Ansia cronica

Buongiorno.

Sono un ragazzo di 32 anni. Da molto tempo soffro di spiacevoli dolori al torace che diventano critici nel momento in cui vado ad effettuare sforzi fisici importanti, sono sotto stress oppure anche durante la notte mentre riposo.

Molto tempo fà il primo pensiero è andato al cuore:
- 2 volte al pronto soccorso
- egc
- ecografia
- egc 24 e prova da sforzo.
- analisi del sangue

Nulla di anomalo tranne che delle exstrasistoli durante lo sforzo fisico ed una tendenza all'ipertiroidismo no ancora ben approfondita. L'esito negativo dei controlli ha prodotto in me una reazione opposta a quella di una persona comune...invece che tranquillizzarmi sono diventato ansioso ed ipocondriaco fino al punto di avere il primo DAP della mia vita. Ho iniziato la cura con uno psicoterapeuta. Abbiamo fatto un buon percorso insieme andando a gestire l'innsorgere di nuovi attacchi violenti ( che non ho da almeno un anno). Il problema che, secondo il mio psicologo, è rimasta a me una componente ansiosa anticipatoria che non riesco a gestire. In pratica io sono terrorizzato dall'angina pectoris (a mio avviso non diagnosticata) tanto da farmi venire dolori cosi forti nel momento in cui sono in procinto di fare uno sforzo importante: esempio subito prima di fare 4/5 rampe di scale o una salita importante. Ieri durante una tranquilla passeggiata mi sono quasi accasciato a terra con la sensazione di avere un attacco cardiaco in corso (con tanto di sintomi al braccio al torace). Ammetto che sono uscito già di casa con il terrore del piccola salita che dovevo affrontare ma non credevo di arrivare fino a questo punto. Una parte di me resta sempre convinta che sia qualcosa di organico alla base di tutto ciò.

La domanda che vi pongo è capire se l'ansia cronica che mi hanno diagnosticato mi ha reso cosi sensibile ad una semplice risposta dell'organismo tanto da auto-generarmi dolori cosi importanti e localizzati.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Benissimo ha fatto a rivolgersi ad un collega riuscendo a gestire l’ansia.

Tuttavia, dato che l’ipertiroidismo può manifestarsi con sintomi ansiosi e mantenere una sintomatologia ansiosa, le suggerisco di approfondire la funzionalità della tiroide. Esami ematologici accompagnati da una ecografia collo-tiroide, saranno dirimenti per venirne a capo.
Quindi:
- se dovessero risultare alterazioni nel funzionamento tiroideo, l’aiuto di un endocrinologo sarà utile per “sistemare” la funzionalità della ghiandola e decrementare i sintomi ansia-correlati;
- sei marker tiroidei dovessero stabilire un normale funzionamento, sarebbe auspicabile un lavoro mirato sull’ansia anticipatoria e sulle verosimili note ossessivo-ipocondriache che sperimenta.

Per ciò che concerne la sua domanda, può leggere questo interessante scritto della collega Massaro
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html


Saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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