Anoressia - Ortoressia

Buongiorno, sono approdato al Vs.sito , che ritengo veramente un supporto utilissimo, perchè ho alcuni quesiti ai quali gradirei dare risposte.

Passo a descrivere la situazione cercando di essere il più chiaro possibile.

Sono padre (ho 61 anni) di una ragazza di 18 anni che circa 2 anni fa a seguito di una sua decisione di voler dimagrire (sinceramente noi genitori non ne abbiamo percepito subito la potenziale gravità) ha avuto episodi di anoressia e noi genitori in preda allo sgomento abbiamo cercato supporto al Centro Disturbi Alimentari della locale ASL.

La ragazza ha cominciato a frequentare il Centro settimanalmente con supporto dietologico e psicologico e la consulente psicologa dopo alcuni mesi è giunta a considerare che non si trattava decisamente di anoressia ma fortunatamente di un forte controllo sull'assunzione del cibo.

Ho detto fortunatamente in quanto la ragazza è refrettaria a qualsiasi consiglio proveniente dall'esterno ed in particolare da parte di medici che considera inattendibili e si fida solamente dei suoi concetti pseudoscentifici con i quali autoalimenta la sua presunzione di capire quello di cui ha bisogno per alimentarsi.

Ho dimenticato di dire che la perdita di peso è stata di quasi 9 Kg. nel gro di pochi mesi (da 62 a 53 Kg x altezza di 1,74 mt) con conseguente amenorrea che è presente tuttora tranne un periodo in cui attraverso la pillola antifecondativa è stata artificialmente indotta.

Attualmente non intende più utilizzarla per evitare ritenzione idrica e quindi comparsa di cellulite.

Questa è a grandi linee l'anamnesi, però ora si è instaurata una situazione che per quanto riguarda mia moglie e i nonni materni (gli unici ancora in vita) viene ritenuta normale ma che a me continua a preoccupare e che vado a illustrare.

Mia figlia attualmente pretende di seguire costantemente ed in ogni circostanza (in casa nostra piuttosto che dai nonni e al limite cerca di evitare luoghi nei quali è consapevole che non possa seguire i suoi propositi) una sua dieta da lei decisa e che persegue con precisione teutonica.

Ho constatato che riesce a memoria a calcolare le Kcal che intende assumere. Questo implica una mobilitazione totale di nonni e mamma che si prodigano a mettere a disposizione di mia figlia tutto quanto da lei richiesto pena sovente reazioni irascibili e frasi irripetibili.

Cibi bolliti quasi privi di olio (fortemente consigliato invece da ginecologa), grandi quantità di verdure quasi prive di condimento, grandi quantità di frutta, grandi quantità di tisane evidentemente con l'intento di aumentare il metabolismo: non sono più riuscito a vederla apprezzare un piatto di pasta e cibarsi delle stesse cose di cui ci cibiamo noi.

Inoltre quando magari lo ritiene ci "ordina" di acquistare integratori quali omega3, magnesio ecc. Facendo ricerche in rete, a quanto ho potuto capire, credo che siamo di fronte alla nuova patologia chiamata ortoressia.

Se possibile gradirei un Vs. parere.

Grazie

[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentile utente,

gentile utente, non si tratta tanto di porre una nuova diagnosi,
quanto piuttosto di allineare i comportamenti dei famigliari: padre, madre, nonni.

Le consiglierei di prendere contatto con il Centro che la segue;
potrebbe essere anche un incontro di Voi tre con la psicologa che la segue, oppure con la nutrizionista,
al fine di rendere omogenee le indicazioni che loro forniscono, con quelle della famiglia.

Naturalmente occorre chiedere l'autorizzazione a Vostra figlia.

Saluti cordiali.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa, grazie della celere risposta: cosa intende per allineare i comportamenti dei famigliari ?
e quali sarebbero i giusti comportamenti da addottare ?
( terremo conto del suggerimento di consultare il Centro Disturbi Alimentari )

Grazie
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Renderli omogenei tra loro, tra famigliari.

Suggerivo inoltre i contatti col Centro al fine di coordinare i comportamenti dei parenti con le indicazione degli esperti che seguono Vostra figlia.
Anche i famigliari vanno sostenuti e indirizzati.

Qualche riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Apprezzo la valutazione sull'utilità del consulto auspicando che esso Vi possa aiutare nella relazione con Vostra figlia e tra Voi famigliari.
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