Gravidanza figlio ansia tradimento

Una storia d amore di 15 anni, iniziata quando avevo 19 anni, 6 anni di convivenza, con un uomo con cui stavo bene anche dopo tanti anni. Il nostro punto di rottura: i figli. Inizialmente decisi entrambi ad averne, al momento della concretizzazione lui vira rotta restando nel limbo dell indecisione: "ci sto pensando, non adesso". Ultimamente cambia nuovamente idea ed ipotizza, dopo qualche tempo, di volerci provare. Nel frattempo resto incinta dopo un "bellissimo incidente" (di cui ci accorgiamo subito e decidiamo insieme di non fare nulla ). Gravidanza complicata con ricoveri e molte ore passate a riposo che, ringraziando mille volte il cielo, va bene e mio figlio nasce sano (e bellissimo)!!! Durante gli ultimi mesi di gravidanza lui cambia, diventa distaccato e comincia a soffrire di attacchi di ansia (cosa mai successa prima). Dopo il parto diventa un estraneo, un essere distaccato da me e da mio figlio. Quando il miopiccolino ha pochi giorni intuisco la presenza di una storia parallela, in piedi da quando sono incinta, con una ragazza di 20 anni con giá un figlio! Quando l ho scoperto mi sono sentita lacerare, quasi spezzare. L ho mandato via di casa, non ha mai accennato a voler terminare questa nuova relazione e la sua storia é in piedi ancora adesso.
Ora devo scrivere della parte più difficile: il mio piccolino. Ho mille dubbi e preoccupazioni. Come si cresce con un padre che ha fatto questo? Come si cresce con un padre lontano? Come si cresce senza una figura maschile presente e costante? Si sentirà rifiutato? Cosa gli dirò quando avra' la capacità di farsi delle domande?
Ho altre domande: perché lui sta facendo il patrigno (del figlio della ragazzina, lo so per certo) e non il padre? Come ho fatto a sbagliarmi per 15 anni? Si può non conoscere una persona fino a questo punto? Avrei giurato che sarebbe stato un ottimo padre, affettuoso come lo era con me! Come si fa ad essere così egoisti, immaturi ed irresponsabili? La paternità l ha mandato in crisi o é passata una più giovane che gli ha fatto perdere la testa?
Ora lui viene qualche ora a settimana a vedere il piccolo ed io cerco di evitarlo, lo odio con tutta me stessa! Lui nn cerca grossi chiarimenti!
Sono molto molto triste perché in questa storia, alla fine, ci abbiamo perso tutti...mio figlio per primo...e questo non glielo perdonerò (e non me lo perdonerò) mai!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
comprensibili le sue mille domande, il suo dolore e le preoccupazioni per il suo bimbo, dato l'accaduto,

E' probabile che il suo partner non fosse pronto per costruire una famiglia, le motivazioni non le possiamo conoscere forse tale progetto non è stato pienamente condiviso, forse apparteneva di più a lei.
La terza persona che si insinua nella coppia solitamente è l' effetto di una problemtica irrisolta, non la causa.
Purtroppo i figli non sempre uniscono, anzi se ci sono problemi irrisolti (personali e/o di coppia)si possono amplificare con l'arrivo di un figlio, così come per tutti i passaggi critici del ciclo vitale.
Il benessere di un bimbo è correlato a chi si prende cura di lui, tenga presente che una mamma serena è molto importante per una crescita equilibrata del proprio figlio.
Non ci dice quanto tempo ha il suo bimbo, ma su come crescerlo nel modo migliore troverà man mano le risposte anche secondo come andranno le cose con il padre.
Per quanto riguarda voi come coppia, ci sono sospesi da chiarire, date le modalità con le quali vi siete allontanati proprio per riuscire in qualche modo almeno ad elaborare l'accaduto. Importantissimo anche regolare la condivisione della genitorialità dato che il suo ex partner non sembra trascurare di vedere il piccolo - non sembrerebbe esserci un rifiuto netto del bimbo.
Dato comunque il taglio traumatico tra voi, dovuto ai dolorosi fatti esposti, comprensibile la difficoltà a comunicare, quindi di chiarire e accordarsi.
Per la complessità e delicatezza del caso, per tutte le domande che ci ha posto, per i suoi vissuti così dolorosi e per quanto riguarda la genitorialità, le suggerisco di consultare direttamente un nostro collega meglio se terapeuta famigliare.
Può anche rivolgersi al Consultorio Familiare ASL.

I miei migluiori auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

chissà cosa è accaduto dentro l'animo di Suo marito, nel corso dei mesi di malattia in gravidanza.
Nonostante si ritenga comunemente che la malattia porti all'accudimento amoroso,
al contrario frequentemente porta problemi nella coppia:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4800-la-malattia-fa-divorziare-la-coppia.html

O forse avrà percepito che il posto nel Suo cuore era stato "usurpato" dal bambino nella pancia? Chissà ...
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html

Non si lasci andare allo sconforto per una figura paterna e maschile assente;
la psiche cerca dei surrogati ovunque li trovi: nonno, zio, ecc.
I SUOI benessere e serenità sono però fondamentali, considerato che Lei col bimbo ci sta.

Condivido l'orientamento fornitoLe dalla Dott. Rinella di rivolgersi di persona ad un nostro Collega.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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