Mio figlio di 9 anni apprezza solo il papà

Buongiorno gentili dottori,
vi scrivo in merito a mio figlio minore e al nostro rapporto quasi inesistente, al contrario di quello che accade tra lui e il suo papà.Anche per strada lo sommerge di baci, gli urla "amoreeee miooo!!", lo abbraccia, si preoccupa per lui, mentre io non vengo quasi calcolata. Soffro molto per questo....io cerco di essere presente e severa quando serve, mentre mio marito è molto piu' "morbido" di me e lo sgrida molto raramente...anzi, quando torna dal lavoro, chiede com'è andata ma poi chiude dicendo:" soliti problemi...non mi va neanche di sentire". Io credo che il bambino si sia fatto l'idea che il papa' sia migliore, piu' bravo, piu' buono, piu' tutto, proprio perchè fa piu' l'amico del genitore. Mi sento sola a dettare le regole, sola a dare le punizioni, sola a combattere, mentre lui non deve fare nulla per ottenere ammirazione e molto piu rispetto di quello che ottengo io. Premetto che mio marito ha sempre fatto battute strane davanti ai bambini, tipo:" a chi vuoi piu bene tra la mamma e il papà?? Devi dire AL PAPÀ!".....Ridendo, ma l'ha detto piu volte e sono cose che credo non si debbano mai dire, queste; nemmeno per scherzo. E non la vediamo mai allo stesso modo. L'altra sera, parlando con mio figlio, in merito al fatto della differenza di comportamento che tiene tra noi due, mi ha detto:" io sto col papà e cerco di volergli piu bene perche' lui prende il pc e mi fa passare del tempo senza annoiarmi; anche se fa solo quello...a me però piace. Poi mi fa regalini...tu non lavori e non lo fai. Quando poi chiedo a te di giocare o fare qualcosa assieme, dici sempre che devi fare altro: lavare, stirare....allora non te lo chiedo più. Impegnati a stare di più con me, a essere meno cattiva e ti vorrò bene quanto a lui...gelosina!" . Io non so se sia il motivo reale, se sia una sorta di ricatto il suo, fatto sta che abbiamo instaurato una specie di competizione che non credo debba esistere....possibile che non noti tutto quello che faccio per lui? Lo aiuto da sola coi compiti, coi ripassi, tengo tutto pulito, ho rinunciato al lavoro per crescerli...e non lo notano. Il padre fa due cose e viene ricordato e valorizzato. Alla fine ora è come se vivessi per ottenere la sua attenzione.....cosa che non ho. Mio marito non lo reclama e ottiene tanto affetto; io lo reclamo ma non ne ho quasi mai.
Premetto che abbiamo anche un altro figlio di quasi 12 anni...purtroppo visto come "anonimo" da mio marito, dato che non hanno quasi rapporti....il contrario di ciò che accade col minore. Si scontrano di continuo e soccombe spesso davanti alla tirannìa del fratellino, avendo un carattere più debole. Non mi sento apprezzata, mi sento svalutata e messa da parte e la cosa mi sconforta moltissimo. Come si può fare per migliorare la situazione mia e loro? Dove si sta sbagliando?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

si percepisce il disagio ma anche la rabbia, nel suo consulto..

Riscontro due generi di problemi.

Il primo riguarda la gestione della genitorialità.
Quando non si è sulla stessa lunghezza d'onda succede di entrare in competizione, di creare delle sotto-coppie genitore-figlio.
Consideri però anche che - per il figlio maschio - il padre è un modello; il bambino si identifica in lui, si proietta nel futuro da uomo-maschio, lo imita. E tutto ciò è naturale nei processi di crescita.
Purtroppo non avviene con il più grande.

Il secondo aspetto riguarda la relazione tra Lei e il figlio più piccolo.
La diagnosi l'ha fatta il figlio stesso: "..Quando poi chiedo a te di giocare o fare qualcosa assieme, dici sempre che devi fare altro: lavare, stirare....allora non te lo chiedo più. Impegnati a stare di più con me, a essere meno cattiva e ti vorrò bene quanto a lui...gelosina!" ".
Accade che la madre, maggiormente presente con i bambini specialmente se casalinga, risulti ai loro occhi una figura più "operativa" che affettiva e stimolante. E dunque Lei ha da riflettere su quale immagine di madre e di donna sta presentando attualmente ai Suoi figli (ma anche a Suo marito).
Il padre si avvantaggia dell'assenza e, quel minor tempo di presenza, se lo gode.

Credo dobbiate parlarne tra Voi seriamente,
perchè questa situazione genitoriale (e la rabbia che Lei sta accumulando) potrebbe avere delle ricadute sulla Vostra stessa relazione di coppia.
A questo proposito allego una lettura per Lei:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html

Saluti cordiali.








Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

il suo bambino è scaltro e intelligente e ha capito che per lei questa situazione è fonte di sofferenza, approfittandosene per ricattarla - come lei stessa dice.

Alla sua età di certo non gli può interessare questo:

"Lo aiuto da sola coi compiti, coi ripassi, tengo tutto pulito, ho rinunciato al lavoro per crescerli...e non lo notano"

perché è troppo piccolo per capire.
Probabilmente nemmeno suo marito capisce il suo sacrificio e il suo impegno, per come liquida quello che lei gli riferisce la sera.

Al bambino interessa molto di più ottenere quello che ottiene dal padre, che ha demandato completamente a lei le funzioni educative per riservarsi il ruolo di compagno di giochi, rispetto al fatto che lei tenga pulita casa e lo segua nei compiti.
Spetterebbe a suo marito intervenire e fargli notare tutto quello che la mamma fa per lui e per la famiglia, ma, vista la situazione, non credo che lo farà mai.

Oltre a lei in casa c'è un'altra persona che sta soffrendo, il vostro figlio maggiore, e anche il trattamento che il padre gli riserva non va bene perché è completamente diverso da quello che riserva al minore.

Considerato ciò che riferisce le suggerirei di rivolgersi ad uno psicologo che la aiuti ad uscire da questa situazione.
Sarebbe bene che ci andaste entrambi per modificare la gestione dei figli e il vostro rapporto come genitori, ma credo che, almeno in prima battuta, suo marito non sarà propenso a farsi coinvolgere in un percorso che riguardi il ruolo di genitore.
Ci provi comunque, ma se rifiutasse inizi lei a farsi dare un supporto psicologico.

Ci aveva già pensato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Grazie mille....
In effetti sì, credo anch'io mio marito faccia differenze tra i due. Dice sempre che il maggiore non coglie al volo il fatto di poter trascorrere dei momenti con lui al pc...ma lui non ha gli stessi interessi del fratellino; a lui basta quello per essere felice.... Il grande invece desidererebbe col cuore poter tirare due calci al pallone col padre, andare in bici, ma mio marito trova sempre una scusa per non farlo (troppa fatica) e ha anche il coraggio di arrabbiarsi, se poi lui reagisce facendolo arrabbiare per dispetto o se passa tutto il tempo a giocare al telefono. Ho capito che vorrebbe essere solo considerato al pari del fratello, mentre mio marito spesso arriva a dargli a volte del "fesso delinquente"...gli dice (preso dalla rabbia) che avrebbe bisogno dello psichiatra, che la causa non é sua ma che secondo lui "è nato così", dato che finisce col fare il contrario di tutto ciò che suo padre si aspetta (atteggiamenti infantili soprattutto), attirandosi ancor piu la sua indifferenza. Ed il piccolo fa lo stesso. Mio figlio dodicenne ha finito col credersi un buono a nulla, senza fiducia in sè stesso e sempre solo, senza amici....e me ne dispiaccio. Da settembre ha collezionato 30 note e 3 lettere dalla Presidenza....eppure è un bambino dolcissimo e molto sensibile......fin troppo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

dice:
" ... mio marito spesso arriva a dargli a volte del "fesso delinquente"...gli dice (preso dalla rabbia) che avrebbe bisogno dello psichiatra, che la causa non é sua ma che secondo lui "è nato così", .."

E Lei, in queste situazioni, cosa fa e e cosa dice?

Di sè non dice nulla, se non ".. coi compiti, coi ripassi, tengo tutto pulito, ho rinunciato al lavoro per crescerli."
Ha glissato sulla coppia genitoriale,
le cui problematiche frequentemente stanno alla base dei problemi dei figli.
Non ha dato riscontro sulla coppia; permane forse la situazione infelice di cui già l'anno scorso ci parlava? E per la quale già Le consigliammo un consulto di persona?

Tutte queste riflessioni sono dettate dal fatto che figli sono dentro un "sistema", di cui tutti siete parte; e un eventuale malessere della coppia dà luogo a dinamiche disfunzionali anche dal punto di vista educativo.



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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
No, certamente abbiamo entrambi le nostre colpe a riguardo.... abbiamo un vissuto non facile anche come coppia; ne avevo parlato in un precedente consulto, tempo addietro. Ultimamente ci siamo un po' allontanati e abbiamo discusso parecchio per problemi "esterni" (di parentela). Mi sono soffermata però sulla questione figlio maggiore e differenze, perchè è sempre stato così tra loro ed è la cosa che maggiormente mi fa soffrire. Lo noto e cerco di farlo capire a mio marito, ma lui ha le sue convinzioni e non c'è modo di fargli capire che nostro figlio reclama maggiormente la sua presenza.
Il rapporto nostro coi figli... Siamo in quattro e dovremmo sostenerci ed amarci in egual modo a vicenda, ma è diventato tutto molto difficile. Anzichè godere della presenza reciproca, siamo ad un punto in cui ciascuno pare andare in guerra per conto suo o spalleggiato da uno o l'altro figlio. Perchè a conti fatti sembrano esserci schieramenti...affettivi e morali. Abbiamo tentato di parlare di tutto ciò a cuore aperto, ma si fanno spesso gli stessi errori.....lui in un modo, io nell'altro. Lui vede le cose in maniera totalmente diversa dalla mia....anche l'educazione ricevuta é molto diversa....e subentrano scontri. Per lui una certa cosa può non essere grave, per me si. Ed i bambini vanno in confusione
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Immaginavo.

Mi sento ripetitiva nel suggerirLe un percorso psicologico, anche da sola se Suo marito non è dell'idea. Ma è la cosa più utile in questa situazione, che altrimenti si trascina da un anno all'altro sempre .. un po' peggio.

Se perdurano le difficoltà economiche, è possibile rivolgersi al Consultorio della Sua città, senza spesa.


Saluti cordiali.

[#7]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Grazie, fa bene a ricordarlo. Il punto è che se i problemi a riguardo li abbiamo entrambi (di incomprensioni ecc.), mi risulta difficile pensare di poterli risolvere andandoci da sola....è questo il punto. Lui dice che a lui non serve.....ho davanti un muro
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
In un "sistema", il cambiamento anche di uno solo, crea le condizioni e la necessità per il cambiamento di tutti...
Non è mai da sottovalutare il potere di cambiamento che anche uno solo possiede.
Per questo noi Psicologi, pur partendo da differenti punti di vista, consigliamo che qualcuno - anche uno solo - cominci e metta in atto tale processo.
L'esperienza clinica conferma che ciò avviene frequentemente.