Problema con i miei genitori

Gentili psicologi buongiorno,

sono qui per esporvi delle problematiche che mi riguardano direttamente.
Mi chiamo Dario e ho 23 anni, attualmente sono studente di economia e commercio e ho da poco finito tutti gli esami previsti nel mio piano di studi.
Per raggiungere questo risultato mi sono dovuto impegnare molto e tuttavia ritengo che sia stata una perdita di tempo e di energie.

Il motivo per cui sono qui è che il rapporto con i miei genitori,ed in particolare con mio padre è pessimo. Penso di essere arrivato ad un punto critico.
Mio padre è un PESSIMO padre, non posso parlare con lui di nulla perchè mi dice che gli faccio perdere tempo, mi ha sempre detto studia e impegnati ed inoltre è sempre assente in famiglia, della serie arriva a casa mangia e se ne va via, quando ero piccolo di me si occupava esclusivamente mia madre, perchè mio padre era troppo impegnato nelle sue faccende.
Allora io mi chiedo, perchè ci sono degli individui che fanno un figlio e poi non si assumono le grosse responsabilità che comporta fare il Padre? Perchè io sinceramente prima di fare un figlio, ci penserei 10000 volte e credo che fare il genitore sia un lavoro molto difficile e non di certo alla portata di tutti,io per esempio non me la sentirei.

In questo contesto di famiglia allo sfascio, c'è l'aggravante economico, mio padre con il suo titolo di studio (terza media) porta a casa, se va bene 1500euro al mese,mentre mia madre non lavora affatto. Questo implica che mio padre non mi da soldi per comprarmi vestiti,per uscire,ecc.... Io siccome mi sono impegnato duramente per fare 21 esami alla facoltà di economia e commercio vorrei ricevere qualche merito e gratificazione,soprattutto dai miei genitori.
Ancora una volta pago io le conseguenze dovute al fatto di avere dei genitori che si sono impegnati poco e niente nella loro vita.

Sto pensando di andare a cercarmi un lavoro, mollando definitivamente gli studi, ma ancora una volta i miei genitori mi dicono che sbaglio, che dovrei finire,ecc... Io so solo che non vedo l'ora di uscire da questa casa e non rivedere mai più i miei genitori. Qualche consiglio?

Distinti saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Allora io mi chiedo, perchè ci sono degli individui che fanno un figlio e poi non si assumono le grosse responsabilità che comporta fare il Padre?
>>>

Il consiglio ritengo più adatto ai ragazzi della età che si trovano nella tua situazione è: smetti di chiederti perché. E inizia a pensare COME ottenere ciò che ti interessa.

So che può non essere facile. Molti giovani hanno difficoltà a capire subito qual è la direzione da dare alla propria vita, ma è anche vero che non si può che scoprirla tentando di fare delle cose.

Perciò dovresti interrogarti per trovare cosa ti piace di più e poi basarti su quello. Puoi farti aiutare da uno psicologo, magari che operi nel settore dell'orientamento professionale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66


"Il motivo per cui sono qui è che il rapporto con i miei genitori,ed in particolare con mio padre è pessimo"

Gentile utente,

Lei è giunto ad un ottimo punto del Suo progetto universitario.

Casa è successo affinchè Lei stia ritornando indietro,
alla considerazione che Suo padre ha di Lei?
Forse perchè "mio padre non mi da soldi per comprarmi vestiti,per uscire,ecc.."?
In cambio forse Le avrà pagato le tasse universitarie,
avrà saldato le bollette della luce che anche Lei consumava,
non Le avrà messo in conto i pasti, ecc.

Mi sfugge veramente il motivo per il quale, ad una distanza minima dalla meta,
anzichè concentrarsi sul come raggiungerla,
Lei si gira indietro a lamentarsi.
Mi aiuta a capire?
Si aiuta a capir-si?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
dopo
Utente
Utente
il primo motivo è che ho paura di affrontare una cosa nuova, cioè la tesi.
mi sento disperso e non so da dove iniziare, visto che quello che ho studiato non mi stimola per nulla.
il secondo motivo è che mi sono veramente stufato di studiare, vedo i miei amici che con il diploma delle superiori si sono trovati un ottimo posto di lavoro, passano i sabati a cenare tra di loro, vanno in vacanza, si comprano automobili nuove, ecc..
tutto questo mi fa pensare, ma mi piace davvero studiare? probabilmente la risposta è no, visto che mi pesa il fatto di dover rinunciare a molte altre cose per inseguire un titolo di studio, che alla fin dei conti non so nemmeno quali porte mi possa aprire.

Scritto in maniera chiara, io all'università non mi ci iscriverei più nemmeno se mi cavano un dente.
Visto che ho avuto la sfortuna di studiare economia e commercio, ho imparato a valutare la convenienza di un progetto d'investimento, considerando il fatto che un corso di laurea porta via minimo 4/5 anni, oltre che le tasse da pagare (molto salate in italia), bisogna tenere in considerazione il fatto che per questo periodo di tempo non si ha la possibilità di lavorare, percui tenendo conto di tasse+mancati incassi (il c.d. costo opportunità), si arriva a sfiorare un costo dell'investimento di circa 120.000/150.000 euro. A questo punto per valutare la convenienza o meno ti questo tipo di investimento, bisogna considerare i flussi di cassa attesi prospettici e "attualizzarli" a quanto costa oggi il danaro, secondo i miei calcoli spannometrici il tempo di recupero di tale investimento è nell'ordine di una ventina d'anni.
Io mi sono soffermato sulla dimensione matematico-finanziaria è ovvio che poi uno studia anche per altri motivi, ma le mie considerazioni NON possono essere trascurate a fronte di un investimento del genere. Per una famiglia povera, queste sono cifre grosse, il corollario che secondo me ne segue è che studiare conviene in queste situazioni
1) la famiglia di appartenza dello studente è molto benestante
2)lo studente vuole intraprendere una determinata professione in futuro (medico, avvocato, ingegnere, dott. commercialista, ecc...) e per farlo è disposto a rinunciare ad amici, affetti, ragazze, automobili, vestiti, ecc...
In tutti gli altri casi, ad esempio nel caso lo studente provenga da una famiglia povera e voglia acquisire maggiori competenze, ma senza intraprendere un determinato percorso professionale (ad. esempio diventare dottore commercialista), beh fare l'università non conviene!

Il mio pensiero a riguardo potrà sembrare limitato, in quanto si focalizza sul mero aspetto economico, ma credo di aver fornito delle argomentazioni valide a sostegno della mia tesi. Non voglio assolutamente fare delle polemiche e ringrazio nel caso qualcuno risponda, ho espresso solamente il mio pensiero.

cordialità.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissimo, ormai è alle porte della fine degli studi, proprio da persona pragmatica quale è , vale la pena di concludere e poter sfruttare, tutti i soldi, la farica ed il sacrificio che gli studi sono costati.. I suoi amici col diploma ora guadagnano un pò , hanno più soldi in tasca e più sabati per svagarsi.. ma questo avranno sempre in genere, un po di più , ma non molto. Sappia anche che vediamo molti , ma molti ragazzi che alle porte della laurea hanno voglia di mollare tutto Ebbene.. è vertigine , sembra la cosa più facile..la paura della vera vita..e perciò mollare
tutto.
Si scelga o cerchi un buon relatore e un argomento che può esserle utile e questa benedetta tesi la farà , come tutti,,.. si dia un tempo
quello sia ,che il meglio è nemico del bene..Coraggio , bisogna credere ai propri sogni
, anche essere in grado di gestirli opportunamente e sbattersi per realizzarli.. i genitori hanno fatto come potevano, con gli strumenti culturali, sociali che hanno.. Auguri con empatia ..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le considerazioni che fai possono essere tutte valide. Ma il punto è che solo tu puoi decidere se vadano applicate a te o meno. Nessuno può farlo al tuo posto. Quindi accogliamo lo sfogo, ma non possiamo essere noi a dirti cosa fare o non fare.

Tuttavia c'è un punto importante, ed è quello che ti è già stato fatto notare: ti manca solo la tesi per completare quello che hai iniziato. Certo, potresti anche smettere e andare a lavorare già domani mattina. Nessuno te lo proibisce. Ma ricorda che diventare adulti significa portare a compimento ciò che si è iniziato. Abbandonare ora, potrebbe comportare un effetto negativo sulla tua autostima, magari non subito.

Arrivo a dirti che la facoltà che hai scelto, al punto in cui sei, è *molto* meno importante della tua decisione di completarla o abortirla al nono mese. Anche se non andrai a fare un lavoro che sfrutta ciò che hai studiato, l'aver portato in fondo questo percorso ti farà sentire molto meglio. Di nuovo, non subito.

Chiunque sia riuscito a laurearsi sa che il periodo degli ultimi esami e fra la loro conclusione e la laurea è uno dei più duri. Per una serie di ragioni che non sto a elencare. Ma tutti ci siamo rimboccati le maniche e l'abbiamo affrontato. E questo è molto più importante della particolare tipologia di materie studiate.

Il meglio che un percorso di studi impegnativo come l'università ha da offrirti è proprio allenarti alla perseveranza. Ma se smetti adesso, ti perderai questo grande insegnamento. Le singole nozioni apprese sfumano dalla memoria, con il tempo, ma la costanza e l'impegno profuso restano, ed è quella la vera conquista. Non il pezzo di carta.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Chiarissimo Dott. Santonocito,

Condivido i suoi discorsi riguardanti l'autostima,
anche perchè esattamente il giorno Venerdì 3 Febbraio 2017, giorno che ho finito gli esami mi sono sentito "pieno di me", vedevo la tesi come un traguardo finale, una cosa che potevo fare in tranquillità, proprio per il fatto di essermi lasciato alle spalle tutti gli esami.
In realtà così non è, mi sono accorto che la prova finale è un lavoro piuttosto complesso da fare.

Io mi trovo in una situazione nel quale l'investimento già fatto in termini di tempo, denaro, sforzo è molto maggiore rispetto all'ultimo investimento da fare. Un agente razionale porterebbe a termine il lavoro.
Io credo che questa tendenza a pensare "ormai il più l'hai fatto, finisci" sia abbastanza pericolosa, perchè ci costringe a fare qualcosa che magari non ci piace, nonchè ad aumentare i danni,solo per non non fare affondare il costi dell'investimento già intrapreso.

Tuttavia mi trovo in una profonda situazione di counter factual thinking, continuo a pensare a cosa mi sarebbe potuto succedere se non avessi intrapreso l'università o comunque se avessi fatto le cose in maniera diversa. Penso che questo sia un sintomo di un qualcosa di patologico
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, i tuoi dubbi profondi e circostanziati potrebbero benissimo essere sintomo di ossessività patologica. In tal caso faresti bene a interpellare uno psicologo di persona, meglio se ad approccio comportamentale o strategico, prima di prendere qualsiasi decisione importante.

Perché se si trattasse di quello, continueresti a essere ossessionato dai dubbi anche se rinunciassi alla tua laurea.