Relazione tossica: lasciata ed umiliata.

Due ragazze. Io 20 lei 19.La nostra storia è durata un anno. Per motivi di distanza la nostra è stata una semi convivenza in cui
io ero sempre da lei e lei mai da me per via degli attacchi di panico che le impedivano spostamenti. Ho sempre fatto la crocerossina e come se non bastasse, ad ogni suo malumore come ringraziamento ricevevo solo il suo nervosismo scaricato addosso. I primi mesi tutto bene, poi si è rivelata una persona collerica, con problemi a gestire la rabbia, intensa, instabile, possessiva che alternava momenti di puro calore, affetto, vicinanza, sentimento. A quel punto non potevo piú farci nulla, ero giá presa e senza alcun amor proprio ero entrata in una vera e propria dipendenza affettiva. La nostra storia, con il senno di poi, sa di drammi, malumori, il suo nervosismo, insulti e anche botte. Ovviamente ci sono stati periodi in cui andava tutto bene. Lei voleva ad ogni costo che io lasciassi la mia gente e i miei luoghi per trasferirmi da
lei. Ogni volta che dovevo tornare, dal momento che soffre l’abbandono, stava malissimo. Due settimane prima di esser lasciata, scoprí delle conversazioni scherzose tra me e un ragazzo risalenti a millenni prima, di quando la frequentavo e non provavo ancora nulla. Ebbe una crisi allucinante, si sentí seriamente ferita (teme moltissimo l’esperienza del tradimento), mi lasció per la rabbia, poi mi riprese dopo qualche giorno perché mi vedeva a pezzi e le mancavo tanto. Poi succede il fattaccio: al mio ennesimo ritorno a casa e il suo conseguente dispiacere seguí una settimana di freddezza in cui mi fece capire che stava troppo male per il mio essermene andata, che era fredda affinché le sue emozioni non la sovrastassero (teme molto l’amore nonostante lo desideri) . Poi cambia e mi dice che quelle conversazioni l’hanno ferita. Poi? Poi niente, in quella settimana di circa due mesi fa mi lascia come se nulla fosse stavolta dicendomi che non riusciva ad innamorarsi di me. Ebbi uno shock emotivo allucinante perché io ero finalmente innamorata. Da un momento all’altro, nel nulla, mi ritrovo abbandonata dalla persona che temeva l’abbandono. Dopo nemmeno qualche giorno mi dice che ha fatto sesso con una che finalmente la faceva sentire viva (ha sempre lamentato quel vuoto, quell'insoddisfazione di vita) . Me lo dice con freddezza e sufficienza. Poi dopo poco con questa finisce e torna a cercarmi dicendo che non riesce a distaccarsi da me ma nemmeno che vuole tornare. Che è confusa. Che le sono entrata dentro radicandomi in ogni parte di lei. Che ha sogni angoscianti in cui io mi innamoro di qualcun’altro. Io per un mese non ho dormito, non ho mangiato, non ho fatto nulla. Chiedevo solo un distacco definitivo. Ne abbiamo avuti mille ma lei puntualmente tornava dopo 4 giorni dicendomi di non farcela. Una settimana fa ci fu l’ultimo in cui finalmente ha ammesso che doveva farlo per il mio bene.
Io ad oggi mi sento umiliata, distrutta, patetica, inadeguata, incredula. Non so con chi sono stata.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzia,

È abbastanza probabile che la sua ex compagna abbia caratteristiche emotive e caratteriali tendenti al patologico. Non di rado capita, nella mia personale esperienza professionale, di lavorare in percorsi curativi con persone che molto si avvicinano, per cognizioni (pensieri ed emozioni) e comportamenti, alla ragazza che ci descritto. Generalmente le caratteristiche principali sono proprio quelle da lei scritte:
- rabbia
- instabilità nell’immagine di se stessi e degli altri
- disperati tentativi di evitare di essere abbandonati/e
- capacità manipolative.

I vissuti del partner di soggetti che presentano queste disfunzioni personologiche, sono esattamente come i suoi. Anche gli stessi familiari, il più delle volte, cercano il nostro aiuto perché “spaesati” ed esasperati proprio da una MANCANZA DI COERENZA INTERNA nel soggetto patologico, che possa consentirgli/le di percepire se stessi, l’altro e la realtà, non come frammentati (es: un giorno penso e faccio una cosa e, dopo poche, ore totalmente il contrario) ma come coerenti nel tempo e nello spazio.

Ecco spiegato perché, non avendo come come compagno/a una persona cognitivamente e comportamentalmente coerente, i vissuti che si sperimentano durante e alla fine della relazione sono proprio quelli che ci ha descritto: “Io ad oggi mi sento umiliata, distrutta, patetica, inadeguata, incredula. Non so con chi sono stata.”.

Comprendo benissimo quanto lei possa sentirsi umiliata, distrutta e incredula ma lei NON È ASSOLUTAMENTE INADEGUATA. È la relazione che è stata patologica e inadeguata. È l’essere stata immersa in una relazione disfunzionale con una persona manipolatrice che ora la fa sentire inadeguata.

Glielo dico senza mezze misure: lei sta soffrendo come è comprensibile che sia, e per questo (come personalmente faccio durante la mia pratica clinica) propongo ai partner presenti e passati e ai familiari di avvalersi della consulenza e dell’aiuto di un/una collega psicologo/a psicoterapeuta con il/la quale stabilire un piano dialogico fondato sulla comprensione dei motivi che hanno portato il partner che possiede consapevolezza della sofferenza (in questo caso tu) ad avvicinarsi ad una persona così e subire il male che la stessa le ha fatto. Questo perché? Perchè permette di conoscere meglio le nostre risorse e le nostre vulnerabilità fino a renderci maggiormente consapevoli di noi stessi per poter stabilire relazioni interpersonali più sane in futuro.
Lo faccia e ne trarrà beneficio!

Molti auguri

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la risposta.
Si, questa ragazza oltre a soffrire di ansia e attacchi di panico, le vennero diagnosticati "dei tratti Borderline".
Grazie per il consiglio di rivolgermi ad uno psicologo, infatti quello che mi turba in questo momento, dato il livello di consapevolezza che conservo, é proprio il dover capire a tutti i costi come mai sono rimasta in una relazione del genere.
Volevo farle delle domande per comprendere meglio, grazie alla sua esperienza, la persona con la quale ho avuto a che fare.

Dal momento che é una persona che lamenta vuoti cronici e una grande paura che le emozioni la sovrastino (parlava sempre di questo)..é possibile che quell'episodio in cui scopri le conversazioni, l'abbiano fatta sentire vulnerabile e abbia innescato in lei un meccanismo di difesa contro il dolore reprimendo tutto?
Parlava sempre di quanto si sentisse anestetizzata di fronte al dolore. Oscilla dalla rabbia al vuoto.
il tutto é partito da quel fatto in cui lei si senti tradita. E quando mi ha lasciata mi disse che quel fatto l'aveva congelata,bloccata. (é stata seriamente male). Ma al tempo stesso non riusciva affatto a staccarsi da me. "ti sei radicata dentro" mi disse. Non voleva tornare, era confusa ma ci ha messo tanto ad attuare il distacco definitivo.
É possibile che il suo sia un rimedio estremo per evitarsi sofferenze?
O mente e tutto questo é dovuto alla sua parte Patologica e immatura?
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dopo
Utente
Utente
Infatti, prima di quel fatto lei era seriamente presa e avevamo ritrovato l'equilibrio, la serenitá. Non aveva piú attacchi di rabbia. Mi disse che lei si sentiva veramente innamorata prima di scoprire quelle conversazioni. Che per certi versi (non me lo ha fatto pesare, me lo ha detto una volta sola) quel fatto ha contribuito. Lei mi raccontó che in passato, alle violenze fisiche in famiglia, lei rispondeva anestetizzandosi, quasi dissociandosi. Potrebbe aver attuato la stessa cosa?
É una ragazza che ha molta paura di soffrire e piuttosto reprime fino all'inverosimile.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Non mi sorprende che siamo stati diagnosticati tratti borderline. Penso che sia stato un bravo collega diagnosta chi lo ha fatto.

Rispondo volentieri alle sue domande.
-Marsha M. Linehan, una delle più grandi studiose moderne della personalità borderline, individua in queste persone una grossa vulnerabilità di far fronte a stressor ambientali (legge i messaggi del ragazzo con cui lei si sentiva tempo addietro) ma non possiediono le capacità cognitive ed emotive di regolazione emotiva. Quindi di dire a se stessi: “ok. Come mi sto sentendo ora? Che emozione sto provando? Avverto gelosia (es) quindi posso parlarne con la mia compagna per capire”. Ecco, questi passaggi sani di pensiero non riescono a farli e le conseguenze sono proprio l’instabilità emotiva e la tendenza a farsi sopraffare dalle emozioni sgradevoli. Nessuno mette in dubbio che la sua ex sia stata veramente male (sono persone che soffrono. Non sono cattive ne hanno idee di cattiveria). Ma tu non hai colpe e/o responsabilità solo perché l’sms era rimasto sul tuo cellulare e lei lo ha letto.il problema è come lei ha interpretato quel messaggio. Se ha tratti borderline, verosimilmente avrà avvertito la paura di poterti perdere (sforzi disperati di evitare abbandoni).

- “É possibile che il suo sia un rimedio estremo per evitarsi sofferenze?“. Si è possibile. E sarebbe il caso che lei descrivesse bene al collega che se vuole contatterà, questi “cavilli” in modo più profondo. Dal vivo ne potrà trarre beneficio.

- non si tratta di immaturità come intesa nel senso comune, ma di immaturità emotiva. Quindi patologica.

Prenditi cura di te adesso come ti ho suggerito!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“Lei mi raccontó che in passato, alle violenze fisiche in famiglia, lei rispondeva anestetizzandosi, quasi dissociandosi. Potrebbe aver attuato la stessa cosa?”

Rimanendo nell’ambito delle ipotesi (non conosco dal vivo dal sua ex), si è verosimile. Metaforicamente è come se avesse subito una ennesima violenza leggendo quei messaggi.

Ma ti ripeto. Tu non hai responsabilità.

Le continue domande che ti poni e che fai, fanno proprio parte del senso di incopiutezza e di incredulità che partner così lasciano nella mente dell’altro.

Davvero, un/a collega psicoterapeuta ti potrà essere di molto aiuto
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dopo
Utente
Utente
E questi meccanismi di difesa estremi, supponendo che sia cosi nel mio caso, possono sciogliersi nel tempo e far riaffiorare quel sentimento e un eventuale, appunto, ritorno?
Lei prima del distacco definitivo mi parló di quanto fosse angosciante sapere che qualcuno la ama (io) senza poterne comprendere il sentimento, dubitando di esso all'infinito.
Poi tempo fa mi disse che brama l'affetto ma poi le viene l'ANSIA.

E il fatto che lei si stia buttando in frequentazioni a caso, per colmare il vuoto (me lo disse), cosa significa? Perchè non comprende il sentimento?
Possibile, che nonostante le mie mille struggenti sincere dimostrazioni, lei non arrivi a sciogliersi e a capirlo?
Come funziona questa mente?
Perchè pur bramando affetto, ne ha paura?
Perchè ultimamente mi ha detto che da me é attratta solo mentalmente? Cosa vuol dire?

C'é da dire che lei ha paura dell'esperienza del tradimento perchè le é successo in passato e che io sono stata a detta sua "la prima persona in grado di comprenderla seriamente, quella che ha conosciuto la parte piú marcia ed é sempre restata)

Scusi per le domande, queste sono le ultime.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“E questi meccanismi di difesa estremi, supponendo che sia cosi nel mio caso, possono sciogliersi nel tempo e far riaffiorare quel sentimento e un eventuale, appunto, ritorno?“
Se la tua ex dovesse decidersi di curarsi, è probabile di si.
Ma...2 “ma”:
1) se la medicina stessa non è una scienza esatta, immagina la psicopatologia........
2) quanto conviene a te sperare in questo?

La sua ex è abbastanza verosimilmente una persona che teme di innamorarsi e di vivere i sentimenti. Fondamentalmente perché sono persone che, durante la fase di attaccamento materno e di sviluppo, non sono state “psicoeducate” alle emozioni e ai sentimenti. Quindi:
1) non li riconoscono;
2) se li avvertono, li temono (Ansia)
3) creano gravi disagi alla propria vita e a quella degli altri.

“E il fatto che lei si stia buttando in frequentazioni a caso, per colmare il vuoto (me lo disse), cosa significa?”
Il senso di vuoto che avverte, altro non è che una mancanza di riconoscimento emotivo che, non di rado, si cerca di “riempire” con attività iper-adrenaliniche che, consentendo al cervello di scaricare dopamina e serotonina (ormoni del benessere e dell’appagamento), conduce a sentirsi “VIVI” a livello corporeo (riempiono così il vuoto mentale/emotivo)

“Possibile, che nonostante le mie mille struggenti sincere dimostrazioni, lei non arrivi a sciogliersi e a capirlo?” Si. I partner di queste persone soffrono molto per questo. La tua partner è stata “ferita” in epoca ben più remota di quella in cui sei arrivata tu nella sua vita. E per quanto tu, e ti credo, ti sia potuta sforzare dandole tutta te stessa... a loro non basta. Ecco perché esistono cure e trattamenti psicoterapici mirati per consentire a queste persone di vivere meglio.

Spero di aver risposto a tutto
Resto a disposizione ma, come sopra, ti conviene contattare un collega ;)
[#8]
dopo
Utente
Utente
1) Il fatto che io, durante questa relazione, fin da subito non mi sia mai sentita viva come avrei dovuto (pensi alla felicitá tipica di un innamorato, l'euforia, il sentirsi mille volte piú belli e in armonia con il tutto, cosa che io, Personalitá romantica, idealista, passionale ed innamorata dell'amore ho sempre avuto in passato) puó esser dovuto al suo trasmettermi questa "vuotaggine", considerando che io sia una persona ESTREMAMENTE EMPATICA?

2) Noti bene che lei sta attraversando un periodo di grande grande stress lavorativo e famigliare che la riporta inevitabilmente a queste "ricadute depressive", periodo iniziato poco prima che mi lasciasse. E deve sapere che accadde anche molti mesi fa, che lei chiese una piccola pausa di riflessione.. E li avevamo capito che fosse dovuto allo stress (che lei NON sa gestire affatto) e infatti tornammo assieme ancor meglio di prima.

Mi scusi ancora ma lei é stato davvero bravo nel rispondermi, ne approfitto un pochino per questi ultimi due dubbi e poi vado a prendermi cura di me haha :)
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
1) “puó esser dovuto al suo trasmettermi questa "vuotaggine", considerando che io sia una persona ESTREMAMENTE EMPATICA?“ YES!. È probabile ma da approfondire e chiarire con il/la collega.

2) è stata una relazione estremamente tumultuosa vissuta con una persona “emotivamente tumultuosa” ,incapace di gestire lo stress emotivo (vedi sopra Marsha M. Linehan)

Ora è davvero arrivato il momento di contattare un bravo collega.
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dopo
Utente
Utente
La seconda domanda era riferita al mio dubbio... Magari lei, non essendo grave come un suo collega disse, puó una volta passato il periodo di stress fare una presa di coscienza, capendo chi "si é lasciata scappare"?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“puó una volta passato il periodo di stress fare una presa di coscienza, capendo chi "si é lasciata scappare"?” NO. Occorrerebbero terapie specifiche.

Tu pensa a te ora. Capisco che tu voglia capire e che sei rimasta legata a lei, ma ora non è utile parlare di lei. Occorre capire perché ti sei immersa in una relazione così disfunzionale.

Un caro saluto
Ti faccio i miei migliori auguri

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