Mi è venuta paura di volare dopo tanti anni

Buongiorno,

sono una donna di 33 anni e viaggio in tutto il mondo da quando sono piccola. Non ho mai avuto problemi di alcun tipo anzi, viaggiare in aereo mi è sempre piaciuto molto. E' da un anno circa che, non appena si presenta l'opportunità di fare un viaggio intercontinentale, ecco che arriva anche l'ansia di prendere l'aereo. Non ho smesso di volare del tutto, durante l'ultimo anno ho sempre preso voli ma con un massimo di 4h di viaggio. Sono stata in Giappone tre anni fa e anche negli USA senza provare assolutamente nulla, ero tranquillissima. Adesso devo lottare con questa nuova fobia. Non so come gestirla perchè non voglio precludermi la cosa che più amo al mondo, viaggiare.
Dovrei partire per Bangkok alla fine di marzo e sono combattuta se prendere o meno il volo per questo motivo. Il pensiero di stare su in aria per 12 ore (6 e 6 con in mezzo uno scalo) mi spaventa. Non ho attacchi di panico per fortuna ma ci penso spesso già due mesi prima. Ci sono momenti in cui mi dico: ma si dai... andrà tutto bene. Altri in cui mi scoraggio. La mia paura consiste del pensare ad ogni tipo di emergenza dell'aereo, paura di cadere sostanzialmente... non l'ho mai avuta e onestamente mi spaventa.
C'è qualcosa che posso fare per aiutarmi?
Ringrazio molto e saluto cordialmente
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,
L'ansia del volo è abbastanza comune e può anche insorgere all'improvviso come lei ci scrive. Ed è altrettanto chiaro e comprensibile che questa paura rappresenti una frustrazione al suo amore di viaggiare

Prima di proseguire nel consulto, vorrei farle qualche domanda per cercare - con i limiti di una consulenza online - di delineare un quadro più chiaro e provare a cercare insieme soluzioni per affrontare la sua sua fobia.

1) lei è una persona che sperimenta prevalentemente l'emozione dell' ansia?
2) in passato ha avuto momenti e/o periodi contraddistinti altre ansie/paure diverse da quella di cui ci parla ora? Se si, ce ne potrebbe parlare?
3) se dovesse pensare: sono avvenuti degli episodi/momenti, prima che in lei si insinuasse questa paura? (Anche eventi apparentementi insignificanti...).
4) quale è la sua paura più grande in assoluto? Cioè cosa teme che possa accadere di maggiormente catastrofico ( a parte cadere con l'aereo)?

si prenda con calma il tempo di riflettere sulle domande. Senza fretta...

noi siamo qui per lei!

Ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrà fornirci

Un saluto

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Pizzoleo,

la ringrazio tantissimo per la sua risposta. Rispondo volentieri alle sue domande in ordine qui sotto:

1. Generalmente no, anche se ultimamente il mio lavoro mi ha portata ad avere degli stati ansiolitici che non avevo mai provato prima. Faccio la project manager per un'agenzia e il fatturato dipende da me. Ad agosto e settembre 2016 ho passato un periodo di forte stress per un incarico e l'ansia la faceva da padrona in quei mesi tanto che mi svegliavo con la tachicardia e in seguito ho sofferto di gastrite. La mia preoccupazione era cmq immotivata visto che l'incarico è andato a buon fine.

2. Le ansie e paure sono quasi sempre legate al mio lavoro anche se mi agito alle volte quando dico delle cose a qualcuno di cui poi mi pento e mi preoccupo di aver compromesso il rapporto con quella persona. Sono diventata una persona molto sarcastica e pungente negli ultimi anni e alle volte dico cose che non dovrei.

3. Relativamente al volo, io ho notato che si è scatenata a novembre 2015. Con il mio compagno stavamo programmando un viaggio in Argentina quando è accaduto l'episodio di Parigi attaccata dal terrorismo. Purtroppo questo è un fattore che ha un grande peso nella mia mente perchè colpiscono punti per me molto sensibili: città dove sono stata, aeroporti, aerei e solo pensare che avrei potuto esserci io in uno di quei luoghi mi fa agitare. Nelle settimane successive, esattamente quando ho aperto il pc per prendere i biglietti aerei per l'Argentina, esattamente nel momento in cui il mio sguardo si è posato sulla durata del volo, cioè 12 ore, ho sentito il primo attacco di ansia e siamo stati costretti a cambiare meta, optando per un volo più corto, per le Canarie. Anche lì però non ero del tutto rilassata. Abbiamo volato con una compagnia che non avevamo mai preso, che poi si è rivelata essere una delle migliori provate finora, e questo mi dava da pensare. Durante il 2016 però ho preso molti altri voli di breve durata, massimo 3 ore, e la situazione sembrava sotto controllo. La mia ansia è altalenante, in quanto ci sono momenti in cui sono convinta di dove voglio andare, prenoto hotel ecc, altri, per esempio quando arriva il momento di prendere il volo, in cui la sicurezza viene meno e mi trovo in difficoltà e a disagio, come ora.

4. La mia paura più grande... è difficile. Ho paura di perdere il mio compagno, siamo assieme da quasi 11 anni. Però in generale non direi di avere altre paure se non quelle legate all'aereo.

Grazie mille Dottore per qualsiasi indicazione potrà darmi. Attendo il suo riscontro

Saluti

Anna
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Com'è facile aspettarsi, l'ansia da volo è in aumento fra le persone.

Ma in generale le suggerirei di rivolgersi a uno psicoterapeuta e parlargli del suo problema. A quanto pare in lei l'ansia si sta esprimendo in modi diversi e questo è un probabile segno che, se non farà qualcosa, questa potrebbe strutturarsi e radicarsi ancora di più.

Gli approcci focalizzati e direttivi come il comportamentale o lo strategico sono molto efficaci per questa tipologia di disturbi. Per la paura dell'aereo in particolare potrà ricevere istruzioni dettagliate, da mettere in atto preferibilmente con un certo anticipo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile Anna,

l'emozione dell'ansia, pur facendo parte del nostro "corredo cognitivo" fin dalla nascita, in alcuni momenti/periodi per: intensità, frequenza e durata, diventa una sgradevole e poco tollerabile compagnia di vita.

Come il Collega Santonocito scrive: l'ansia in lei si sta esprimendo in modi diversi.

anche spazi e tempi in cui lei sperimenta quest'emozione variano: lavoro, aereo.

Vediamole insieme queste variazioni di tempi e spazi dell'ansia:

1) Ci racconta che già dal settembre del 2016 questa emozione le sta creando disagio tanto da arrivare a somatizzare con tachicardia e gastriti. Quando la parola non ci permette di esprimere "a voce" le emozioni, queste si "tramutano" in segnali di allarme corporei. Le emozioni stesse sono segnali e informazioni che dobbiamo imparare a cogliere e dare un nome e un significato. Quando ciò non avviene, il corpo "parla" al nostro posto.

Perché proprio tachicardia e gastrite?

*Tachicardia: il cuore è il primo organo a svilupparsi nel grembo materno e nel momento del concepimento il cuore inizia a battere ancor prima che il cervello sia formato.Ed è così che il cuore raccoglie più esperienze di qualsiasi altro organo e porta in sé i ricordi e gli insegnamenti più antichi.
Circa 20 fa in California un gruppo di ricercatori ha dato vita all’Institute for Hearthmath (Istituto per la Matematica del Cuore) con lo scopo di approfondire la ricerca sui meccanismi che regolano il cuore umano. Ciò che è emerso è che all’interno del cuore c’è un piccolo cervello fornito di cellule cerebrali esattamente come il cervello che si trova nella scatola cranica.

*Gastrite: il sistema gastrointestinale è chiamato "secondo cervello" proprio perché contiene al suo interno più cellule neuronali che in tutto il nostro sistema nervoso centrale.

2) il suo modo di comunicare, come si può intuire leggendo fra le righe, negli anni è sensibilmente variato. Lo spazio dell'ansia, in questo caso, è legato al timore di poter fare e/o dire qualcosa che potrebbe compromettere una relazione. Lei scrive: << alle volte dico cose che non dovrei>>. Questa modalità la conduce ad autogiudicarsi negativamente e probabilmente innesca un'altra emozione: il senso di colpa.

3) l'episodio degli attentati nella sua cara Parigi, l'hanno sensibilmente quasi emotivamente e comprensibilmente destabilizzata dato il suo legame emotivo con la città.

Tutto ciò l'ha probabilmente condotta ad assumere modalità controllanti di viaggiare. In un volo di 3 ore l'ansia dura 3 ore. Il un volo di 12, i disagi ansiosi durano 12 ore. Quindi, è come se avesse paura della paura. Ovvero inconsapevolmente probabilmente lei dice a se stessa: "meglio un'ansia di 3 ore che una di 12". Sarebbe meno tollerabile e controllabile un'ansia eccessivamente prolungata nel tempo. Che ne pensa?

4) altro fattore importante che le insinua quest'emozione è il timore di perdere il suo caro compagno. Ma lei? non ha timore di perdere se stessa?

che idee ha in proposito a ciò che ci siamo detti?



[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,

grazie per tutte le risposte che mi avete dato. Proprio oggi ho acquistato il volo per Bangkok. Parto ugualmente, anche se sento quella leggera ansia di cui vi parlavo. Volevo sapere se c'è qualcosa che posso fare per stare un pò più tranquilla prima e durante il volo. Naturalmente la parte fondamentale devo farla io, facendo un lavoro su me stessa e cercando di convincermi che l'aereo è uno tra i mezzi di trasporto più sicuri, cosa che dovrei già sapere bene visto che non è un mezzo a me nuovo.
Vi ringrazio molto per l'aiuto

Anna
[#6]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Per ora non occorre fare proprio nulla!

Quello che doveva fare lo ha già fatto prenotando Bangkok ;)

Buona domenica!
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