Durata media di una terapia cognitivo-comportamentale

Gentili Dottori,
nell'ultimo anno ho cercato assistenza psicologica in seguito ad una serie di disturbi - principalmente ansia e generale "crisi esistenziale" successiva alla fine del liceo, crisi che dopo la fine dell'università si è involuta ed è diventata tanto intensa e pesante da farmi pensare (erroneamente, secondo lo psichiatra) di star vivendo un episodio acuto di depressione maggiore.
Mi ritrovo a non sapere che fare della mia vita e a sentirmi vuoto, insensato, privo di aspirazioni ed obiettivi nonché di capacità per raggiungerli. Il mio sogno sarebbe da sempre andare all'estero, ma non riesco e non so come fare. Ho anche avuto (e tuttora ho in forma più attenuata) dei disturbi alimentari molto aggressivi e delle ideazioni suicidarie mai realmente concrete ma comunque presenti.
Dopo un'esperienza insoddisfacente con uno psicanalista di orientamento tradizionale freudiano - il classico analista "da lettino" che mi faceva parlare senza dire niente o quasi - lo psichiatra, che è anche psicoterapeuta, mi ha dato il nome di un terapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale, al quale mi rivolgerò a breve. Ha detto che questo terapeuta è in parte anche "cauttiano", od una parola che suonava simile; ho cercato su internet ma non ho trovato nulla del genere, probabilmente ho capito male io.
Durante il colloquio ho chiesto allo psichiatra, orientativamente, quali tempi potevo aspettarmi di mettere in bilancio. Lui sostiene che una terapia "fatta bene" non può durare meno di 3-4 anni. A me francamente, leggendo esperienze di terapie simili, mi sembrano tempistiche esagerate. So benissimo che non si può mai stabilire da prima una durata precisa della terapia, che si varia sempre da individuo ad individuo e che la terapia dura semplicemente "quanto dura". Sono assolutamente pronto ad impegnarmi per la sua riuscita in ogni caso. Vi prego tuttavia di comprendere la mia esigenza di uscire da questo impasse e poter tornare in tempi ragionevoli ad essere un adulto funzionale, magari anche capace di andare all'estero, in considerazione del fatto che ormai ho 26 anni e non 18.
Perciò vi chiedo: voi condividete l'opinione di questo psichiatra? A grandi linee che risposta pensereste di poter dare alla mia domanda? Potrei sperare di vedere dei risultati concreti già, per esempio, la prossima estate?

Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

la durata di una psicoterapia dipende da una serie di fattori che non hanno a che fare con l'orientamento teorico seguito, ma con la situazione del paziente e con la capacità della diade terapeuta-paziente di lavorare bene insieme:
http://www.serviziodipsicologia.it/quanto-dura-una-psicoterapia-la-sua-durata-e-prevedibile/

Nella mia esperienza ho visto tanti tipi di terapie che avrebbero dovuto essere "brevi" durare anni e terapie potenzialmente "lunghe" durare infinitamente meno.
A tutti piacerebbe sapere "quanto ci vorrà" ma questo non si può davvero sapere in anticipo, perchè non si può sapere come reagirà il paziente al trattamento.

In ogni caso dovrebbe verificarsi un miglioramento progressivo, quindi non immagini che starà come adesso anche mentre starà lavorando su sè stesso.

Visto che sta per iniziare un percorso strettamente focalizzato sul sintomo se non vedesse risultati apprezzabili entro qualche mese le consiglierei di cambiare tipo di terapia, perchè potrebbe aver bisogno di un lavoro più "approfondito" e di diverso stampo.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it