Malattia del sentimento

Buonasera,consapevole ormai della necessità di intraprendere un percorso di psicoterapia in modo costante con uno specialista dal vivo,ingannando l'attesa di trovare l'umore e la determinazione adatti,mi rivolgo virtualmente a voi non tanto per una diagnosi quanto per un dubbio -o curiosità-che se risolto potrebbe aiutarmi a comprendere meglio quello che sto provando ormai da due anni e che,intensificato,inizia ad impedirmi nelle più piccole cose.Ho 21 anni e sono attrattta(ossessionata?)da un uomo trent'anni più grande.Non si tratta nemmeno o non solo della notevole differenza di età(l'amore secondo me è aperto,sono fondamentalmente romantica)quanto della reale natura del sentimento,ovvero mi rendo conto da me che amore non può essere in questo caso specifico.Conosciamo tutti(chi da esperto chi in modo vago e forse impreciso,per sentito dire)il complesso di Edipo e corrispettivo complesso di Elettra e,in un tentativo di autoanalisi,ho cercato di ricostruire il rapporto che la me bambina aveva con mio padre:quasi totale assenza.Le poche volte in cui lo vedevo non si parlava,mi sembrava rude,disinteressato e anaffettivo anche se buono.Capitava quindi che fossi in difficoltà insieme a lui,impaurita e tormentata da un senso di inadeguatezza costante.L'uomo in questione di oggi suscita in me lo stesso genere di insicurezza e complesso di inferiorità.L'ho investito di qualità quasi divine e perfette tanto che al confronto io ne risulto schiacciata.Il bisogno di essere amata e soprattutto stimata da lui è tanto forte quanto improbabile e sto iniziando a stare molto male.Io cerco gentilmente un'interpretazione più esperta e meno banale della mia e magari dei consigli pratici per sbloccare questo meccanismo atroce a lungo termine e iniziare a vivere relazioni spontanee e positive che abbiano alla base davvero un principio d'amore.Per molto tempo ho pensato di essere innamorata,ma sono confusa.Grazie e saluti cordiali.
P.S. i miei genitori sono stati insieme pochissimo tanto che ho quasi zero ricordi.Complessi di questo tipo sono possibili anche senza una immagine unitaria dei due genitori?Non serve anche il ruolo della madre accanto al padre per innescarlo,in teoria?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67

Gentile utente,

"..Io cerco gentilmente un'interpretazione più esperta e meno banale della mia
e magari dei consigli pratici per sbloccare questo meccanismo atroce a lungo termine .."

Interpretazioni se ne possono fare a bizzeffe,
ma Lei ha bisogno della SUA,
quella in grado di spiegare la SUA dipendenza.

Evidentemente, se è un "meccanismo a lungo termine",
è situato in profondità
e non bastano certo "consigli pratici"
seppure "saggi"
ma pur sempre on line
a "sbloccarle la situazione".

Fortunatamente Lei è già "consapevole ormai della necessità di intraprendere un percorso di psicoterapia in modo costante con uno specialista dal vivo,.."
e dunque eviti di
"..ingannare l'attesa di trovare l'umore e la determinazione adatti,.." scrivendo a noi,
cercando sostegno in teorie generali;
prenda al più presto contatto con uno/a Psicologo/a psicoterapeuta.
Questo è il più saggio tra i "consigli pratici" che possiamo fornirLe
che Le permetterà di riprendere le fila della Sua vita e delle Sue relazioni.

Saluti cordiali.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio per la cortese risposta.

Purtroppo sono consapevole di dover lavorare molto su molti aspetti della mia vita, e tuttavia non riesco a portare a compimento una terapia, a presentarmi ad un appuntamento.
Qualcosa mi blocca ed inizio a temere di essere condannata a questo per il resto della vitam
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
“Qualcosa mi blocca ”

Si chiamano vantaggi secondari dei sintomi.

Non è online che li analizzerà né li risolverà, ma de visu, come le è stato più volte suggerito.

Il titolo della sua consulenza - malattia del sentimento - potrebbe già essere il tema della prima sua seduta

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it