Dipendenza dai genitori

Gentilissimi,
Ho un grande problema con il mio fidanzato: io ho 27 anni e lui 33, siamo entrambi laureati da pochi mesi ma, mentre io ho trovato lavoro, lui no. I suoi genitori hanno molte conoscenze e gli hanno trovato un lavoro nella loro città, per cui lui dovrebbe tornare a vivere con loro.
Ora, stiamo insieme da più di un anno e io vorrei fare qualche passo avanti (convivenza), ma lui ovviamente non può perché non lavora. Potrebbe per un anno fare un lavoro non attinente alla sua laurea senza doversi trasferire e poi ritentare i vari concorsi annuali, ma i suoi genitori non vogliono e minacciano di "tagliare i fondi" se lui non fa esattamente quello che dicono loro.
Non è la prima volta che loro lo "ricattano" così, mettendo tra l'altro "a rischio" il nostro rapporto (altre volte gli hanno impedito di attenersi a programmi che avevamo fatto insieme), e ogni volta lui china la testa e dice sempre di si. Ho provato a parlargliene ma siamo sempre finiti a litigare perché lui è convinto che quello che decidono i suoi sia il meglio per lui, quindi secondo lui io sono una egoista che, per tenerlo vicino a me, gli nega "il meglio". In queste occasioni, se io mi agitavo e mettevo in dubbio il suo amore, mi dava della paranoica e mi ha anche costretta a fare una visita psichiatrica e ad assumere psicofarmaci pena la fine della nostra storia. Altre volte dice che gli dispiace mandare tutto a monte ma "non può fare altrimenti".
Ho paura che lui non tenga a questa relazione come ci tengo io, o che comunque sia così succube dei suoi che non riesce a decidere le sue priorità e slegarsi dal loro guinzaglio. Non so cosa fare né come parlargliene ancora. Fra pochi giorni partirà e io vedo ogni possibilità di qualcosa "di più" allontanarsi come non mai.
Cosa ne pensate? Come mi consigliate di comportarmi? Secondo voi c'è un problema anche in me, che insisto nel volere una relazione stabile e una convivenza quando invece magari dovrei accontentarmi di iniziare una relazione a distanza?
Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il problema non è il "ricatto" dei genitori, perché i genitori (come chiunque, beninteso) possono fare e pretendere ciò che vogliono, ma sta poi a noi scegliere la nostra strada e fare delle scelte che riteniamo opportune.

Il Suo fidanzato, probabilmente, si trova in una condizione difficile: magari non si tratta di essere succube dei genitori, ma di voler approfittare delle conoscenze che hanno i suoi genitori, o magari di aver fatto le considerazioni opportune riguardo questa situazione.

Quindi Lei potrebbe riparlarne, ma prima è necessario mettere da parte la preoccupazione per la relazione sentimentale.
Potrebbe provare a parlare con il Suo fidanzato domandando quale decisione ha preso e perché e come intende organizzarsi per stare con Lei.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

Grazie per la risposta.
Lui ha deciso di fare quello che gli dicono i suoi perché altrimenti non lo aiuterebbero più economicamente...e per lui va bene continuare la nostra relazione a distanza, vedendoci ogni tanto e senza fare ulteriori progetti per il futuro.
Sono spaventata da questa decisione perché mi pare che lui non voglia una cosa più stabile mentre io si...mi chiedo quanto il mio sentimento e la mia voglia di fare prima o poi una famiglia con lui si ricambiata...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentile utente,

<<lui è convinto che quello che decidono i suoi sia il meglio per lui, quindi secondo lui io sono una egoista<<

Non è semplice condurre avanti una relazione se i termini sono questi.
Inoltre la Vostra età non è già più quella adolescenziale... dove anche del tempo a distanza fa parte delle "sperimentazioni".

Una relazione a distanza, dopo un anno di convivenza, deve essere negoziata ed essere accettata da entrambi. Altrimenti diventa una scelta unilaterale e "violenta", che sicuramente avrà ricadute sulla relazione di coppia.

Nei pochi giorni che Le restano, può provare a negoziare occasioni e cadenze dei Vostri re-incontri,
e capire se sarà possibile soddisfare in parte le aspettative di ambedue.
Altrimenti Lei potrà prendere - purtroppo - altre decisioni.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

Grazie per la risposta. Infatti quello che pensavo era proprio questo: capire con quanta frequenza ci vedremmo e, se vedessi che la cosa non ha futuro, interrompere la relazione anche se ovviamente sarà una scelta difficile... Sono lieta di leggere, dalle Vostre risposte, che non pensate che sia io quella che esagera. Lui mi fa molti sensi di colpa e mi sento sempre come se chiedessi la luna. Credo non sia giusto che mi faccia sentire così e le Vostre risposte mi confortano molto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentie utente,

guardi dentro di sè, prenda atto di quello che "sente" e non sia - se può - troppo permeabile ai sensi di colpa.


Saluti cordiali.


[#6]
dopo
Utente
Utente
Molte grazie a entrambe per le risposte rapide e per la Vostra attenzione.
Scrivere qui e leggere i Vostri pareri mi ha aiutata molto, anche perché di queste cose ne ho parlato solo a mia mamma (che dà "ragione" a me, ma lo ritengo un parere giustamente "di parte") in quanto non so come parlarne agli amici, sono argomenti per me molto riservati.
Dovrò certamente lavorare sui sensi di colpa, che mi faccio spesso e volentieri, magari con l'aiuto di uno Specialista.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

<<Dovrò certamente lavorare sui sensi di colpa, ... magari con l'aiuto di uno Specialista.<<

Ottima idea.
La aiuterebbe molto.

Se ritiene, ci faccia sapere nel tempo come va.


Saluti cordiali.