Dopo quasi cinque anni lui non sente più come prima

Buongiorno,
Vi scrivo perché mi trovo in uno stato di ansia/sofferenza/confusione e soprattutto non so cosa devo fare.
Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quasi 5 anni. Ci siamo conosciuti a scuola (ora io ho 21 anni e lui 22) e le cose sono sempre andare benissimo tra noi, complicità e sincerità la base del rapporto. Ci trovavamo sempre, io mi sentivo sempre al sicuro con lui e sentivo che potevo essere sempre me stessa. In quattro anni non mi ha mai fatto mancare nulla, mi ha sempre fatto sentire amata, mi ha sempre messo al centro Delle sue priorità. Da circa un anno ha iniziato a lavorare in un ristorante come cuoco e ovviamente questo ha assorbito tutte le sue energie. Io sono al terzo anno di università e tra poco mi laureerò. Nell'ultimo periodo le cose tra di noi hanno cominciato a cambiare drasticamente, da quest'estate ha cominciato ad esserci uno strano distacco, io sono stata molto oppressiva perché lui usciva spesso dopo il lavoro (finiva all'1 di notte e poi stava in giro con i colleghi anche fino alle 4), e nel frattempo noi ci vedevamo molto meno (abituati a stare tanto tempo insieme, mentre ora ci vediamo circa tre volte a settimana di cui due solo per un paio d'ore durante la sua pausa tra il turno del pranzo e quello della cena). Tutto questo ha creato dapprima un mio distacco nei suoi confronti che l'ha fatto soffrire tantissimo, di cui io non mi sono nemmeno accorta fino ad ora, e che si è protratto tutta estate, poi è arrivato il crack del distacco da parte sua: ho cominciato a vederlo disinteressato nei miei confronti, litigavamo ogni volta che ci vedevamo, anche per una sua amicizia con una sua collega con cui si sentiva anche fuori dal lavoro (mi ha sempre fatto leggere quello che si scrivevano), e le cose andavano sempre peggio. Io non mi ero resa conto di quello che stava succedendo in questi mesi, ma ora ho capito tutti i miei errori e so cosa fare per rimediare. Il problema è che da un mese a questa parte lui non vuole più dirmi che mi ama perché non ne è sicuro. Dice che sente qualcosa, ma non è più forte come prima e soffre tantissimo per questa cosa.
Io ora non so cosa fare, perché suoi miei limiti ci posso lavorare, ma se lui non sente più non riusciremo a risolvere. Alterno momenti in cui voglio lottare e riconquistarlo, a momenti in cui mi demoralizzo tantissimo e vorrei solo che lui mi desse Delle certezze, ma poi quando gliele cerco peggioro le cose perché lui ora come ora non me può dare.
Cosa devo fare? Eravamo vicini al lasciarci un paio di settimane fa, ma poi non ce l'abbiamo fatta, io non lo voglio perdere, perché comunque lo amo e so che possiamo ritrovare l'equilibrio, l'unico ostacolo è la sua confusione su quello che sente. Entrambi ci chiediamo se quest'attesa porterà ad una rinascita del sentimento da parte sua oppure è un buco nell'acqua.
Cosa dovrei fare io per aiutarlo a riaprirsi nei miei confronti? Che sia la sua una forma di difesa per la sofferenza che ha patito fino a poco tempo fa?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
la storia di ogni coppia ha un'evoluzione, così come ciascun individuo: sarebbe strano che il vostro rapporto fosse rimasto identico dopo 5 anni e che i sentimenti che vi legano non si fossero trasformati in un lasso di tempo così ampio.
Tanto più in un periodo della vostra vita in cui voi stessi avete subito una vera e propria metamorfosi -mi consenta, con simpatia- da "bruchi" a "farfalle", cercando il vostro posto nel mondo. Sono cambiati di sicuro i vostri bisogni e le vostre aspettative nei confronti della vita di coppia rispetto a quando avevate 15-16 anni.
Non so dire, naturalmente, quale possa essere il destino della vostra coppia, ma parrebbe proprio che ora sia giunta alla fine di un ciclo: sta a voi comprendere insieme se e quanto siete disposti ad iniziarne un altro differente, basato su nuove fondamenta e con una diversa progettualità in mente.
Per far ciò, ritengo sia indispensabile parlarvi a cuore aperto, con sincerità e autenticità, nel più ampio rispetto del sentire reciproco.

Saluti cordiali.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per il tempo dedicato alla mia richiesta.
Leggendo il suo commento mi trovo completamente d'accordo con lei, l'unica cosa che mi lascia un po' contrariata è come comportarmi in relazione al fatto che lui mi ripeta che non riesce a sentire quello che sentiva prima, a livello di intensità. Io cerco di non dargli troppo peso, ma quando ci ripenso mi viene da piangere e stare male perché mi viene spontaneo ripensare al modo in cui mi guardava tempo fa, al modo in cui mi trasmetteva il suo amore.
Comprendo che al momento il nostro amore sta subendo un cambiamento, e questo sta scombussolando entrambi; ho paura però che, mentre io ho chiara la situazione e ho chiaro quello che vorrei per il mio futuro, lui sia troppo spaventato dalla mancanza di quella sensazione che aveva prima e si concentri solo su quello, non dando spazio magari alle nuove sensazioni che potrebbero nascergli. Non so se mi sono spiegata, non so bene come trattarlo, se essere disponibile e manifestare il mio sentimento di pancia, come mi viene spontaneo, oppure dargli spazio da solo, o altro. Sono proprio in crisi sul da farsi.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"quando ci ripenso mi viene da piangere e stare male perché mi viene spontaneo ripensare al modo in cui mi guardava tempo fa, al modo in cui mi trasmetteva il suo amore."

Quel preciso modo, tipico delle prime fasi dell'amore, caratterizzato da occhi come pozze tiepide in cui farsi cullare dolcemente, è difficile che si ripresenti identico in una fase successiva.

" lui sia troppo spaventato dalla mancanza di quella sensazione che aveva prima e si concentri solo su quello, non dando spazio magari alle nuove sensazioni che potrebbero nascergli."

Questo è un rischio e molte persone sono effettivamente convinte di questo falso mito, non contemplando una trasformazione dei sentimenti, che non hanno graduatorie (di più/di meno) ma differenti attributi.

"non so bene come trattarlo, se essere disponibile e manifestare il mio sentimento di pancia, come mi viene spontaneo, oppure dargli spazio da solo, o altro. Sono proprio in crisi sul da farsi."

Io credo, come già scritto sopra, che la cosa migliore sia parlarsi apertamente, non lasciando spazio ad interpretazioni o ambiguità che spesso derivano invece dai comportamenti. Se io ti dichiaro esplicitamente qual è la mia posizione, tu non potrai mai sostenere che non la conoscevi o che l'avevi intesa diversamente... Non accuse o pretese, ma semplicemente un "io mi trovo qui, a questo punto del nostro cammino: tu a che punto sei? Hai ancora voglia di proseguire al mio fianco? Se sì, troviamo insieme la nuova strada da percorrere".
Naturalmente, per farlo è necessario assumersi il rischio che l'altra persona pensi e provi cose diverse da noi e che quel tipo di rapporto non possa proseguire negli stessi termini.