Traumi dell'inconscio

Buongiorno, non vorrei dilungarmi sui sintomi, ma con tutta probabilità non ho superato un episodio avvenuto in età infantile (6 anni). Il problema principale è che non riesco ad essere felice e ce un flash che mi blocca quando è ora di provare serenità ed essere me stesso. Al momento sono sotto terapia con un cognitivo comportamentale, ma le tecniche da lui utilizzate non mi restituiscono risultati. Che branca della psicoterapia è piu adatta per rimuovere vecchi macigni del passato? Ce un sito dove si puo trovare un elenco di psicologi nella mia zona?
Grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
I modelli psicoterapeutici che gestiscono l'inconscio sono lo psicodinamico e lo psicoanalitico.
Puo' consultare l'albo degli psicologi della Sua Regione per verificare i nominativi degli *psicoterapeuti*.
Chi non e' psicoterapeuta non puo' effettuare alcuna forma di terapia.
A seguito di questa prima cernita potra' chiedere agli psicoterapeuti della Sua zona l'approccio utlizzato e fare una seconda cernita in base a tale parametro.
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Quali tecniche usa il suo terapeuta?
Provi a legggere qui e veda se corrispondono
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html

Dopo ne riparliamo se crede

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte. Piu che tecniche sono dei consigli pratici quelli che mi fornisce il terapeuta. L'ultimo e più utile è di non arrovellarmi sui pensieri, e ci sto riuscendo ma piu lo faccio piu la sofferenza che mi porto dentro aumenta, in quanto per me pensare ai problemi è sempre stata un ancora di salvezza per non provare dolore. Ora come ora quando penso a situazioni allegre mi sento un peso come se ci fosse un motivo per il quale non posso essere felice (ma è un flash e non riesco a percepirlo). Ho dei pensieri che tendono a farmi sentire in colpa / punire. Secondo lei un cognitivo comportamentale è adatto? Ormai sono 4 anni che ci vado ma sto male.
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Detta così ho qualche perplessità sul percorso svolto.
Se non ha ottenuto benefici nulla vieta che si rivolga a un altro terapeuta.
Legga gli articoli ai link, utili per la scelta dello specialista
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordialità
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Le *tecniche* terapeutiche basate sull'utilizzo dei *pensieri* (la cosidetta *cignitio*) non possono permetterLe dii raggiungere l'inconscio, e i suoi contenuti antichi che si ripropongono nell'oggi dando origine ai disturbi attuali
Per far questo occorre aggirare i meccanismi di difesa (inconsci) e utilizzare i sogni e le associazioni ai temi sognati.
Gli approcci in grado di fare tale operazione sono lo psicodinamico e psicoanalitico.
I miei saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

non so che tipo di trauma Lei ha subito all'età di sei anni, ma mi pare importante che non riesca neppure a scriverlo qui.
In ogni caso, tenga presente che "traumatico" è un evento che minaccia la nostra incolumità o che noi ci raccontiamo in questo modo. Quindi la narrazione che facciamo a noi stessi e di noi stessi è fondamentale per costruire o meno un evento come traumatico.

Per quanto riguarda i pensieri e quanto Lei scrive: "...per me pensare ai problemi è sempre stata un ancora di salvezza per non provare dolore." mi pare comprensibile, perché quando subiamo un trauma uno dei principali sintomi è proprio il rimuginio sull'evento e i flashback che sono pensieri disturbanti relativi all'evento. Tutto ciò serve per tentare di controllare l'evento traumatico che, per definizione, è incontrollabile!
I pensieri/vissuto di colpa sono altrettanto frequenti quando si subisce un trauma (es senso di colpa del sopravvissuto).

Per quanto riguarda il trattamento che sta facendo, sono d'accordo con la dott.ssa Rinella sulle perplessità relative alle modalità. Lo psicoterapeuta NON elargisce consigli, ma attraverso la tecnica della psicoterapia aiuta il pz. ad imparare a gestire il problema che lo ha portato in terapia.

Posso chiederLe quali obiettivi terapeutici avevate fissato all'inizio della terapia? Quali tra questi sono stati raggiunti?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#7]
dopo
Utente
Utente
Gent.le Dott.ssa Pileci,
l'evento riguarda la morte di mio nonno per la quale io ero felice ma in un certo senso mi fu "fatto pesare". Forse mi sono spiegato male ma non è che tendo (o meglio tendevo in quanto ora non lo faccio più) a rimurginare sull'evento, ma mi creavo dei pagliativi come problemi e mi dicevo sistemati quelli potrò essere felice (Es. mi convincevo di soffrire di alitosi e mi dicevo che risolta questa potrò essere felice). Fare così non mi rendeva felice ma non stavo così male come sto ora che non mi arrovello più giustamente, come se appunto crearmi un problema mi distraesse da quello che mi fa veramente male.
La cosa che mi scoraggia è che razionalmente vorrei essere felice e fare 1000 cose, ma ho come una parte di me che si rifiuta di stare bene; ho paura di riguardare in faccia quell'episodio.
Lei che dice? La cognitivo comportamentale non è adatta?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Lei ha posto a questo sito il quesito *traumi dell'inconscio* e ogni professionista che Le ha risposto lo ha fatto in base al proprio approccio.
Chi pratica il modello sistemico Le ha risposto in base alle proprie convinzioni e lo stesso ha fatto chi le ha risposto in base al modello cognitivo comportamentale. Io Le ho indicato come arrivare all'*inconscio* e perche', secondo quanto Lei aveva indicato.
Ora, se posso chiosare il consulto vorrei dirLe che delegare altri a dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare e' la strada per fallire
Lei ha ricevuto informazioni, conosce il Suo problema meglio di noi, perche' e' Suo! E deve essere proprio Lei a scegliere. Oppure sa cosa Le potrebbe accadere? Che se le cose per Lei dovesserro arenarsi e non dovesse Lei trovare alcuna soluzione ai Suoi problemi, potrebbe *incolpare* noi. Questo e' il *gioco* autolesionista della *delega*. Moto noto in psicoterapia dinamica!
Perche' idoneo a fare fallire qualunque intervento! In qualunque approccio venga effettuato!
Spero che questa mia analisi La porti a riflettere. Essa costituisce gia` un *intervento* che Le ho fornito da questa sede, perche' il ricorso alla *delega* e' un tratto di personalita', piuttosto nocivo a chi ne faccia ricorso abitualmente!
I miei saluti! E auguri!
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gent.le Dott.ssa Esposito,
il mio non vuole essere minimamente una ricerca di una delega per poi incolpare qualcuno in caso di fallimento. Semplicemente so qual è il mio problema ma mi perdo a leggere le varie tipologie di psicologia ed abbinarle al mio problema. Chiedevo solo un aiuto, ma senza accollare a nessuno nessun tipo di onere si intende.
Tutto qui.

Buona serata