Padre malato sclerosi multipla

Gentile Dottore/essa
Mi rivolgo a Voi per esporre un problema. Vorrei partire dicendo che non ho mai avuto un buon rapporto con mio padre, forse perchè siamo simili caratterialmente. Non ho mai avuto affetto da parte sua es è sempre stata una persona distante. Il suo carattere però è peggiorato negli ultimi anni. Sapevo che aveva una malattia e mia madre non me ne aveva mai parlato nonostante io abbia 19 anni. Tuttavia un giorno cerco la parola interferone e capisco che mio padre è affetto da sclerosi multipla. Finalmente mi sono state date risposte. Da qui parte il mio problema. Vede, da quando so che mio padre ha las.m. cerco di giustificare ogni suo comportamento aggressivo, è sempre in collera con me e mia madre nonostante non facciamo nulla. A volte lancia le cose furiosamente solo se chiediamo se desidera del caffè; è sospettoso e non si può fare alcuna critica, spesso alza le mani con entrambe. Io ora non mi arrabbio più perchè cerco di comprendere la sua malattia, vorrei aiutarlo davvero, vorrei avere un rapporto con lui come tutti i miei coetanei hanno, ma c'è un muro perchè non permette a nessuno di avvicinarsi. Io mi rivolgo a Lei per chiederle cosa posso fare e come posso aiutarlo con gesti semplici e quotidiani perchè non so proprio da dove iniziare e a mia madre ormai non interessa più nulla del suo stato, non cerca di giustificarlo come faccio io. Mi dispiace per essere stata troppo lunga, in attesa della sua risposta, le porgo
Cordiali saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
ti suggerisco di contattare la sezione provinciale dell'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), presente anche nella tua città: troverai lì la possibilità di una consulenza e un supporto psicologico specifico per il problema, sicuramente più utile ed efficace di un semplice consulto on line.

Puoi andarci da sola o, se preferisci, magari potresti coinvolgere anche tua madre: ritengo fondamentale che i famigliari di una persona malata ricevano un adeguato accompagnamento in questi difficili percorsi.

Auguri per tutto.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66


Gentile ragazza,

nel frattempo che prenderà contatti con l'AISM, preziosa associazione, non si meravigli se suo padre è così aggressivo.

Al carattere un po' particolare si è aggiunta una malattia che inevitabilmente peggiora,
e dunque la rabbia per essere stato colpito da tale evento è presente in quasi tutte le persone con tale problema.

Tenga conto anche che con le persone più vicine si è maggiormente se stessi, mostrando anche il proprio lato peggiore, perchè si sa che non ci abbandoneranno.

Per i famigliari, essere seguiti psicologicamente diventa quasi necessario,
sia per la durata della malattia stessa (anni),
sia nelle fasi di peggioramento,
sia per la necessità di essere sostenuti al fine di dare sostegno all'ammalato stesso.

Saluti cordiali.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/