Castrazione mentale

Buon giorno.
Sto frequentando un terapeuta che però sembra non voler parlare di sesso, perciò su questo versante mi è richiesto uno sforzo attivo personale meno guidato che vorrei integrare con un consulto online.

Mi sembra di intravedere dei tratti narcisistici, ma giusto come indicazione, non come autodiagnosi.

Secondo l'opinione di alcuni bisognerebbe infatti praticare lo sport, le arti, i mestieri, etc., allo scopo di procurarsi una partner, altrimenti si è narcisisti. Secondo me no. Per me prioritario rispetto al procurarsi una partner è altro - per esempio conoscere il mondo, vivere l'amicizia, fare esperienze, etc... Finalizzare tutto all'accoppiamento, sia esso per "riprodursi" o per "godere" o per "amare e sentirsi amati", mi sembra sì una scelta possibile ed anche lecita, ma non la scelta "sana e buona" che si contrapporrebbe a tutto il resto "malato e narcisistico".
Dunque da un lato, per usare un linguaggio figurato, mostro la mia coda di pavone, ma senza chiedere e dare amore o sesso.

Da un altro punto di vista ho un forte desiderio sessuale che però resta sempre inappagato e frustrato. Qui probabilmente convergono aspetti fobici ed ossessivi: ossessivi perché il desiderio sessuale subentra in contesti inappropriati - ad es. mentre sto preparando un esame universitario e dovrei preoccuparmi di quello -, fobici perché non ci provo neanche un po' con le ragazze che mi piacciono, anzi... Le evito come la peste: perché evitare le ragazze che mi piacciono? E finisco col masturbarmi.
Nel contempo ho delle spasimanti, ma ahimè son tutte brutte. Non le toccherei nemmeno se costretto dai mafiosi. Sicché mi relaziono a loro, che ci provano con me, mi lascio lusingare, ma non mi concedo.
Quando poi mi rendo conto di avere il naso storto, la dentatura leggermente incasinata, penso: "e se io andassi da una delle ragazze che mi piacciono non subirei forse lo stesso rifiuto che io impongo alle mie spasimanti, o peggio?". E giù a cercare di capire come suicidarmi perché tanto sono un rifiuto genetico e quindi o mi accoppio con le brutte - il che comporterebbe la distruzione della mia dignità - o non mi accoppio - il che porterà all'estinzione dei miei geni -. Se poi si fa avanti il pensiero che tutto nella vita dev'essere orientato al sesso, i miei interessi vengono meno perché "che cosa vivi a fare e che cosa ti occupi a fare di arti, mestieri, etc. (coda di pavone) se non ti accoppi? Lascia spazio a chi può e vuole accoppiarsi (The Lobster)": l'unica soluzione sarebbe il suicidio (celebre frase di Robin Morgan sul ruolo rivoluzionario del maschio bianco eterosessuale).

Immagino ci si faccia quest'idea: "scissione di affettivo e cognitivo, o di sessuale e relazionale". Quest'idea è una trappola...
Le soluzioni sarebbero: a) Rinunciare all'idea che il sesso non sia tutto - e non l'accetto -; b) Vivere il sesso in una dimensione spiritualizzata - il che però aprirebbe le porte alle brutte e non l'accetto.

Perciò?...
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66


Gentile utente,

tutto quanto ha descritto a noi,
comprese autodiagnosi, interpretazioni, autosvalutazione, ecc.
le può riferire al Suo psicoterapeuta
che La conosce di persona.

Se egli "..però sembra non voler parlare di sesso.."
gliene chieda esplicitamente il motivo.
I motivi possono essere svariati,
anche clinici oltre che personali.
Insieme potrete anche affrontare l'ultima domanda che Lei pone,
esistenziale.


Saluti cordiali.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Ho un po' paura di quello che mi direbbe, sinceramente.
Dopo l'ultima seduta invece di migliorare sono regredito.
Questo perché lui ha fatto di tutto per spingermi ad "accontentarmi di poter arrivare secondo o anche ultimo", andando contro il mio sano e naturale desiderio di primeggiare in tutto.

Gli rendo pan per focaccia: risolverò i miei lievi difetti estetici con la chirurgia!!!!

E ciò NON andrà a scapito delle mie facoltà intellettuali, sportive, etc. Alla faccia sua.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

".. Gli rendo pan per focaccia: risolverò i miei lievi difetti estetici con la chirurgia!!!! ..!
Immagino sia una boutade.

La consiglio di lavorare su di sè per una relazione meno "simmetrica" con il suo terapeuta.
Non siete due galli nel pollaio: Lei è lì per essere aiutato, il professionista La aiuta;
si tratta di un'alleanza a fini terapeutici.

Saluti cordiali.

[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
No, non è una battuta. L'unico ostacolo che vedo fra la condizione attuale e quella di diventare un maschio alfa amato da tutte e mai tradito da nessuna, è rendermi impeccabile sotto il profilo estetico rendendo perfettamente simmetrico il mio viso e riordinando i miei denti (lo dicono anche gli psicologi evoluzionistici che la simmetria è una delle caratteristiche fondamentali che le donne ricercano nei partner); gli altri aspetti, dalla forza fisica alle risorse mentali, sono già perfetti.
Perché le sembra una boutade?

Dice che mi aiuta, ma io in questi giorni sto molto peggio di prima, e proprio perché ho riflettuto su quello che il terapeuta mi ha detto durante la scorsa seduta.
Ero molto meno fragile e parlavo con molte più ragazze prima. Adesso le mie competenze relazionali sono diminuite.
Non mi sembra che mi stia aiutando, mi sembra piuttosto che stia cercando di "farmi fuori" (competizione intraspecifica, selezione sessuale), per favorire altri maschi e rendermi un "beta" o un "omega".
Se mi stesse aiutando, in questo momento starei giacendo con qualche fanciulla, o comunque sarei più vicino a qualcosa del genere (o starei studiando per l'esame che devo fare).

Invece sto peggio. Mi sono rivolto a lui per essere più efficiente e costante nello studio, nello sport e nel sesso. Però dall'ultimo colloquio ho saltato più lezioni, ho studiato meno del solito a casa, ho saltato più allenamenti, e sul fronte sessuale...lasciamo perdere. Senza contare che ho meditato il suicidio (cosa che non mi accadeva più da quasi un anno).

Bell'aiuto... A me sembra piuttosto che lui cerchi di mettermi in difficoltà. Se resisto alle difficoltà che lui mi crea, la terapia ha successo, altrimenti verrò degradato di rango.

Perciò al suo velato invito - cioè al suo tentativo di deviarmi dalla retta via per rendermi uno sconfitto della selezione sessuale o della mia dignità - "non bisogna per forza essere i migliori" mi si è accesa la lampadina: se perfeziono il mio aspetto, divento il massimo a cui una donna possa ambire. Così posso avere successo riproduttivo e sessuale senza doverlo pagare al prezzo di una perdita di dignità (perdita di dignità che si verificherebbe andando, ad esempio, con una brutta).
[#5]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Che intende per relazione meno "simmetrica"?
[#6]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
So che si tratta di una classica "resistenza" al cambiamento proposto dal terapeuta, ma sinceramente mi sembra che il terapeuta voglia solo cambiarmi in peggio.

Lei che ne pensa?

Sono passato da una situazione in cui stavo migliorando, ottenendo maggiore forza, maggiori energie, maggior controllo sulla mia vita, maggior capacità di avere impatto sugli altri, etc.
ad una situazione in cui peggioro, in cui studio di meno, mi impegno di meno, ottengo di meno, e in cui rischio di diventare un beta o un omega, o di accontentarmi di scarso successo sessuale.

Cioè mi pare che il terapeuta qui mi stia proponendo un cambiamento deleterio.

Anche essere uccisi da una pistolettata è un cambiamento, ma non lo considero un cambiamento positivo. Se il terapeuta dovesse vincere le mie resistenze sarei sconfitto. Perciò lo fregherò e sconfiggerò lui.
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