Ansia e angoscia da inizio relazione

Buongiorno a tutti,
vorrei raccontarvi una storia che mi lascia perplesso. Circa 3 mesi fa, il 3 aprile, conobbi una ragazza. Appena la vidi mi piacque subito, era carina, dolce e nei modi garbata. Il giorno successivo sarei dovuto partire per l'università e per cui non mi feci avanti.
Ci tengo a precisare che non ho mai avuto una relazione, né di quelle banali (adolescenziali) né di quelle serie ma tuttavia è una cosa che ho sempre desiderato (anche perchè è umano sentire il bisogno di determinate cose arrivati a una certa età).
Prima di questa ragazza mi innamorai di una che mi tenne attaccato al cordone per 1 anno e mezzo, senza aver mai avuto la certezza di essere riacambiato ed è per questo che ci stetti molto male.
Non credo che la mia autostima sia il massimo e tendenzialmente mi "butto la zappa sui piedi" in qualsiasi occasione mi si presenti.
Dopo essere andato via ecco che arriva una richiesta di amicizia su quel maledetto social network. E' lei. Allora penso: "forse mi avrà notato". Decido allora (il 9 aprile) di scriverle. Ci troviamo subito bene a parlare, tant'è che dopo 7/8 giorni di messaggi, chiamate, videochiamate decido di scendere. Passo 5 giorni belli, intensi, lei mi piace in tutto e per tutto; per la rima volta una ragazza mi desidera. Risalgo per l'università, felice. Dopo 3 giorni mi scatta qualcoa in testa "Ma è così che mi dovrei sentire? E' così che ci si sente? Ma io cosa rovo per lei?". Da queste domande scattano un'angoscia e un'ansia continui che destabilizzano le mie giornate. Tendevo a tenere tutto sotto controllo e la voglia di sentirla, vederla era praticamente passata. Grazie a lei ho avuto una specie di ripresa (dico specie perchè l'ansia e l'angoscia continuavano a volermi fare mollare ma con la testa mi opponevo). Sono sceso una seconda volta, con la speranza che vedendola tutti i miei dubbi si sarebbero risolti. Con lei ci sono stato bene ma quell'ansia e quell'angoscia non mi facevano vivere la cosa con spontaneità; era come se fosse tutto forzato. Tutto ciò si è svolto nell'arco di 2 mesi. Di ritorno all'università ho deciso di contattare uno psicoterapeuta, perchè la cosa mi è sembrata troppo strana. Dalle 3 sedute che ho effettuato sono emersi: un essermi fatto carico della vita della ragazza in questione e un ipotetico complesso edipico irrisolto. Dopo le sedute sono sfinito, apatico, con un continuo malessere e le ultime due hanno portato la mia voglia di continuare a frequentare la ragazza a 0. Non so come stia riuscendo a resistere. Vorrei almeno fare un ultimo tentativo quest'estate. Mi sembra assurdo. Possibile che la terapia faccia quest'effetto?
Va bene che le storie iniziano e finiscono. Ma Dio mio, nemmeno il tempo di provare a innamorarsi che la mia testa gioca questi scherzi.

Cordiali Saluti.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 182
Gentile utente, non so in quale città lei viva, ma da quello che racconta penso che debba cercare un buon centro clinico, che può essere privato, ma meglio per un primo approccio le ASL, il Consultorio o il CSM, dove effettuare una serie di test per avere una diagnosi.
Oltretutto, una prima vicenda sentimentale a 25 anni già sorpende.
Le cure che le verranno proposte saranno, mi auguro, più utili della terapia psicoanalitica che ha scelto, non capisco il perché. Ogni disturbo ha suoi metodi e strumenti di cura, e non possiamo, col fertilizzante per le piante, allungare le gambe di un tavolino.
Si avvalga di professionisti seri, senza fare "esperimenti" sulla ragazza e sulla vostra vicenda sentimentale.
Molti auguri. Ci faccia sapere.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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