Il tradimento non è giustificabile

Ho conosciuto al lavoro il mio compagno. Ci siamo frequentati per poco alla fine siamo andati a convivere praticamente da subito visto che avevamo casa da soli. Mi sono lasciata andare. Inizialmente è stato difficile cambiare le mie abitudini ma le cose sono venute con spontaneità, stavamo benissimo insieme, mai un litigio, sempre premuroso, affettuoso,parlavamo di futuro, gli ho dato piena fiducia e poco tempo fa ho scoperto che mi tradiva. Mi ha raccontato tutto in lacrime, non ce la faceva più. Abbiamo litigato, pianto e nei giorni successivi parlato molto. È riusciuto a dirmi cose che si teneva dentro da anni: per lui era la normalità tradire, non voleva affezionarsi, era una sorta di paracadute, faceva tutto senza pensare realmente alle conseguenze e al male che provocava, sapeva scindere bene sessualità e affettività. Da piccolo ha "sofferto" di complesso di edipo e in adolescenza ha avuto esperienze omosessuali per gioco. Credo che abbia capito veramente l'errore, che ha un problema enorme nel gestire le emozioni e i rapporti. Aggiungiamo una non perfetta intesa sessuale all'inizio della storia. Detto questo il tradimento non è giustificabile, ma tutte queste vicende hanno portato ad un'azione tanto prima d'amore e rispetto per me o molto piena di amore e ego per lui. Ora ho mille pensieri, sono stremata, ho messo in discussione tutto: il suo amore nei miei confronti ma soprattutto il mio. Mi chiedo se realmente è l'uomo della mia vita che ha fatto un enorme scivolone o se ho solo paura di ricominciare da sola senza di lui. Ora non mi manca, non mi viene voglia di sentirlo e non provo nessuna emozione quando lo vedo, in ambito lavorativo, anche in presenza dell'amante.
Tutte queste mie emozioni mi spaventano. Non so cosa fare.

Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Non so cosa fare.>>

Gentile Ragazza,
ritiene indispensabile FARE qualcosa?
Cosa accadrebbe, secondo Lei, se non prendesse per il momento alcuna decisione, ma si regalasse il tempo per "digerire" l'accaduto e avere poi le idee più chiare?
Come mai le sue emozioni la spaventano? Ritiene forse che non siano quelle "giuste" da provare in tale situzione?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
Grazie per la risposta. È quello che sto provando a fare, prendermi del tempo per me, cercare di riprendere in mano la mia vita.
Mi spaventano le mie emozioni perché non provo nulla quando lo vedo, tutte le sensazioni belle si sono allontanate da me sono diventata insensibile, forse è un modo per proteggere se stessi. E sì, non mi sembrano quelle giuste da provare in questo momento.