Anafettività

Buongiorno, sono in procinto di rivolgermi per la prima volta ad uno psicoterapeuta.
Ho presto32 anni e i miei problemi,ad oggi, hanno raggiunto una dimensione spropositata, tanto da compromettere ogni aspetto della vita. Non ho pertanto un singolo problema ma un disagio generale e consistente. La condizione in cui mi trovo è questa:una carenza emotiva(una sorta di anafettività) che si è andata formando con un persistente tentativo di far fronte ad una insicurezza,un senso di inadeguatezza con relative angosce. In questo momento sono letteralmente tagliato fuori da ogni aspetto della vita: famiglia, lavoro, socialità. Il primo problema ora come ora è appunto quello della carenza di emozioni e sentimenti. In soldoni "non voglio vedere la mia emotività" e sebbene abbia fatto dei piccoli progressi, questi vengono meno ogni qualvolta mi accingo ad agire. Ogni volta che tento di muovermi per fare qualcosa che comporti un coinvolgimento emotivo o magari un piccolo disagio creo automaticamente il vuoto.

Vorrei sapere quale tipo di terapia è consigliata in questi casi. Essendoci molti metodi sono abbastanza confuso: psicoanalisi, cognitivo comportamentale, gestalt, ipnosi, ...altro?
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 19.1k 609

Gentile utente,

rispetto all'obiettivo da perseguire attraverso una psicoterapia occorre innanzi tutto anche un parere professionale esterno, oltre a quello derivante dalla Sua introspezione. A questo servono la/le prima/e seduta/e.

Per quanto riguarda l'orientamento psicoterapeutico più adeguato per le problematiche che espone,
ritengo importante che Lei si documenti personalmente.
Questo articolo La aiuterà certamente:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Ci risentiamo dopo la lettura, se ritiene.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Risposta utile
Dr.ssa Alessandra Saglimbene Psicologo, Psicoterapeuta 19
La confusione è normale. Prenditi tutto il tempo per capire e documentarti. E' importante che tu scelga in base a ciò che va bene per te e non in base a quello che va bene agli altri. Posto che la scelta è tua e soltanto tua, e che a prescindere dall'approccio che sceglierai è fondamentale una buona relazione con il terapeuta, dal mio personale punto di vista, potrebbero essere indicati i seguenti approcci:
terapia cognitivo-comportamentale
terapia della gestalt
terapia breve strategica

La lettura del seguente libro potrebbe esserti di grande aiuto nell'immediato:
" Psicotrappole. Ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli: imparare a roconoscerle e a combatterle" autore Giorgio Nardone.

Auguri.

Dr.ssa Alessandra saglimbene
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa - Specialista in Psicoterapia Breve strategica

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