondo me che nonostante tutto quello che ha fatto, io abbia deciso di interrompere, decretando così il suo fallimento. Sono questi i suoi difetti: una eccessiva possessività e gelosia nei miei confronti, e l'incapacità di mettere a freno l'orgoglio.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo qualche nota e delle letture a quelle della Collega

Nascondere sotto il tappeto la polvere di un legame sofferente non porta mai buone cose.

Il desiderio di possedere l'altro rende terribile ed invivibile il più sublime dei sentimenti; ma anche dalla gelosia si può guarire.

Esistono inoltre due potenti veleni in amore che uccidono le relazioni :

1- La brama/desiderio di controllo, che in realtà nutre la paura.
2- La sete di vendetta, che sembra dare sollievo momentaneo, ma poi presenta un conto veramente salato.

Queste letture, ma nel mio sito personale ne troverà tante altre, dovrebbero offrirle altri spunti di riflessione

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6389-divorzio-breve-il-ricordo-dell-ex-sara-breve-anch-esso.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie, senza dubbio letture interessanti e che dovrebbe leggere anche la mia ex ragazza. La mia crisi nasce credo da questi fattori:
- essermi forse impegnato in una relazione seria e duratura a 19 anni (ho il rimpianto di non essere stato più spensierato e di non avere fatto altre esperienze; a seguito di questi pensieri vedevo la relazione più come un peso che come un beneficio, un rapporto per cui ho fatto molti sacrifici che hanno lasciato degli strascichi). Esiste un contrasto in me, da un parte so di aver perso una ragazza d'oro per cui dico: "cosa potevo desiderare di più?"; dall'altra sento questo vocina che mi dice: "sei giovane, vai a divertirti". Ho sempre cercato di sopprimere la seconda, ma non ho mai risolto il problema.
- la sua possessività e gelosia ha ulteriormente logorato il rapporto, al solo pensiero di una vita insieme mi sentivo soffocare
- la sua testardaggine e il suo orgoglio mi hanno impedito di essere chiaro con lei, di arrivare ad un confronto più serio e profondo.

In ultima analisi ho un grosso conflitto dentro me; alla domanda: "la amo?" non so rispondere, non ho mai saputo rispondere, se non i primi mesi di fidanzamento. Non ho problemi a dirle che le voglio un bene dell'anima ma perché mi è difficile dire "ti amo"?. Io sono inoltre uno "alla vecchia maniera", per cui una cosa se non funziona non la butto via, ma cerco di aggiustarla. Sbaglio?



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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' piuttosto comune che persone che si sono fidanzate molto giovani dopo qualche anno vivano dubbi e incertezze sulla strada che hanno imboccato, esattamente come sta accadendo a Lei, e a quel punto, se non decidono che è meglio lasciarsi, è necessario che facciano evolvere il rapporto dandosi nuovi obiettivi.

Non possiamo aiutarLa a capire se ama ancora la Sua ex o se è rimasto con lei solo per abitudine e affetto, ma se già dopo qualche mese di relazione non era certo dei Suoi sentimenti è forse più probabile la seconda ipotesi.

In tal caso penso che potrebbe essere la ragazza a sentirsi presa in giro o ad arrabbiarsi, più che Lei, alla luce del fatto che la crisi che ha detto di aver avuto un anno fa non ha rappresentato affatto il primo momento di dubbio che ha incontrato, ma che, rivedendo la storia nel complesso, ci sta dicendo che era incerto già dopo qualche mese di relazione.

Forse a questo punto ha fatto la scelta migliore lasciandola, ma non è realistico aspettarsi che rimanga in attesa che Lei si chiarisca le idee quando non avete affatto concordato un periodo di allontanamento per riflettere.