Violenza verbale

Buongiorno, sono una donna di 29 anni. Per anni, dall’adolescenza fino a tempi recenti, ho subito violenza verbale da parte di mio padre. Quello che a tutti sembrerebbe un padre dolce e premuroso mi ha ricoperta di insulti e volgarità di ogni tipo.
Il dialogo con mio padre è sempre stato impossibile. Tempo fa ci rivolgemmo anche a un paio di terapeuti: gli dissero di smettere, che stava facendomi del male, ma non ottennero nessun risultato. Mio padre ha sempre minimizzato, ha sempre creduto di risolvere tutto con un “ti voglio bene”. Una volta riuscivo (o almeno credevo) a farmi scivolare tutto addosso, ma negli ultimi tempi (quando ancora vivevamo insieme) bastava un insulto dei suoi per farmi stare davvero male, iniziavo a tremare dalla rabbia.
Il “problema” è che a oggi mi rendo conto di non essere capace di un gesto di affetto verso di lui, di non riuscire a non guardarlo con diffidenza, a dimenticare. Mia madre mi accusa di essere rancorosa; ritiene che dovrei passare oltre, guardare i suoi lati positivi. Io non ci riesco, e non voglia. Penso che se fossi stata vittima di violenza fisica nessuno si sognerebbe di dirmi “sei rancorosa”. Per quanto mi riguarda è la stessa cosa. Tanto più che non c’è mai stato, da parte sua, un tentativo sincero di scuse: so che potrebbe ricominciare da un momento all’altro e per un qualsiasi futile motivo. Forse con il tempo passerà la rabbia, ma le ferite rimangono tali. Per questo non credo di dovermi sentire in colpa per la mia freddezza nei suoi confronti, nessuno dovrebbe provare a farmi sentire così. Sbaglio? Purtroppo si tratta di una forma di violenza così subdola da farmi, a volte, dubitare anche delle mie idee e di quello che provo. Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il problema non è tanto di sentirti o meno in colpa o rancorosa verso di lui. Il problema vero è che se non riesci a staccare le reazioni che provi per quello che tuo padre ti fa o ti dice, rimarrai sempre dipendente da lui. In modo negativo, ma è pur sempre una dipendenza.

Per diventare adulta devi imparare a non lasciare che ciò che gli altri ti dicono ti destabilizzi così tanto. Ovviamente la strada più diretta è quella della psicoterapia o della consulenza psicologica.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com