conflitto genitori non risolto

Salve

Ho un problema a risolvere un conflitto recentemente avuto con i miei genitori da parte di mia sorella più giovane.
In breve, i miei genitori sono brave persone ma hanno usato un eccessivo controllo su entrambi generando nella maturità
una insicurezza che si è riversata nel lavoro e negli affetti.
Purtroppo ci si rende conto di questa insicurezza in tarda età e, con i genitori sopra i 70 anni, è quasi inutile discutere visto che non riescono a capire dove hanno sbagliato.
Loro infatti sono persone generose che se c'è bisogno di aiuto sono i primi a fare qualcosa ma allo stesso tempo hanno imposto il loro pensare e se non eri in linea con loro traspariva una delusione che provocava dolore ad un figlio che mira, quasi inconsciamente, a far essere fieri i proprio genitori quasi come scopo di vita.
Quel che a loro manca è il concetto che genitore significa rendere il figlio autosufficiente, facendogli compiere anche degli errori mentre dal loro punto di vista hanno fatto il massimo perchè non hanno fatto mancare niente (parlando di beni materiali).
Nel mio caso infatti, ho constatato che nella mia vita spesso ho fatto cose per cercare conferma dagli altri della mia bravura, ho cercato ciò che ha casa non ho avuto.
Questo dispiacere diciamo che sono riuscito a superarlo, vista anche la mia età, ma i miei genitori sono sempre gli stessi, dicono sempre le stesse cose, e mia sorella, 10 anni più giovane di me, è esplosa e non vuole temporaneamente vederli perchè nel suo caso, converte questa sofferenza in una rabbia eccessiva.
Nel suo caso ci sono sempre state discussioni sulla scuola e il lavoro ...università che ha voluto abbandonare (ma dietro anni di tira e molla con i miei che gli pagavano le tasse per farle finire l'ultimo anno che mancava) e poi il lavoro, dove mio padre entrava in merito giudicando o presentandola a suoi amici che potevano trovarle lavoro... tutti lavori che poi sono finiti male generandole ulteriore rabbia verso chi ha suggerito..

L' ultimo conflitto è finito male... mia sorella ad urlare verso mia madre, e mio padre che conclude prendendola a schiaffi.
Ora qui ci sono di mezzo io ... loro vorrebbero chiudere questo periodo di silenzio e mi chiedono di parlarci, ma io mia sorella la capisco perfettamente e non riesco a dagli colpe e se al momento non ha voglia di dialogare non insisto.
Il finale ideale sarebbe che mio padre si scusi per gli schiaffi e mia sorella per l'eccessivo sfogo, ma al momento nessuno si muove.
C'è da dire inoltre che questa lontananza a mia sorella non può che far bene... sicuramente meno stress a suo carico visto che fatica a gestirlo e prendendo decisioni completamente da sola non può che farla crescere.

Cosa mi consiglia di fare? stò alla finestra o devo intervenire?
Ma soprattutto, far capire ai miei genitori 70enni che hanno fatto errori è un qualcosa su cui devo insistere (a costo di andare insieme da uno psicologo) o lascio perdere?

grazie
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

vista così, dall'esterno e con i soli dettagli che ci scrive, la prima cosa che mi viene in mente è che c'è una grande capacità da parte di questi genitori di tenere Lei che scrive ancora invischiato nelle dinamiche di famiglia, tant'è che Lei -che non c'entra- chiede che deve fare.

E se non facesse nulla?

Inoltre, se i Suoi genitori proprio non capiscono e non cambiano (e dubito che a questa età possano cambiare), perché non prende in considerazione l'idea di fare chiarezza con uno psicologo di persona per prendere le distanze e lo stesso non lo suggerisce anche a Sua sorella?

Sarebbe bello scusarsi e perdonarsi ma questo non porterebbe la relazione ad un livello diverso, ma le cose tornerebbero esattamente come prima.

I primi a dover superare il conflitto e il relativo disagio siete voi figli.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente


Capisco avrebbe bisogno di più dati per una risposta migliore; Siamo d'accordo a prendere le distanze ma vorrei che da parte dei miei genitori non risulti solo come una fuga immotivata ed egoista.
Credo che lo psicologo serva più a mia sorella per imparare a gestire la rabbia con i miei, ma non ha intenzione di andarci... l'unico cui da retta è a me, che posso capirla perfettamente.

Finché le cose rimangono così può essere terapeutico per lei ma prima o poi questa cosa è giusto risolverla con una via di mezzo di buon senso.
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo
Da quello che riferisce sembra che i Suoi genitori vogliano *utilizzare* Lei per triangolare la situazione.
Non mi sembra sia un ruolo utile a nessuno.
Spieghi ai Suoi genitori la Sua posizione *terza*. Ed esponga il desiderio di non farsi coinvolgere.
Non servirebbe a nessuno!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Lei scrive: "vorrei che da parte dei miei genitori non risulti solo come una fuga immotivata ed egoista."

E' possibile che questo non avvenga mai, nessuno può controllarlo e in ogni caso, indipendentemente dalla loro risposta, sia Lei che Sua sorella dovete andare avanti con la vostra vita.

Certamente auspicabile che i genitori capiscano ma se così non fosse?
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

ma Lei che ci scrive
vive ancora con i genitori?
ha una famiglia propria ?
Ha figli?

E Sua sorella?

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Riguardo a
<<prima o poi questa cosa è giusto risolverla con una via di mezzo di buon senso.<<
il buon senso è molto soggettivo e ognuno vede il proprio,
ritenendolo il MIGLIORE buon senso possibile....



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#6]
dopo
Utente
Utente
Personalmente sono sposato, non ho figli e non vivo con i miei, vado ogni tanto a trovarli ma non sono di quei tipi che telefona spesso.
Mia sorella convive con il suo compagno, il progetto sarebbe di sposarsi ma non c'è una data stabilita ancora.

Mia madre: Molto ansiosa, molto apprensiva, molto testarda ma anche allegra e altruista.

Mio padre: Orfano di padre, madre normale, estroverso, fino a pochi anni fa persona abbastanza nervosa che combinata con il carattere di mia madre esplodevano spesso in risse verbali. Purtroppo in lui è mancata una componente di sensibilità verso i figli che ha generato problemi sia nella mia giovinezza (ci ho messo molti anni a riparare) che in quella di mia sorella. Credo ci sia l'esatto termine in psicologia per un tipo del genere ma non lo conosco... di quei tipi che dicono cose gravi poi si pentono e fanno le vittime, dando quasi la colpa ad un demone dentro che non controllano; Ora a 70anni si è calmato... sempre che ogni tanto se ne esce ma ormai sò come prenderlo... cosa che mia sorella (sperando abbia capito ora) non ha superato e quindi ogni tanto rissa verbale anche con lui.

Per buon senso intendo uno sforzo di almeno una della parti ma se ognuno rimane a casa sua senza sentirsi più ne vedo un assenza.

Come dicevo sopra la scena finale è tutto ciò dove erroneamente orbita la cosa:
Mia sorella sbrocca e caccia dalla sua casa i miei genitori che lei aveva accettato di farsi aiutare nei lavori (dopo loro insistenza e conseguente suo pentimento).
Nello sbrocco, che capita ciclicamente, gli vomita addosso tutto il passato andato male e tutti gli errori che loro hanno fatto.
Mio padre erroneamente interviene in modo violento e se ne vanno.
Allo stato attuale mio padre è pentito di ciò che ha fatto ma tende a nasconderlo e non vuole prendere iniziativa per non andare contro mia madre che è più indignata sull'accaduto; Mia madre vorrebbe che lei andasse uno psicologo per evitare che ricapiti di nuovo, e finché non lo fa non la vuole vedere;
Sono prese di posizione "finte" ... in realtà entrambi sono ancora li preoccupati su come procede la sua vita.

Un primo tentativo con loro l'ho fatto per cercare di far capire che le colpe di ciò che è successo non sono di una sola persona, che quella rabbia è in realtà una sofferenza, ma il tentativo è stato vano... anche perché finisci col mettere sul piatto gli errori che han fatto con me e il tutto si concluderebbe con un vaffa da parte loro senza aver compreso.

Credo le scelte siano due, o faccio un lavoro a piccoli passi per cercare di far capire qualcosa ai miei o mi distacco completamente dalla cosa in modo che il tempo e la nostalgia portino alla soluzione.
Nel secondo caso, alla domande che mi fanno "hai sentito tua sorella? sta lavorando?" dovrei non rispondere, giusto?








[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Bravo! Vedo che comincia a capire!

Per parte Sua non si metta a *costruire* copioni immaginari. Cosi' non si agita a vuoto!

Auguri!
[#8]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66



Grazie della risposta alla #5.

La scelta tra la prima e la seconda ipotesi sta a Lei.
Occorre anche valutare quanto Le costa la prima, e quante risorse porta via alla sua coppia (che è oggi la Sua famiglia!).

Se Lei fa un passo indietro, forse loro ne faranno uno avanti: "loro" sono sia i Suoi genitori che sorella.
Sin che c'è chi regola il traffico, il pedone può tentare di passare col rosso mentre il viglie si distrae; quando non c'è il rischio è più grave (la metafora è comprensibile?).

[#9]
dopo
Utente
Utente
Va bene, provo a rimanere alla finestra e vediamo cosa succede, a me alla fine conta che stiano tutti in salute e almeno mia sorella sia serena.

Ringrazio le gentili dottoresse per il supporto.

Un cordiale saluto
[#10]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Se ritiene, ci tenga al corrente.

Saluti cordiali.