Tradimento

Non so da dove cominciare, in breve, anche se sembrerò una persona cattiva e senza scrupoli, sono sposato da 9 anni, ho una figlia di 6 anni. Ho sempre creduto nei valori della famiglia. Pero dopo il matrimonio non ho avuto un buon rapporto di comunicazione con mia moglie, ci rispettavamo si, prendevamo le nostre responsabilità sul serio, pero a livello intimo e comunicativo personale era un disastro, lei non era soddisfatta e io mi sentivo sminuito nella mia persona. I nostri rapporti si limitavano al senso di famiglia e le responsabilità di casa e di nostra figlia che era il punto che ci univa di più.
Il mio principale problema, almeno quello di cui sono cosciente, è che non mi confido mai con nessuno, lascio tutto per me, negli ultimi due anni l’ho tradita due volte, non era niente ma solo sesso, pero da un’anno e mezzo ho una relazione profonda con un’amica, che poco a poco si è trasformata in un sentimento reale, ci parliamo, ci confidiamo praticamente su tutto, e veramente mi fa del bene.
Come se non bastasse, dopo questo legame scopriamo io e mia moglie che mia moglie ha un tumore triplo negativo molto egressivo con poche speranze. È successo dopo che avevo questo legame sentimentale a distanza. Ho sentito il mondo crollare, sto cercando di aiutarla e di essere di sostegno, ho veramente del rispetto e dell’affezione per mia moglia anche se sembra strano. Ma continuo a intrattenere legami con questa amica, mi aiuta moralmente, mi aiuta a supportare queste disgrazie e anche la situazione di malattia di mia moglie.
Non so cosa fare, da un lato ho una famiglia con la malattia e mia figlia, dall’altro se smettessi di parlare con questa amica per cui ho dei sentimenti mi sentirei solo e sommerso dagli eventi. A volte mi sento da schifo, poi ho bisogno di parlare con questa persona, ho paura di essere malato psicologicamente, poi mi dico che sono umano e ho bisogno di confidarmi con questa persona. Non so cosa pensare !!!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

comprendo la situazione dolorosa che sta attraversando in questo periodo, ma vorrei chiederLe se ha una domanda specifica da porre, se desidera sfogarsi per la problematica che sta vivendo o se ha delle aspettative in questo consulto.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, grazie per la sua disponibilità.
No, non è uno sfogo, credo almeno di essere stato sincero con me stesso anche se non ho parlato di questo con nessuno. Le mie domande :
- Quello che sto facendo, “tradimento” è dovuto à un carattere debole, una malattia psicologica o un bisogno emotivo esterno o è una cosa normale per un essere umano normale ?
- Mi consiglia di rivolgermi a uno psicologo o gestire internamente (con mia moglie) il problema ?
- La mancanza di concentrazione, le alterazione del mio umore (tristezza, senzo di colpa, le fughe anche virtuali verso la mia amica) si risolvono affrontando il problema o con uno specialista ? o ci stanno dei medicinali che aiutano ?
- Meglio rompere con la mia amica o lasciare una porta per sentirmi equilibrato (non chiedo un consiglio sentimentale) ma un parere su un mio eventuale squilibrio anche se momentaneo visto quello che sto vivendo
P.s : ho proposto una terapia di copia con mia moglie, ha rifiutato visto il suo stato di malattia e visto che dice che non è un problema di coppia. Ha scoperto dei miei due tradimenti “sessuali” ma non è totalmente al corrente della mia amicizia “virtuale” ambigua, e suppongo che se glielo dicessi non capirebbe che sono solo una discussione per avere uno spazio libero dove esprimermi e lo confiderebbe solo come tradimento.
Spero di essere stato chiaro e sincero.
Grazie.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Lei chiede consigli sul "che fare",
a noi che non La conosciamo se non attraverso una manciata di parole.

Il problema dei "tradimenti" reali o virtuali,
il bisogno cioè di ricorrere ad altre persone
o per sesso o per confidarsi o per altro
rivela delle carenze che Lei colma in questo modo.

La grave malattia di Sua moglie non facilita,
dato che potrebbe trasformare il ruolo di marito in quello di colui che (giustamente) "si prende cura"
accentuando le Sue problematiche maritali.

E dunque al momento non terapia di coppia,
bensì un percorso psy individuale
con uno psicologo psicoterapeuta.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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